Utente:FedericaDidonato17/Sandbox

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Brindisi Montagna[modifica | modifica wikitesto]

BRINDISI MONTAGNA

PANORAMICA BRINDISI MONTAGNA


Brindisi si estende da sud a nord.

Il paesino sorge a circa 800 metri di altitudine, nel cuore della Basilicata, a pochi chilometri da Potenza. In questa zona, i primi insediamenti risalgono addirittura al III secolo a.C., come evidenziano alcune testimonianze archeologiche. Il feudo di Brindisi venne assegnato a Guidone da Foresta, che ne occupò il territorio con un castello. Purtroppo, due secoli dopo la fortificazione venne quasi completamente distrutta da un forte terremoto, e sulle sue ceneri venne ricostruito un nuovo insediamento, che tra vicende alterne è giunto intatto fino a noi.

La Grancia[modifica | modifica wikitesto]

Il Parco della Grancia si estende su un territorio di 50 ettari nel Comune di Brindisi Montagna ed è il primo Parco Storico Rurale d’Italia. All'interno del parco sono organizzate numerose attività di accoglienza e di animazione per i visitatori di ogni fascia di età. Il Cinespettacolo La Storia Bandita si svolge su un’area scenica di grande impatto visivo, in un anfiteatro con 3.500 posti a sedere, dove circa 300 attori figuranti volontari in costume rappresentano in scena le gesta dei protagonisti delle insorgenze post unitarie[1]. Lo spettacolo ricco di effetti speciali vanta la collaborazione del maestro Carlo Rambaldi, vincitore di tre premi Oscar. La storia è narrata dalle voci di Michele Placido, Orso Maria Guerrini, Lina Sastri e Paolo Ferrari. Le musiche invece sono composte ed eseguite da Antonello Venditti, Eddy Napoli e dal maestro Di Giandomenico coronate dall’interpretazione esclusiva di un brano originale di Lucio Dalla. Il cinespettacolo racconta delle rivolte e delle insorgenze contadine meridionali, vissute attraverso le vicende tragiche della famiglia del brigante Carmine Donatelli Crocco. Il periodo della rivoluzione napoletana, la lunga marcia del Cardinale Ruffo, il Risorgimento e il Brigantaggio post-unitario vengono osservati con lo sguardo dei ceti più umili.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]