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Pinacoteca civica Vincenzo Bindi
Pinacoteca Vincenzo Bindi
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGiulianova (TE)
IndirizzoCorso Giuseppe Garibaldi 14
Caratteristiche
Periodo storico collezioniXIX
Apertura1978
ProprietàComune di Giulianova
GestioneComune di Giulianova
DirettoreSirio Maria Pomante
Visitatori4 250
[pinacotecabindi.it Sito web]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Pinacoteca civica Vincenzo Bindi, nonché casa natale dell' omonimo, situata nel centro storico della città di Giulianova, è il luogo in cui dono raccolte ed esposte le opere d' arte realizzate o donate allo stesso Bindi. la Pinacoteca è caratterizzata da 6 stanze differenziate in base al contenuto e allo stile delle opere presenti al loro interno, in particolare si distingue dalle altre sale quella sostenuta da pareti bluastre, nella quale si trovano le opere riferite alla scuola napoletana ottocentesca di Posillipo. Recentemente tra le tante mutazioni si è potuto procedere al ripristino del pavimento con uno simile per tono e materiale all' originale ottocentesco, si è poi pazientemente recuperato la boiserie dipinta a finto marmo che si credeva distrutta, ed è stato modificato l' impianto di illuminazione che occupava al centro le parete espositive; anche il mobilio di pregio, parte della donazione del Bindi e ideato nei motivi degli intagli dal padrone di casa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1876 diede alle stampe lo studio critico sulla XII esposizione promotrice di Napoli, una serie di letture relative alle opere di artisti suoi contemporanei che "in tempi in cui non si parla d' altro che imitare il vero" con una fiducia piena nella natura, avevamo perso, a detta del Nostro, il legame con la storia delle vicende artistiche. Bindi auspicava invece un equilibrio, basato comunque sull' approccio romantico alla natura e al vero che non può essere di mera imitazione, ma necessita invece dell' interpretazione alla luce dello spirito e della genialità dell' artista [1]. Pochi anni dopo, nel 1883, venne alla luce Artisti Abbruzzesi, una rassegna inedita e, per così dire, neovasariana e antivasariana, composta non solo delle vite e dei documenti relativi a pittori o a scultori, ma anche architetti, maestri di musica, fonditori, cesellatori e figuli, dall' antichità ai suoi giorni; un' opera, che seppure con tutte le limitazioni di metodo, come sarà anche per la titanica raccolta dei monumenti del 1889, propone per la prima volta un paesaggio culturale e la consapevolezza di dover tendere a quella concezione globale, ovvero a quella sedimentazione storica di documenti e di testimonianze che diventa nell' Italia unificata il tesoro dei "padri". Così, nella Prefazione dei monumenti storici ed artistici degli Abruzzi, lo storico tedesco Ferdinando Gregorovius presenta Vincenzo Bindi come il fondatore del ramo abruzzese della storia dell' arte italiana. Alla morte di Bindi, 1928, la casa e la sua vasta collezione furono ereditate dal comune di Giulianova, successivamente aperta al pubblico nel 1978, si restituisce alla città di Giulianova come un luogo d' arte e di cultura, uno spazio appartenente ai cittadini e reso disponibile a turisti e visitatori tutto l'anno. Un' ambiente dove la storia e l' identità diventano centrali e tornano punto di riferimento per l' arte nel meridione italiano, che ha il compito di valorizzare il passato adottando però una concezione moderna.


Interno Pinacoteca civica Vincenzo Bindi


[2]

Facciata Pinacoteca civica Vincenzo Bindi

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca di Palazzo Bindi

Il nucleo principale di opere è quello della Scuola di Posillipo, collezionata grazie al matrimonio con la figlia del pittore Gonsalvo Carelli, con quadri di Anton Sminck van Pitloo, Giacinto Gigante, Teodoro Duclère, Consalvo Carelli e Raffaele Carelli. A queste opere si aggiungono quadri di artisti abruzzesi come Pasquale Celommi, Filippo Palizzi, Nicola Palizzi, Giuseppe Bonolis, Teofilo Patini, Raffaello Pagliaccetti, Gennaro Della Monica e Francesco Paolo Michetti.

Altre opere sono attribuite a Domenico Morelli, Vincenzo Gemito, Francesco Solimena, Jusepe de Ribera, Pompeo Batoni, Valerico Laccetti e Vincenzo Camuccini.

La collezione, appartenente al comune, è stata ospitata all'interno del Museo d'arte dello Splendore di Giulianova fino al 17 dicembre 2019[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sirio Maria Pomante, “Regione d’ingegni gagliardi”. Vincenzo Bindi e la costruzione dell’identità d’Abruzzo sul Patrimonio culturale: l’uomo, il legame con gli artisti abruzzesi e la collezione d’arte nella sua casa, città, editore, anno., In Vincenzo Bindi 1928-2018, pp.131
  2. ^
  3. ^ Museo d'Arte Dello Splendore, su facebook.com. URL consultato il 22 maggio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Mandalari Arte e Storia. Ricordi di Vincenzo Bindi, Rocco Carabba, 1886
  • Sirio Maria Pomante “Regione d’ingegni gagliardi”. Vincenzo Bindi e la costruzione dell’identità d’Abruzzo sul Patrimonio culturale: l’uomo, il legame con gli artisti abruzzesi e la collezione d’arte nella sua casa. In Vincenzo *Bindi 1928-2018, pp.131-143

https://www.beniculturali.it/luogo/pinacoteca-civica-v-bindi-sistema-museale-musei-civici-giulianova