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Maria Antònia Oliver Cabrer (Manacor, 4 dicembre 1946) è una scrittrice, traduttrice e sceneggiatrice spagnola di lingua catalana.

Principalmente conosciuta per la sua produzione romanzesca e per la narrativa breve, è stata anche traduttrice (in catalano e castigliano), scenografa, drammaturga e scrittrice di saggi letterari e di letteratura per bambini.[1] Nel 2016, con all'attivo quarantasei anni di pubblicazione e un grandissimo numero di premi vinti, è stata premiata con il Premio d'Onore delle Lettere Catalane[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maria-Antònia Oliver nasce a Manacor, nell'isola di Maiorca, il 4 dicembre 1946. Già in giovane età è attratta dalla letteratura; questa passione le deriva dalla famiglia, in particolare dal padre, che possedeva una vastissima raccolta di letteratura favolistica maiorchina, e da uno prozio, che le leggeva e le spiegava questi testi quando era bambina.

Alcune sue opere, come Cròniques de la molt anomenada ciutat de Montcarrà (1972), che racconta la vita di tre generazioni di una famiglia che viveva in un villaggio immaginario di Maiorca, e soprattutto El vaixell d'Iràs i no Tornaràs (1976), sono ricche di elementi fantastici, eredità delle favole maiorchine e della letteratura popolare di cui l'autrice si nutrì fin dall'infanzia.

Prima di diventare scrittrice, Oliver Cabrer voleva fare l'artista del cinema o l'assistente di volo[3]. All'età di 18 anni scopre la sua vocazione per la scrittura vincendo un concorso letterario scolastico di letteratura spagnola. Dopo aver seguito un corso di catalano con Aina Moll Marquès, al di fuori dell'orario scolastico, comincia a scrivere sempre e solo in catalano, fatta eccezione per alcuni articoli in castigliano pubblicati quando ancora non esistevano quotidiani in lingua catalana.

Nel 1968 conosce lo scrittore Jaume Fuster, che sta svolgendo il servizio militare a Maiorca, e l'anno dopo la coppia si sposa e decide di stabilirsi a Barcellona.

A 23 anni non ancora compiuti l'autrice fa la sua comparsa sulla scena della narrativa catalana con un'opera che lo scrittore Llorenç Villalonga, nella presentazione pubblica tenuta ad aprile del 1971, definisce una piccola opera maestra[4]. Si tratta del romanzo Cròniques d'un mig estiu, pubblicato a Barcellona nel 1970.

Nella capitale catalana Oliver prende parte ai movimenti letterari più d'avanguardia[5], e con altri scrittori suoi coetanei forma la "Generazione letteraria dei Settanta", nome che trae origine dai titoli dei libri di interviste a scrittori in rottura con la tradizione letteraria del passato, raccolti da Guillem-Jordi Graells, e da Oriol Pi de Cabanyes.[1]

Anche se non smette mai di rimanere in contatto con la città natale Maiorca, è a Barcellona che Oliver pubblica la maggior parte delle sue opere e sviluppa gran parte delle sue collaborazioni letterarie.

Collabora e pubblica per diverse riviste e periodici come El Correo Catalán, Serra d'Or, Canigó, Amb Potes Rosses, Diari de Barcelona e l'Avui. In collaborazione con il fotografo Toni Catany publica il libro-reportage Les illes (1975).

Tra il 1976 e 1977 coordina la parte culturale del Congresso di Cultura Catalana svoltosi a Barcellona[6]. Oltre che alla narrativa, si dedica alla traduzione letteraria: traduce opere in catalano dall'italiano, inglese e francese. Tra i più celebri autori tradotti: Virginia Woolf, Robert Louis Stevenson, Mark Twain e Herman Melville. La sua versione in catalano di Moby Dick nel 1985 riceve il Premio per la traduzione dalla Generalitat de Catalunya.

Scrive programmi per la televisione, e lavora per il Circuit Català della rete televisiva TVE nei programmi Signes e Zinc cèntims de cultura, dove presenta gli autori catalani più importanti del momento, tra cui Mercè Rodoreda, Llorenç Villalonga, Maria-Aurèlia Campany, Joan Perucho, Joan Fuster, ed altri.

Coltiva anche il teatro, con opere come Negroni de ginebra e l'adattamento teatrale dell'opera La Dida di Salvador Galmès. Lavora come sceneggiatrice per la televisione e per la radio, con opere come Vegetal, Muller qui cerca espill, Que patines, Laura?[7].

Dal punto di vista della sperimentazione letteraria, Oliver, con il marito, sarà uno dei membri più attivi di Ofèlia Dracs, pseudonimo femminile dietro il quale si celava un collettivo di scrittori catalani, operante fino al 1994, che esordì nel 1979 vincendo un concorso letterario per la narrativa erotica con il libro Deu pometes té el pomer (Dieci piccole mele sul melo)[8].

Nel 1985 esordisce con il suo primo romanzo poliziesco, Estudi en lila, con il quale introduce per la prima volta nell'ambiente letterario catalano il personaggio femminile di una detective, Lònia Guiu, anticipato nel 1982 in un racconto pubblicato come Ofèlia Dracs.[9]

Nel 1991, dopo aver pubblicato Joana E. (premio Prudenci Bertrana[10]), l'Institució de les Lletres Catalans[11] della Generalitat de Catalunya la nomina Scrittrice Del Mese.

Nel 1995 pubblica Amor de cans (premio Llorènç Villalonga de la Ciutat de Palma) e inizia Tallats de lluna, un romanzo che termina solo agli albori dell'anno 2000.

Nel luglio del 1997 subisce un trapianto di cuore. Questa operazione sarà l'inizio di un lungo periodo di silenzio, che si protrarrà per lungo tempo, a causa della sopraggiunta morte, il 31 gennaio 1998, del suo compagno di vita Jaume Fuster. [12]Questo lutto le toglierà la capacità e la voglia di tornare a scrivere.

Come affermerà in un'intervista nell'ottobre del 2000 durante una trasmissione di presentazione del suo nuovo libro Tallats de luna, cominciato circa cinque anni prima, le parole non le erano amiche. Il finale di questo romanzo vede una lunga nota di ringraziamento alle sue amiche e ai suoi amici che l'hanno aiutata a vivere e tornare a scrivere.

Nel 2007 pubblica Colors de mar, il suo quarto libro di racconti. È una raccolta di 16 storie, a metà fra finzione e ispirazione autobiografica, divisa in tre parti, in cui tratta i temi dell'amore per gli animali, della nostalgia e della morte.[13]

Temi narrativi[modifica | modifica wikitesto]

La produzione letteraria di Oliver Cabrer comprende più generi narrativi. Quello più acclamato è il romanzo noir, rappresentato dalla serie che ha per protagonista Lònia Guiu, la detective maiorchina di stanza a Barcellona, eroina dei romanzi Estudi en lila, Antípodes e El sol que fa l'ànec. Per quanto riguarda la letteratura catalana Oliver sarà la prima autrice ad usare un personaggio femminile nel genere.

I suoi romanzi sono centrati sulla problematica delle trasformazioni della società di Maiorca, con uno stile fiabesco, fantastico ed onirico[14]. L'autrice dichiarerà di essere sempre stata interessata all' "elemento magico"; nei suoi racconti la fantasia ha un grande posto, ma quello che risulta attrarla maggiormente è "un'immaginazione onirica". [15] Il mondo onirico e mitologico, nel caso del racconto Tríptics o del romanzo Crineres de foc, è usato per rispondere alla sua necessità di spiegare il mondo attraverso chi l'ha preceduta.

Un altro filone narrativo è rappresentato dalle saghe familiari (Cròniques de la molt anomenada ciutat de Montacarrà, Amor de cans), in cui viene evocato il tema della relazione tra le diverse generazioni.

I ruoli da protagonista dei suoi romanzi sono sempre femminili, e sempre presenti sono anche temi di critica sociale. Una delle sue opere più importanti, Joana E. (1992), con il quale ha vinto il Premio Prudenci Bertrana, attraverso la storia di Joana, una donna maiorchina che l'autrice ha conosciuto nel 1979, affronta il tema dei cambiamenti sociali nel post-guerra a Maiorca.

Le sue opere sono state tradotte in italiano, tedesco, inglese, castigliano, francese, olandese e portoghese.[16]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Cròniques d'un mig estiu. Barcelona: Club Editor, 1970.
  • Cròniques de la molt anomenada ciutat de Montcarrà. Barcelona: Edicions 62, 1972.
  • El vaixell d'Iràs i no Tornaràs. Barcelona: Laia, 1976; Barcelona: La Magrana, 1990.
  • Punt d'arròs. Barcelona: Galba Edicions, 1979; Barcelona: Kapel, 1985; Barcelona: Edicions 62, 1996.
  • Crineres de foc. Barcelona: Laia, 1985; Barcelona: Edicions 62, 2002. (finalista del Premi Sant Jordi 1984).
  • Estudi en lila. Barcelona: La Magrana, 1985. Sèrie detectivesca de la Lònia Guiu.
  • Antípodes. Barcelona: La Magrana, 1988. Sèrie detectivesca de la Lònia Guiu.
  • Joana E. Barcelona: Edicions 62, 1992; Barcelona: Col·lecció Quinze Grans Èxits AIE, 1993. (Premi Prudenci Bertrana 1991).
    • Joana E., traduzione di Anna Baggiani Cases, Torino, Bollati Boringhieri, 1997, ISBN 88-339-0973-5
  • El sol que fa l'ànec. Barcelona: La Magrana, 1994. Sèrie detectivesca de la Lònia Guiu.
  • Amor de cans. Barcelona: Edicions 62, 1995. (Premi Ciutat de Palma-Llorenç Villalonga de novel·la 1994).
  • Tallats de lluna. Barcelona: Edicions 62, 2000.

Narrativa breve[modifica | modifica wikitesto]

  • Coordenades espai-temps per guardar-hi les ensaïmades. Barcelona: Pòrtic, 1975; Barcelona: Edicions 62, 1995.
  • Figues d'un altre paner. Palma: Ed. Moll, 1979.
  • El Pacaticú. Barcelona: Publicacions de l'Abadia de Montserrat, 1988.
  • Tríptics. Barcelona: Edicions 62, 1989.
  • L'illa i la dona. Trenta-cinc anys de contes. Barcelona: Edicions 62, 2003 (selecció d'algunes obres anteriors).
  • Colors de mar. Barcelona: Proa, 2007.

Amb el col·lectiu Ofèlia Dracs, narracions dins dels següents reculls de contes:

  • Lovecraft, Lovecraft. Barcelona: Edicions 62, 1981. Gènere terror.
  • Negra i consentida. Barcelona: Laia, 1983. Gènere detectivesca.
  • Essa Efa. recull de contes intergalàctics. Barcelona: Laia, 1985; Barcelona: Edicions 62, 1996. Gènere ciència-ficció.
  • Boccato di cardinali. València: Tres i Quatre, 1985. Temàtica gastronòmica.
  • Misteri de reina. València: Tres i Quatre, 1994.
  • Dones soles: 14 contes. Barcelona: Planeta, 1995 (antologia).

Narrativa per bambini[modifica | modifica wikitesto]

  • Margalida perla fina. Barcelona: Publicacions de l'Abadia de Montserrat, 1985.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Negroni de ginebra. Estrena. Zitzània Teatre, Terrassa, 1991.
  • Negroni de ginebra. Barcelona: Edicions 62, 1993.
  • La dida. Palma: Editorial Moll, 1996 (adaptació teatral de l'obra de Salvador Galmés).

Sceneggiature per fiction[modifica | modifica wikitesto]

  • Muller qui cerca espill. Circuit català de Televisió Espanyola, emès el 1980 a l'espai "Lletres Catalanes"
  • Vegetal. Circuit català de Televisió Espanyola, emès en quatre capítols l'any 1980 a l'espai "Novel·la".
  • Vegetal i Muller qui cerca espill. Barcelona: Hogar del Libro, 1982.
  • Que patines, Laura? Televisió de Catalunya: 1987.
  • Estudi en lila. Catalunya Ràdio: 1988-89.
  • La vident. Televisió de Catalunya: 1990.
  • Sagitari. TVC: 1999.
  • Capità Escalaborns (amb Carles Benpar). Cinema: Swann Europea i TV3, 1990 (lungometraggio).

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

In castigliano[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Baratto: Teatro y luchas sociales [con Jaume Fuster]. Barcelona: Península, 1971.
  • Charles Darwin: Teoría de la evolución [con Jaume Fuster]. Barcelona: Península, 1971.
  • Natàlia Ginzburg: Nunca me preguntes [con Jaume Fuster]. Barcelona: Dopesa, 1974.
  • Lenin: Escritos sobre la literatura [con Jaume Fuster]. Barcelona: Península, 1975.
  • Vladímir Maiakovski: Poesía y revolución [con Jaume Fuster]. Barcelona: Península, 1971.
  • Jean-Jacques Marie: El trotskismo [con Jaume Fuster]. Barcelona: Península, 1972.

In catalano[modifica | modifica wikitesto]

Libri fotografici[modifica | modifica wikitesto]

  • Les Illes. Fotografia de Toni Catany. Barcelona: Publicacions de l'Abadia de Montserrat, 1975.

Premi e Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Recull-Francesc Puig i Llensa de narració (1971) con Muller qui cerca espill, les mans s'hi talla
  • finalista del Premi Sant Jordi (1984) con il libro Crineres de foc
  • Premio della Letteratura Catalana della Generalitat de Catalunya (1985) per traduzione di Moby Dick
  • Premis Literaris de Girona-Prudenci Bertrana (1991), per Joana E.
  • Premi Ciutat de Palma-Llorenç Villalonga de novel·la (1994) per Amor de cans
  • Premi Trajectòria de la Setmana del Llibre en Català (2001)
  • Premi Ramon Llull del Govern Balear (2003)
  • Premi Jaume Fuster dels Escriptors en Llengua Catalana (2004)
  • Creu de Sant Jordi (2007), per la seva trajectòria com a escriptora[17]
  • Premi d'Honor de les Lletres Catalanes (2016)<ref>

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (CA) Edicions62, Maria Antònia Oliver su Lletra, su La Literatura catalana a Internet, 2000. URL consultato il 23/08/2017.
  2. ^ (CA) Òmnium lliura el 48è Premi d’Honor a l’escriptora i traductora mallorquina Maria-Antònia Oliver, su Omnium, 8 giugno 2016. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  3. ^ Cortès-Escandell, p. 17
  4. ^ (CA) Llorenç Villalonga, su La literatura catalana a internet, 1999. URL consultato il 12 luglio 2017.
  5. ^ (CA) Escandell Dari, Universidad de Alicante. Departamento de Filología Catalana, Na Lònia Guiu de Maria-Antònia Oliver: la profanació d'un espai literari en català vedat a la dona (PDF), Alicante, 2008. URL consultato il 24/08/2017.
  6. ^ (CA) Congresso di Cultura Catalana, su fundccc.cat.
  7. ^ (CA) Maria Muntaner, Mercè Picornell e Margalida Pons, Transformacions. Literatura i canvi sociocultural dels anys setanta ençà, Valencia, Publicacions de la Universitat de València, 2010.
  8. ^ (CA) Ofélia Dracs (XML), su Gran enciclopèdia catalana. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  9. ^ Cortès-Escandell
  10. ^ Premio Prudenci Bertrana, su esacademic.com.
  11. ^ Instituciò De Les Lletras Catalanes, su lletrescatalanes.cat.
  12. ^ Cortès-Escandell, p. 12
  13. ^ (CA) Maria-Antònia Oliver reúne cuentos con tintes autobiográficos en 'Colors de Mar', in Europapress, 14 aprile 2007. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  14. ^ (CA) Montserrat Bayà, Maria Antònia Oliver Pòrtic» i «Maria Antònia Oliver. Biografia, in Fitxa biogràfica a l'Associació d'Escriptors en Llengua Catalana..
  15. ^ Cortès-Escandell, pp. 22-23
  16. ^ (CA) Maria Antònia Oliver. Obra, su escriptors.cat.
  17. ^ «Es redueixen a un terç les Creus de Sant Jordi del 2007» Directe.cat, 13 de juny de 2007

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]