Utente:Feandreoli/Monument Park (Yankee Stadium)

Il Monument Park^[1] è un museo all'aria aperta, situato nello Yankee Stadium, nel Bronx, New York City. All'interno, troviamo una collezione di memorials, placche e maglie di ex giocatori dei New York Yankees. Quando venne dedicata la targa a Red Ruffing nel 2004, suo figlio disse che secondo lui, quella era "il secondo riconsocimento più onorevole che potesse esserci nel baseball".

La storia del Moument Park originale risale al 1932, nel vecchio Yankee Stadium, quando la squadra dedicò un monumento a centro campo al manager Miller Huggins, dopo la sua morte.

Altri membri dello staff furono onorati con delle placche nel corso degli anni.

Nella ristrutturazione dello stadio, a metà anni 70, la recinzione del campo viene spostata di 13 metri, lasciando fuori placche, memorials e l'asta di una bandiera.

Nel corso del tempo, vengono aggiunte altre placche; il Monument Park viene ufficializzato e aperto al pubblico nel 1985.

Nel 2009, quando gli Yankees si trasferiscono nel nuovo stadio, viene costruita una replica del Monument Park, fuori dal campo di gioco e tutti gli oggetti contenuti nel vecchio edificio vengono spostati nel nuovo.

Trentasette membri della squadra sono stati premiati a Monument Park, ventidue dei quali non giocavano più. Le placche rappresentano un onore per i giocatori più illustri e le onoreficenze postume, quelle sui cinque larghi blocchi di granito, sono il premio maggiore. Sono state riconosciute a soli sei Yankees: il manager Miller Huggins, i giocatori Lou Gehrig, Babe Ruth, Mickey Mantle e Joe DiMaggio e il dirigente George Steinbrenner.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Precursori[modifica | modifica wikitesto]

Il primo Yankee Stadium fu costruito nel 1923. Nonostante la concorrenza di altri diamanti, la bandiera venne comunque fissata a centro campo. E con un campo di 150 metri, c'era abbastanza spazio per non dare fastidio.

Nel 1929, il manager della squadra Miller Huggings muore improvvisamente e, in suo onore, la squadra fa ereggere una placca davanti l'asta della bandiera: fatta di bronzo, si trovava sopra un blocco di granite rosso, così da assomigliare a una lapide. Nel tempo, moltissimi credettero, soprattutto i bambini, che i giocatori venissero sepolti in quel campo.

File:OYS1950S.jpg

La posizione originale dei monumenti al centro del campo dello Yankee Stadium.

Il monumento venne poi affiancato da quelli in onore di Lou Gehrig e Babe Ruth e molti altri. Ereggere queste "lapidi" all'intero del campo era normale per il tempo, pensiamo a quelle di Polo Grounds e Forbes Field.

Nel 1969, Joe DiMaggio dedicò una placca a Mickey Mantle, che ricambiò il favore, dicendo che quella di Joe dovesse essere appesa un po' più in alto della sua.

Dal 1936 al 1973, la distanza dal "piatto" (casa base) alle recinzioni di fine campo era di 136 metri e ciò nonostante, una palla ben battutta poteva arrivare fino ai limiti. Nel 1992, il libro The Gospel Acording to Casey, di Ira Berkow e Jim Kaplan, racconta che durante una partita, un esterno non ea riscito a prendere la palla e la stava cercando tra le placce. Il manager Case Stengel gridò "Ruth, Gehrig, Huggins, rimandate la palla in campo!".

Monument Park I[modifica | modifica wikitesto]

Quando lo stadio venne ristrutturato tra il 1974 e il 1975, il centrocampo venne ristretto di 127 metri, dodici in meno rispetto all’originale (139 m); anche la staccionata venne fatta rientrare di 120 metri nel 1985 e di altri due nel 1988. L’area conteneva l’asta della bandiera e le targhe, cui ne vennero aggiunte delle altre, così che si cominciò a chiamare la zona “Monument Park”. I riconoscimenti di Mantle e DiMaggio vennero rimossi dalla parete e installati sui blocchi di granite rossa, insieme a quelli di Huggins, Gehrig e Ruth.

Monument Park rimase inaccessibile al pubblico fino al 1985. Una volta che il centrocampo venne ristretto, la società permise ai fan di visitarlo, rendendolo parte del tour alla struttura.

Monument Park II[modifica | modifica wikitesto]

Quando gli Yankees si spostarono nel nuovo campo da baseball, costruirono un nuovo Monument Park: l’area venne costruita fuori il campo da gioco, sotto il Center Field Sports Bar. La nuova postazione si trova tra due muri di marmo nero, su cui sono appesi i numeri degli ex giocatori.

Contrariamente al vecchio stadio, il nuovo Monument Park non è visibile dal campo di gioco e la postazione così nascosta gli è valsa il nome di Monument Cave (grotta, caverna).

Il pubblico può visitare la zona prima dell’inizio della partita. Chiude quarantacinque minuti prima del tiro d’inizio.

Giocatori premiati[modifica | modifica wikitesto]

Qui di seguito, i giocatori e il personale premiato con placche o targhe al Monument Park. Le monuments sono considerate superiori alle plaques, e possono essere insignite solo dopo la morte della persona. Spesso, durante lo stesso cerimoniale, il numero del giocatore premiato viene “ritirato”.

Inizialmente, queste cerimonie avevano luogo a inizio stagione o nel Old-Timers' Day, ma negli ultimi anni si svolgono nei weekend in cui la squadra gioca in casa.

Le personalità vengono esposte nell’ordine in cui sono state loro dedicate le targhe.

Chiave
Honoree	Nome del premiato
Posizione (i)	Giocatore in campo o ruolo nell'organizzazione
Carriera negli Yankee	Anni con l'organizzazione Yankee
Numero in pensione (x)	Numero data ritirato (e numero), se applicabile
Placca	Targa data dedicata, se applicabile
Monumento	Data monumento dedicato, se applicabile
Template:Dagger	Eletto nella Hall of Fame del baseball
Template:Double-dagger	Destinatario del premio Ford C. Frick della Hall of Fame

Nonostante gli Yankees abbiano cominciato ad avere dei numeri sulle loro maglie dal 1929, McCarthy non ne indossò mai uno per la squadra.

La targa di Ruppert venne esposta all’esterno del campo da gioco, sulla destra dell’asta, mentre quella di Ed Barrow a sinistra.

Gehrig fu il primo Major League Baseball il cui numero fu retired.

La targa Babe Ruth venne posizionata a destra di quella di Huggins.

In ricordo di Jackie Robinson, primo giocatore nero, il suo numero (42) venne retired il 15 aprile 1997, nel cinquantesimo anniversario dall’esordio nei Brooklyn Dodgers. Gli Yankees eressero una targa per lui che recita: "Essendo stato il primo giocatore di Major League ad abbattere le barriere razziali, Jackie sarà per sempre un esempio di grazia, dignità e perseveranza. La sua storia e quelle di coloro che non hanno avuto le stesse opportunità non saranno dimenticate”. Il numero 42 venne verniciato su tutte le panchine e ai giocatori attivi all’epoca (1997) venne permesso di continuare a indossare quel numero esclusivamente fino alla fine dei loro contratti; l’ultimo ad indossare il numero fu il lanciatore Mariano Rivera.

Gli Yankees omaggiarono Rivera retiring il suo numero il 22 settembre 2013, durante la sua ultima stagione e facendo di lui il primo giocatore all’attivo ad essere inserito nel Monument Park.

Mantle indossò il numero 7 quando allenò la squadra nel 1970, nonostante questo fosse stato retired l’anno precedente. Lo stesso avvenne con il coach Berra che continuò ad indossare il numero #8 dal 1976 al 1985, nonostante fosse stato retired nel 1972. Similarly, when Martin returned to manage the Yankees in 1988, he wore his #1, which had been retired in his honor in 1986.

Con il retired numero di Jeter, attualmente nessuno Yankee può indossare un numero positive di una sola cifra.

Altre onoreficenze[modifica | modifica wikitesto]

In aggiunta a quelle già esistenti, i Cavalieri di Colombo hanno dedicato delle targhe alle Messe celebrate da Papa Paolo VII, celebrata nello stadio il 4 ottobre 1965, da Papa Giovanni Paolo II, il 2 ottobre 1979 e da Papa Benedetto XVI il 20 aprile 2008.

Ne viene aggiunta un’altra, dedicate alle vittime e ai soccorritori dell’attentato dell’11 settembre, un anno dopo il tragico avvenimento.

Gli Yankees ne dedicano una a Nelson Mandela il 16 aprile 2004, per ricordare la persona e la visita allo stadio nel 1990 e ne ereggono una il 25 giugno 2019, nel cinquantesimo anniversario dai Moti di Stonewall, che provocarono l’odierno movimento per i diritti LGBT negli Stati Uniti.