Utente:Maybeiaia/Sandbox

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Siciliana ma spagnola d’adozione, nasce a Partinico il 23 febbraio 1973. La sua educazione e formazione gettano le basi per la sua vita dedita al mondo dell’arte. Sin dalla più tenera età la maggiore forma di gioco e di espressione restava l’arte e il segno grafico.


Nel 1991 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove consegue il diploma accademico nel 1995. L’anno successivo si trasferisce in Spagna dove nel 2010 consegue il Master di Creazione Artistica presso la Facultad de Bellas Artes di Barcellona e prosegue i suoi studi lavorando al dottorato di ricerca “La Realidad Asedio i Posicionamientos creativos”..

In questi anni coltiva l’amore per l’arte e mantiene un confronto aperto con le scienze dell’uomo, in particolare con l’Antropologia, la Psicologia, la Sociologia ecc… materie affini nella sua ricerca di espressione dell’interiorità di sé attraverso la materica dell’arte.


Dopo la permanenza in Spagna, periodo ricco di esperienze artistico-culturali, Feuei Tola torna in Italia e vive tutt’ora a Milano, mantenendo comunque un rapporto inscindibile con la Spagna, un fil rouge nel tempo, che si nota nell’incidenza della cultura in generale.

Le incursioni con altre espressioni artistiche come la Letteratura, la Poesia, la Psicologia o Sociologia diventano sempre più forti e strette in una ricerca introspettiva che sia personale, ma che rispecchi anche l’universalità del sentire umano.

Il rapporto con la poesia

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L’ambito principale della sua spinta creativa è quello dell’arte visiva, ma l’artista si esprime - proprio in relazione alle incursioni con altre espressioni di cui sopra - anche attraverso il linguaggio poetico:


«Nosotros somos

Vástagos arrancados de las ramas en primavera

Nosotros somos

Frutos prohibidos

Nosotros somos

Ignorantes víctimas de una estéril felicidad

Nosotros somos

Sombras en busca de identidad

Nosotros somos»


(Feuei Tola-  2000 )

Il rapporto con lo sport

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L’artista non è estranea alla dimensione di chi pratica, oltre alle arti visive, anche l’arte del Pugilato. L’uso della corporeità, infatti, è al centro dell’attenzione dell’arte figurativa della Tola; questo lo vediamo in modo chiaro nel rapporto con il mondo della Boxe, sport che l’artista segue da vicino, allenandosi con la campionessa Stefania Bianchini. Nelle opere della Tola il rapporto con la Boxe è espresso iconicamente nei suoi lavori, che diventano matrici e vettori di significato vitale. Elementi presenti frequentemente sono, infatti, i guantoni e il sacco da boxe che richiamano proprio il legame dell’artista con il  Pugilato.

Le sue produzioni artistiche sono caratterizzate da una forza espressiva tangibile e tenace. Il punto più alto dell’artista è stato identificato dal critico Carmelo Strano, che l’ha sentita vicina al suo personale concetto di “Opera ellittica”, nelle installazioni radiografiche in cui si notano i migliori risvolti iconografici del suo lavoro, frutto di un processo teorico e segnico sempre molto originale e personalissimo; lo stile così diventa immediatamente riconoscibile e fortemente identificativo del suo modo di fare arte e di esprimersi.

Radiografiche

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Gli artisti contemporanei che operano in questa prima parte di millennio hanno alle spalle un secolo ricco di suggestioni e di avanguardie. Tra i pochi artisti che non sono stati sopraffatti da ciò che è stato prodotto del Novecento c’è Feuei Tola che - come afferma il poeta Amedeo Anelli - ha la capacità di percorrere nuove strade, aggiungere qualcosa che amplia il senso nella visione del mondo, anche in maniera finemente originale.


"Le Radiografiche di Feuei Tola ci interrogano attorno all’enigma dell’interiorità, dell’io, del sé, dell’alterità, della stratificazione intersoggettiva, storica e culturale della persona...[1]

L’originalità e il tratto distintivo dell’artista di cui parla Anelli lo vediamo soprattutto nelle sue “Radiografiche introspettive”

L’artista rappresenta l’interiorità in modo non scontato. È interessante l’attraversamento delle tecniche utilizzate: si tratta di polimaterici o tecniche miste. Come tela viene usato un elemento della tecnologia medica, cioè la lastra radiografica. La radiografia è, quindi, vista come una sorta di spazio bianco su cui viene trasposto un messaggio introspettivo che non è immediato, ma è in grado di rapire chi guarda e lasciare nell’animo una riflessione profonda.

La Radiografica viene definita “introspettiva” perché è una dichiarazione di ciò che realmente c’è e non si vede e per questo ha un messaggio da trasmetterci: un messaggio di sofferenza, come si può evincere dall’utilizzo di un forte simbolismo.

La lastra radiografica diventa la nuova tela che l’artista utilizza per rendere visibile la sua ricerca di verità. A queste vengono accostati colori ricorrenti (oro, nero, rosso) con un’eleganza di giochi di luce e chiaroscuri che cattura e poi stimola all’indagine e alla curiosità. Il rapporto vita-morte è espresso con un grande simbolismo del colore, cioè con il rosso e il nero, una cromia quasi bitonale.

Le opere radiografiche di Tola ci prendono dal lato estetico ed emotivo, al di là del messaggio immediato. Ciò è conseguenza di un linguaggio che il critico Carmelo Strano - curatore, tra gli altri, delle mostre della Tola - definisce ellittico.

Così in senso traslato la comunicazione risulta elastica, pur non perdendo la vocazione transitiva. Inoltre l’ellisse è una figura diversa rispetto alla circonferenza (la quale  rappresenta l’opera chiusa in modo simbolico), che offre una percezione diversa in base al punto di osservazione, oltre che momenti di ritorno e periodicità. In conclusione, vengono abbandonati i vecchi avanguardismi e neo-avanguardismi  per offrire un messaggio non chiuso e definito, bensì definibile da chi fruisce l’opera.

In particolare, nelle ultime Radiografiche recentemente esposte anche a Milano questi elementi di coordinamento molteplice e polifonico appaiono in primo piano con un’interrogazione portata sul rapporto interiore/esteriore, sul nesso vita/morte, su qualità sensibile della superficie e qualità evocative, su ciò che è immediatamente dato e i numerosi richiami culturali cui si fa riferimento.

L’artista è solita esibirsi anche in performance dal forte impatto emotivo ed espressivo per chi le guarda. Tra le più importanti ricordiamo:

Fetus (2000) ha avuto luogo a Playa Torre Valentina, in Catalogna. In questa performance una serie di sculture in argilla cruda realizzate dall’artista, poste in delle ceste di vimini e avvolte in sudari di lino, sono da lei trasportate lungo la spiaggia e lasciate in riva al mare, come a simulare l’abbandono.

En la cama con Jodorowsky (2012)

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En la cama con Jodorowsky (2012): letteralmente “A letto con Jodorowsky”, la performance si svolge presso la Facoltà delle Belle arti a Barcellona, in un letto verticale contenente un neon con la voce sommessa dell'artista (registrata). Il lavoro è ispirato al romanzo “Quando Teresa si arrabbiò con Dio” dello scrittore e regista cileno-francese.

El Saco como proyección del yo (2012)

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El Saco como proyección del yo (2012) si è svolto al Boxing hall Dir, a Barcellona. La perfomance è legata alle riflessioni dell’artista rispetto al mondo del pugilato e in particolare all’atto del colpire il sacco: è il momento in cui si avvia un dialogo introspettivo, in cui il sacco da boxe diventa proiezione dell’Io.

Tabgha (2012)

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Tabgha (2012) La performance si svolge all'interno della chiesa di Sant’Antonio in Sicilia. Le mani dell’artista continuano a tirare giù un inginocchiatoio. La scena si svolge in un loop continuo, ma senza mai riuscire a completare l'azione.

Bethany (2013)

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Bethany (2013) è una perfomance che si svolge a Cala Bianca, Sicilia. La Betania oltre il Giordano è il luogo in cui fu battezzato Gesù. L'artista si tuffa nelle acque e lì sviluppa l'intera performance che ha come tema quello del battesimo. L’artista mantenendo quasi sempre una posizione fetale richiama l’aspetto  primordiale dell’esistenza.  

Getsemaní (2020)

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Getsemaní (2020) viene messa in scena in Toscana. La parola Getsemani, in armeno gat semane, nei testi sacri significa “giardino di ulivi”. Si narra che Gesù vi ​​si ritirò dopo l'Ultima Cena, prima di essere tradito da Giuda. Tola realizza questa performance nella sala di un circolo di Boxe, che per l'artista è come un luogo di culto e familiare in cui lavora abitualmente e che ben si adatta alle sue esigenze emotive e visive. L'artista inizia la performance trasformando lo spazio con una serie di installazioni, utilizzando tessuti di seta rossa e candele, poi dipinge sul suo corpo tracce che poi divorerà in modo tale che Giuda non possa compiere la sua azione.

Vera Pelle (2023)

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Vera Pelle (2023) si svolge presso A.S.D., a Milano. Si tratta di una performance in cui l’artista attraverso un’azione di body art usa il suo corpo e quello di Stefania Bianchini e Valeria Imbrogno, donne appartenenti al mondo del pugilato, oltre che sue amiche.

Attenti agli Ami (2023)

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Attenti agli Ami (2023) viene messa in scena nello studio dell’artista, la quale gioca con il doppio significato della parola “ami”: l’amo da pesca è conficcato dentro un cuore pulsante.

  1. ^ Presidio Poetico - Feuei Tola in mostra al Cesaris, su www.presidiopoetico.eu. URL consultato il 10 luglio 2023.