Utente:Daytang/Silvio Robino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Silvio Robino
NascitaTorino, 13 aprile 1889
MorteTorino, 11 novembre 1971
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaArma di fanteria
Alpini
Arma dei Carabinieri Reali
Arma dei Carabinieri
Anni di servizio1909 - 1943
1945 - 1953
GradoGenerale di divisione
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Comandante diVice-comandante generale dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri reali d'Albania
3ª Divisione carabinieri "Ogaden"
Divisione carabinieri reali di Genova
Divisione carabinieri reali di Arezzo
Legione carabinieri Sicilia
Legione carabinieri reali di Bolzano
VII brigata carabinieri reali di Padova
voci di militari presenti su Wikipedia

Silvio Robino (Torino, 13 aprile 1889Torino, 11 novembre 1971) è stato un generale italiano dell'Arma dei Carabinieri che partecipò alla prima ed alla seconda guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale fu comandante della Legione Carabinieri Reali di Bolzano (1940-42), comandante superiore dei Carabinieri Reali d'Albania (1942-43) e comandante della VII Brigata di Padova (1943) venendo poi catturato ed internato dai tedeschi (1943-45). Nel 1952-53 fu Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Arruolatosi nel Regio Esercito, nell'aprile 1909 entrò come Allievo ufficiale nella Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di fanteria, corpo degli alpini, assegnato al 4 reggimento alpini il 17 settembre 1910.

Promosso tenente il 2 luglio 1914 transita nei Carabinieri.[1] Robino partecipò alla grande guerra in tale grado, ottenendo una medaglia di bronzo al valore militare a Plava, tra il 21 ottobre e il 30 novembre 1915[2][3] e, con il grado di capitano, fu inizialmente assegnato alla legione di Firenze, e dal 1º dicembre 1918, alla legione di Palermo, per poi passare al comando della compagnia di Alba (CN).

Da maggiore (anzianità 30 novembre 1925) poi fu destinato alla legione allievi di Torino, permanendovi sino al 10 agosto 1929, quando fu assegnato al comando della divisione di Arezzo, allora dipendente dalla legione di Perugia e poi passata proprio in quel periodo alla legione di Firenze. In questo stesso periodo ottenne, il 2 febbraio 1930, la promozione a tenente colonnello.

Robino fu quindi assegnato, dal 16 agosto 1931, alla divisione esterna di Genova e, dal 29 ottobre 1933, alla divisione di Nuoro[4], appena divenuto capoluogo di provincia. Ritornato a Genova, quale relatore della locale legione, dal 15 ottobre 1937, fu incaricato del comando della legione di Bolzano, divenendone poi comandante titolare il 19 gennaio 1938, quando fu promosso colonnello e permanendo nella città altoatesina per molti anni.

All'atto dell'ingresso in guerra del Regno d'Italia, Robino infatti era comandante di legione a Bolzano e vi permase sino alla promozione a generale di brigata, avvenuto il 1º luglio 1942. Assunse dal 1º agosto 1942 il comando superiore dei Carabinieri Reali d'Albania[5] con l'incarico di comandante generale di pubblica sicurezza[6] per poco meno di un anno, rilevando il generale di divisione Crispino Agostinucci[7], e venendo trasferito il 16 maggio 1943, sostituito dal parigrado Francesco Mazzerelli.

Dopo un breve periodo a disposizione del comando superiore d'Albania, il 1º giugno Robino divenne comandante della VII brigata di Padova. Nei giorni dell'armistizio, mentre era in licenza a Bolzano, fu catturato dai tedeschi il 10 settembre 1943 e tradotto il 18 a Częstochowa e poi il 23 nell'Offizierlager 64/Z di Schokken in Polonia, dove rimase sino al 1945 prigioniero.

Rientrato in Italia, Robino fu promosso generale di divisione nel dopo guerra e divenne comandante dei carabinieri in Sicilia[8] e della 3ª divisione nel 1948.[9]

Dal 3 novembre 1952 al 12 aprile 1953 assunse la nomina di vice comandante generale dell'arma[10], e si stabilì, una volta in congedo per limiti d'età, a Torino.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il generale Robino nel 1918 si sposò con Eugenia Filippi e da lei ebbe due figli, Bruno nato a Torino il 4 giugno 1919 e Ferruccio, nato a Torino il 10 dicembre 1920. Purtroppo Ferruccio dal 9 dicembre 1942 non darà più notizie di sé e risulterà disperso nella ritirata di Russia nel gennaio 1943. Invece Bruno, promosso tenente il 1º agosto 1942, e permanendo sempre in Francia, nel magazzino del battaglione alpino Aosta, fu catturato dai tedeschi il 9 settembre dell'anno seguente e tradotto a Leopoli, rimanendovi per quattro mesi, sino alla decisione di aderire alla RSI nel febbraio 1944.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gazzetta Ufficiale - 1914, su gazzettaufficiale.it.
  2. ^ Robino Silvio - medaglia di bronzo (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org.
  3. ^ motivazione medaglia (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org.
  4. ^ Italia : Carabinieri, Annuario degli ufficiali dell'arma dei carabinieri reali in servizio permanente effettivo ed in aspettativa per riduzione di quadri al ..., Istituto poligrafico dello Stato, 1934. URL consultato il 12 settembre 2023.
  5. ^ NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV, su carabinieri.it.
  6. ^ L'Italia d'oltremare rivista illustrata dei nostri possedimenti ..., s.n.!, 1943. URL consultato il 12 settembre 2023.
  7. ^ (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II: Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican, Trafford Publishing, 2010-12, ISBN 978-1-4269-4633-2. URL consultato il 12 settembre 2023.
  8. ^ Luciano Violante, Colpire per primi: La lotta alla mafia spiegata ai giovani, Solferino, 3 ottobre 2019, ISBN 978-88-282-0341-4. URL consultato il 12 settembre 2023.
  9. ^ Italy Parlamento Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari e Luciano Violante, Mafia, politica, pentiti: la relazione del presidente Luciano Violante e le deposizioni di Antonio Calderone, Tommaso Buscetta, Leonardo Messina, Gaspare Mutolo : atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia, Rubbettino, 1993, ISBN 978-88-7284-160-0. URL consultato il 12 settembre 2023.
  10. ^ Istituto di divulgazione storica, Carabinieri, 1955. URL consultato il 12 settembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vice comandante generale dell'Arma dei carabinieri Successore
Ernesto Sannino 3 novembre 1952 - 12 aprile 1953 Amedeo Branca