Utente:Emilia Guarneri/Sandbox/Gabriella Crespi

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Gabriella Crespi

Gabriella Crespi (Saronno, 1922Milano, 2017) è stata una designer e artista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studia architettura al Politecnico di Milano. Alla fine degli anni '50 inizia la sua attività di stilista e presenta a Milano le sue prime collezioni. Lavora per Tiffany & Co. e Bonwit Teller, e, dai primi anni '60, le sue opere vengono commissionate da Dior per il reparto regali e arredamento: il legame tra Crespi e Dior durerà quasi vent'anni. [1] [2]

Attività professionale[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli anni '70 e '80, guadagna un posto d'élite tra i designer di mobili con le serie "Plurimi" (1970-1982), la "Linea Z" (1972-1974), "Obelisco" (1968-1970), "Lune" (1969-1980) e "Caleidoscopio" (1970-1976). [3]

Trasformando gli oggetti o mutandone la funzione, sviluppa il suo stile con un repertorio di oltre duemila opere. [4] [5] I suoi metodi di lavoro ricordano quelli delle botteghe rinascimentali, dal momento che uniscono artigianalità e approccio artistico. [6] Le sue opere di design sono state apprezzate e possedute da personaggi pubblici come King Faisal, Shah Reza Pahlavi, Grace Kelly, [7] [8] George Livanos, Thomas Hoving, Audrey Hepburn, Gunter Sachs [9] [10] e celebrate da appassionati di design e riviste. [11]

Va in pensione nel 1987 e, all'età di 65 anni, si avventura nell'Himalaya, dove vive per vent'anni. Una volta tornata, nel 2007, pubblica un libro dal titolo "Ricerca di Infinito. Himalaya".[12] [2]

Nel 2011 si è tenuta a Milano, presso Palazzo Reale, una mostra antologica del suo lavoro: Gabriella Crespi: Il segno e lo spirito . [13] [14]

Nel 2015 presenta, alla Rita Fancsaly Gallery, "New Bronze Age": una serie di nuove edizioni limitate delle sue opere più iconiche, tra le quali "Ellisse table", "Dama table", "Yang Yin", "Z Desk", e una nuova versione di "Puzzle Table", il cui piano di lavoro è costituito da tessere di vetro di Murano, pezzi unici ideati e disegnati dall'architetto Franco Deboni, di fama internazionale per le sue creazioni in vetro. [15] [16] Nel 2016 realizza il suo ultimo lavoro, “Wave Desk”.

Muore l'anno successivo nella sua casa di Milano. Nel 2019, la figlia Elisabetta Crespi, rimette in produzione la lampada Fungo di The Rising Sun Collection con gli artigiani originali. Le originali lampade a forma di fungo erano realizzate con paralumi in bambù, e in plexiglas. [17] Numerose opere riprodotte sono state presentate in un'installazione alla Dimore Gallery durante la Milano Design Week nel 2019, tra cui i tavoli in ottone, le lampade Fungo in plexiglass, un tavolo Eclipse e un'applique Scudo. L'installazione presentava sabbia rosa e marrone attorno ai mobili. [18]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

*Ricerca di Infinito Himalaya. Cisternino, Herakhandi Samaj Italiano, 2007.

*Il segno e lo spirito: mobili plurimi, sculture e gioielli, Milano, Electa, 2011

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riccardo Conti, Gabriella Crespi: Abitare le emozioni, su vogue.it, 16 aprile 2018. URL consultato il 28 aprile 2023.
  2. ^ a b Masini, Pierluigi, Gabriella Crespi Spirito e Materia, Arte e Design,, Milano, Odoya, 2018, pp. 55,57 ISBN , ISBN 9788862884327.
  3. ^ Cunaccia, Cesare (2011). Gabriella Crespi The Sign and the Spirit, pp. 33,36. Mondadori Electa, Milano. ISBN 9788837086183
  4. ^ Bony, Anne, Gabriella Crespi, Piasa Editions, Paris, 2014, p.119.
  5. ^ Ambra Medda, Ode a Gabriella Crespi (PDF), su mediolanum-farma.it. URL consultato il 28 aprile 2023 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2018).
  6. ^ Cunaccia, Cesare (2011). The Sign and the Spirit, p.42. Mondadori Electa, Milano. ISBN 9788837086183
  7. ^ vogue.it, http://www.vogue.it/people-are-talking-about/art-photo-design/2011/09/gabriella-crespi-palazzo-reale-milano#ad-image123662.
  8. ^ (EN) http://www.jasonmowen.com/2018/03/06/gabriella-crespi/.
  9. ^ brillanteinteriors.blogspot.com, https://brillanteinteriors.blogspot.com/2012/02/timeless-gabriella-crespi.html.
  10. ^ jasonmowen.com, http://www.jasonmowen.com/2018/03/06/gabriella-crespi/.
  11. ^ (EN) https://www.vogue.com/article/gabriella-crespi-daughter-remembrance.
  12. ^ Cunaccia, Cesare (2011). Gabriella Crespi The Sign and the Spirit, pp.134,139. Mondadori Electa, Milano. ISBN 9788837086183
  13. ^ www.domusweb.it, https://www.domusweb.it/it/notizie/2011/10/05/gabriella-crespi-il-segno-e-lo-spirito.html.
  14. ^ vogue.it, https://www.vogue.it/en/people-are-talking-about/art-photo-design/2011/09/gabriella-crespi-palazzo-reale-milan.
  15. ^ 1stdibs.com, https://www.1stdibs.com/introspective-magazine/gabriella-crespi-at-rita-fancsaly/.
  16. ^ ad.vfnetwork.it, http://ad.vfnetwork.it/senza-categoria/2015/04/08/gabriella-crespi-tutte-le-sfumature-del-bronzo/.
  17. ^ (EN) Architectural Digest, https://www.architecturaldigest.com/story/the-story-behind-the-iconic-fungo-lamps-design. URL consultato il 26 luglio 2020.
  18. ^ (EN) Dezeen, https://www.dezeen.com/2019/04/13/dimore-gallery-gabriella-crespi-visioni/. URL consultato il 26 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Masini, Pierluigi (2018). Gabriella Crespi Spirito e Materia, Arte e Design. Milano: Odoia, 2018.ISBN 9788862884327[[ISBN (identifier)|ISBN]
  • Triennale Museo del Design 9. W.Le donne nel design italiano. Mantova: Edizioni Corraini, 2016.ISBN 9788875705671
  • Favardin, Patrick e Bloch-Champfort, Guy. Les Décorateurs des années 60-70. Parigi: Edizioni Norma, 2015.ISBN 9782915542776
  • Ossuto, Anne. Gabriella Crespi. Parigi: Edizioni Piasa, 2014
  • Cunaccia, Cesare. Gabriella Crespi Il segno e lo spirito. Milano: Mondadori Electa, 2011.ISBN 9788837086183

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


[[Categoria:Morti nel 2017]] [[Categoria:Nati nel 1922]] [[Categoria:Interior designer italiani]]