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Alberto D'Ottavi (Genova, 5 ottobre 1965 – Milano, 26 settembre 2014) è stato un giornalista, blogger, consulente e imprenditore, tra i protagonisti del dibattito su Internet in Italia.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È figlio di Corrado D’Ottavi, scrittore e artista,[2][3] legato a coloro che nell’ambito delle avanguardie coltivarono le “ricerche verbo-visuali” della poesia visiva.

Studia filosofia a Genova, seguendo tra gli altri le lezioni di Flavio Baroncelli.[4] Trasferitosi a Milano, collabora con alcune delle prime testate giornalistiche che si occupano di informatica personale e professionale, combinando la cronaca delle novità di settore con un interesse per le loro ricadute nelle più diverse sfere della vita. La sua cifra, come dice di sé stesso in retrospettiva, è scrivere di "tecnologia, cultura e società".[5]

Collabora con il gruppo editoriale JCE, dove occupa il ruolo di Caporedattore per CHIP. Si occupa poi di Pc Upgrade.[6] Dirige la versione italiana di ZDNet.com e Computer Bild.[7] Diventa un giornalista indipendente e si dedica a un blog personale e professionale, “Infoservi”.[8] È tra i primi influencer italiani su Twitter.[9] Ottiene riconoscimenti dal mondo della comunicazione aziendale e del giornalismo tradizionale.[10] Collabora con testate giornalistiche di grande diffusione come Il Sole 24 Ore, L'Espresso, Wired, scrive per il blog “Sei gradi” di Marta Serafini sul sito del Corriere della Sera[1] ed è tra gli autori di Che Futuro.[5] Intervista tra gli altri nel corso degli anni Chris Anderson di “Wired”, David Weinberger di Cluetrain Manifesto, Cory Doctorow di BoingBoing, Tim O’Reilly, Dan Rose di Facebook, Joi Ito di Creative Commons.[11]

Partecipa al dibattito sulla trasformazione del lavoro giornalistico, dal modello "classico" del professionista di redazione alla personalità che costruisce un rapporto di "autorevolezza e fiducia" col proprio pubblico, fatto anche di aziende e organizzazioni con le quali sviluppare un profilo di "consulente e libero professionista".[11]

L’impegno nella comunicazione personale con “Infoservi” e sui Social Media si intreccia con l’interesse per il movimento e la cultura delle startup. Partecipa a FirstGenerationNetwork accanto a Marco Palombi, già fondatore di Splinder,[12] un gruppo formato in prevalenza da “imprenditori di prima generazione.” [13] Si spende per una "imprenditoria nuova e aperta", all'insegna della "Open Innovation".[5]

È co-fondatore di Blomming assieme a Nicola Junior Vitto,[1] una "startup nata con lo scopo di rendere l’e-commerce semplice e accessibile a tutti", nella quale il team cerca d’integrare la facilità d’uso dei servizi di blogging con le funzionalità del commercio elettronico. Con Blomming ottiene il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi nel 2012.[14] Attraverso Blomming[15] approfondisce e sviluppa il suo interesse per i mondi della creatività, dello stile e dell’artigianato. Diviene partner e consigliere di FTA-Fashion Technology Accelerator.[1]

Si dedica anche all’insegnamento con i corsi di “Tecniche dei Nuovi Media Integrati” e “Web 2.0 e Media Partecipativi” per il triennio di Media Design della NABA-Nuova Accademia di Belle Arti di Milano[16], sotto la direzione di Francesco Monico; collabora inoltre con il Master in Comunicazione d'Impresa dell'Università di Siena.[17]

Nel 2006 pubblica il libro “WEB 2.0. Le meraviglie del mondo che verrà” e nel 2008 “Come si fa un blog 2.0”, con Tommaso Sorchiotti.

É morto il 26 settembre 2014 per un ictus.[1][5]

Online è stato anche noto con lo pseudonimo di Hexholden, “the catcher in the Byte”.[18]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e È morto Alberto D’Ottavi, giornalista e imprenditore, in Corriere della Sera, 26 settembre 2014.
  2. ^ Corrado D'Ottavi, su Ortica Editrice.
  3. ^ Sandro Ricaldone, Corrado D'Ottavi e la ricerca verbo-visiva a Genova, su quatorze.org.
  4. ^ Alberto D'Ottavi, In ricordo di Flavio Baroncelli, su Infoservi.
  5. ^ a b c d È morto Alberto D’Ottavi, il creatore di Blomming, in Il Secolo XIX, 26 settembre 2014.
  6. ^ Francesco Marino, Alberto D’Ottavi è scomparso: un giornalista, un imprenditore, un innovatore, un amico, in Digitalic, 26 settembre 2014.
  7. ^ Alberto D'Ottavi, su nabamediadesign.wordpress.com.
  8. ^ Vincenzo Cosenza, Voci dalla blogosfera: Alberto D’Ottavi, su Vincosblog, 31 ottobre 2007.
  9. ^ Dario Caliendo, E’ morto Alberto D’Ottavi, giornalista, imprenditore e top influencer nel panorama tech italiano, su Fanpage.it.
  10. ^ Dario Particelli, E' morto Alberto D’Ottavi, il giornalista e imprenditore pioniere dell'e-commerce in Italia, su Downloadblog.
  11. ^ a b Dario Banfi, So hungry so foolish, su Humanitech.it, 25 settembre 2015.
  12. ^ Dario Ronzoni, Con Splinder finisce una delle più belle avventure del web, in Linkiesta, 22 dicembre 2011.
  13. ^ Marco Palombi, First Generation: chi siamo, su il blog di ocrampal.
  14. ^ Blomming vince Premio Nazionale per l'innovazione 2012, su Startupbusiness, 3 luglio 2012.
  15. ^ Giampaolo Colletti, Alberto, Vitalba e quei lavoratori digitali che fanno rete e business. Stasera a Milano incontriamo i wwworkers, su Nòva - Il Sole 24 Ore, 2 ottobre 2012.
  16. ^ Staff e docenti, su NABA Media Design e Arti Multimediali | Groundcourse.
  17. ^ Giuseppe Segreto, Ciao Alberto, grazie di tutto!, su mastercomunicazioneimpresa.it.
  18. ^ Profilo autore: Alberto D'Ottavi, su KIAMANOKIA Il blog dei Nokia lovers.