Utente:Delasale/Sandbox/Club la Boheme

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Il Club della Bohème fu il sodalizio di pittori che, dal 1891 e per circa un ventennio, si coagulò intorno a Giacomo Puccini sulle rive del lago di Massaciuccoli, in una capanna coperta di falasco, già di "Gambe di Merlo". Del club, oltre al celebre compositore, fecero parte: Ferruccio Pagni, Plinio Nomellini, Francesco Fanelli, Angiolo e Ludovico Tommasi, Raffaello Gambogi, Lorenzo Viani e Galileo Chini ai quali si aggiunsero a fine secolo Amedeo Lori e Elin Danielson moglie del Gambogi.

Le luci e i colori dell'incontaminata atmosfera lacustre così ricca di fauna selvatica, la passione per la caccia e gli svaghi, goliardici e scanzonati, suscitarono in Puccini e i suoi amici momenti di grande ispirazione, dando vita a una rinnovata stagione artistica.

I pittori, componenti "l'allegra brigata", fraternizzarono con il maestro trovando nel lago di Massaciuccoli, e i suoi rustici abitanti, una matrice feconda nel trascendere, ognuno con la propria autonomia di linguaggio non scevra da sintomatiche concordanze, i caratteri della "macchia", in alcuni con evidenti contaminazioni transalpine verso un neo-impressionismo, in altri facendo proprie le istanze dell'emergente Divisionismo. La produzione pittorica rifletterà tutto questo al punto che la critica ha coniato per loro l'appellativo di "pittori del lago".

L'incontro con il lago[modifica | modifica wikitesto]

«Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, «turris eburnea», «vas spirituale», reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere. Padule immenso. Tramonti lussuruosi e straordinari. Aria maccherona d'estate, splendida di primavera e di autunno. Vento dominante, di estate il maestrale, d'inverno il grecale o il libeccio. Oltre i 120 abitanti sopradetti, i canali navigabili e le troglodite capanne di falasco, ci sono diverse folaghe, fischioni, tuffetti e mestoloni, certo più intelligenti degli abitanti, perché difficili ad accostarsi. Dicono che nella Pineta "bagoli" anche un animale raro, chiamato «Antilisca»[1], per informazioni rivolgersi a...»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'antilisca naturalmente non esiste: Puccini aveva fatto una burla ad un amico cacciatore, lasciandolo in mezzo al bosco per ore e ore ad aspettare il fantomatico uccello.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rinaldo Cortopassi, Paesaggio Pucciniano. I bohemiens di Torre del lago. Prefazione di Lorenzo Viani. Pisa, Vallerini, 1926
  • Puccini e i pittori, catalogo della mostra, Milano, Museo teatrale della Scala, 23 Ottobre - 18 Dicembre 1982. A cura del Museo Teatrale della Scala e dell'Istituto di Studi Pucciniani. Presentazione di Raffaele Monti.
  • Rossana Bossaglia, Carlo Cresti, Raffaele Monti, Eleonora Barbara Nomellini, Paola Paccagnini, Fra il Tirreno e le Apuane, arte e cultura tra Otto e Novecento, Firenze, Artificio, 1992
  • AA.VV., I pittori del lago. La cultura artistica intorno a Giacomo Puccini, 1998, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1998
  • Umberto Sereni, La "terra incantata". Necessità e verità di un mito di rigenerazione, in Umberto Sereni (a cura di) Puccini's landscape lights and colours, the enchanted land, Lucca, Maria Pacini Fazzi editore, 2004

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]