Utente:Cstomaci/Sandbox/Icona Kazan

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Madre di Dio di Kazan'
Venerato daChiesa cattolicae da Chiesa ortodossa
Santuario principaleCattedrale di Kazan' (Mosca)
Monastero della Madonna di Kazan
Ricorrenza8 luglio
22 ottobre
Patrono diProtettrice della Russia


La Madonna di Kazan' è un'immagine di Maria, madre di Gesù, che prende il nome dalla città di Kazan', nel XVI secolo capitale del Khanato di Kazan' che fu conquistata nel 1552 da Ivan il Terribile durante la sua spedizione contro i Tatari.

Divenne ben presto l'icona mariana più venerata in Russia nel tardo Medioevo. Era considerata la protettrice della famiglia: veniva donata agli sposi subito dopo la cerimonia nuziale e collocata nella carrozza che conduce gli sposi verso la loro nuova casa. Secondo la tradizione, l'icona doveva entrare per prima nella casa, come Signora del focolare domestico.

Tipo iconografico[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista iconografico, è una variante della Madonna Odigitria, in cui Cristo è raffigurato in piedi, in posizione eretta, con la mano destra benedicente, mentre la sinistra è nascosta dalle pieghe dell'abito. La Madre di Dio (Theotókos) è raffigurata fino alle spalle, con il capo leggermente reclinato verso il Bambino in un gesto di tenerezza (secondo il tipo iconografico della Tenerezza o Eleousa). Le mani della Madre di Dio restano invisibili. Il 1° aprile 2003, nel Palazzo Apostolico Vaticano, l'icona venne sottoposta ad una accurata perizia da parte di una Commissione di esperti, russi e vaticani, che giunse alle seguenti conclusioni:

  • L'icona è dipinta su una tavola di tiglio di cm 31,5 x 26,1 e presenta evidenti tracce di cera colata attribuibili all'originale uso liturgico e cultuale;
  • alcuni elementi stilistici della pittura riconducono al modello delle opere dei Maestri del Palazzo dell'Armeria del Cremlino della fine del XVII - inizio del XVIII secolo;
  • l'autore doveva essere un maestro provinciale; la pittura è autentica e testimonia che l’Icona è stata dipinta per venire ricoperta da un rivestimento metallico (riza).
  • lungo i bordi si notano fori di chiodi di diverso diametro, il che permette di pensare ad una copertura precedente l’attuale;
  • La riza è eseguita in argento dorato, con una incisione semplice in stile provinciale tardo barocco russo, e appositamente realizzata per questa icona in tempo non lontano dalla pittura della stessa; la riza è arricchita da numerose pietre preziose, applicate alcune originariamente e altre in fasi successive, come evidenziato sia dall'esame diretto che dalla documentazione fotografica presentata alla Commissione.
  • al momento attuale, l'icona è conservata in una custodia che sembrerebbe eseguita nel XX secolo.

La perizia confermò che si era in presenza di una icona autentica, attribuibile ad un periodo non successivo alla prima metà del XVIII secolo, e che la preziosa copertura, realizzata forse a seguito di un evento particolare, permetteva di dedurre che l'icona fosse stata oggetto di culto e di particolare venerazione. In ogni secolo, numerose sono state le copie di questa icona destinate alla devozione privata.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si suppone sia stata scritta probabilmente a Costantinopoli all'inizio del secondo millennio. L'icona fu poi trasportata dalla capitale dell'impero bizantino ad un monastero di Kazan, a 800 chilometri ad est di Mosca, dal quale, presumibilmente, a causa dell'invasione dei tatari, scomparve nel 1209. Dopo la conquisa del Khanato di Kazan' da parte di Ivan il Terribile nel 1552, fu ritrovata miracolosamente l'8 luglio 1579 a Kazan', dopo un violento incendio che aveva quasi completamene distrutto la città. Secondo la tradizione fu la stessa Madonna, apparsa in sogno ad una bambina, figlia di un soldato che aveva avuto la casa devastata dal fuoco, ad indicarle il luogo dove trovare l'icona: sotto le macerie della sua stessa abitazione. La santa icona venne così alla luce, avvolta in un vecchio drappo e perfettamente conservata. L'icona fu trasportata con solenne processione nella vicina Cattedrale di San Nicola. Successivamente fu collocata nella Cattedrale dell'Annunciazione. In ricordo del miracoloso evento, nel 1595 venne istituita la festa da celebrarsi localmente l'8 luglio.

Il culto della Madre di Dio di Kazan non si limitò alla sola immagine custodita in quella città. Infatti, sin dal rinvenimento del prototipo, furono eseguite altre copie dell'icona originale. L'icona della Madonna di Kazan' divenne ben presto la Vergine protettrice della Russia. Nel 1612, nel corso della guerra polacco-moscovita, una copia dell'icona venne inviata a Mosca alle milizie russe di Minin e di Požarskij che guidavano la resistenza contro le armate polacche: la liberazione della città, il 22 ottobre, fu attribuita all'intercessione della Santa Madre di Dio di Kazan'. In seguito, l'icona della Madre di Dio di Kazan divenne il vessillo della vittoria dello Zar Pietro il Grande sugli svedesi nella Battaglia di Poltava e, più tardi, della sconfitta di Napoleone durante la Campagna di Russia nel 1812. Venerata come la "Liberatrice della Russia", l'immagine divenne l'icona di famiglia degli zar: nel 1721 Pietro il Grande ne commissionò una copia da porre nella cattedrale della nuova capitale di San Pietroburgo.

All'inizio del '900 esistevano in Russia altre copie consacrate, della Madre di Dio di Kazan', in seguito tutte distrutte o trafugate, insieme all'originale, nel corso delle due rivoluzioni russe, quella del 1905 e quella sovietica del 1917. L'ultimo atto politico dello Zar Nicola II, nel 1918, fu quello di consacrare il suo impero alla Madre di Dio di Kazan'. Qualche giorno più tardi lo zar fu arrestato e ucciso insieme a tutta la sua famiglia.

Secondo varie testimonianze, l'icona apparve in occidente negli anni '20 del secolo scorso, in seguito alla vendita di oggetti religiosi, di opere d'arte e di tutto ciò che il regime sovietico riteneva superfluo e non necessario alla Russia post-rivoluzionaria.

Nel 1950 l'icona, ritenuta l’originale, venne acquistata in Inghilterra per una collezione privata.

Intorno al 1962-1963, l'icona comparve a San Francisco, dove la comunità ortodossa d'America tentò di acquistarla senza attraverso una raccolta di fondi ma senza risultati concreti. Finalmente, l’icona venne acquistata dall'associazione cattolica Blue Army, un'associazione americana cattolica, e dal 1985 conservata a nel Santuario di Fatima nella cappella bizantina, finché non venne costruita una apposita cappella dedicata alla Madonna di Kazan'.

Nel marzo 1993 fu donata l'icona della Madonna di Kazan' a San papa Giovanni Paolo II, devoto alla Madonna, che l'ha custodita nel suo studio privato fino a quando, il 28 agosto 2004, nell'impossibilità di recarla personalmente in Russia, l'ha donata al patriarca di Mosca Alessio II quale auspicio per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.

La cerimonia di consegna si è svolta presso la Cattedrale della Dormizione a Mosca per mano del cardinale Walter Kasper, l'allora presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Dall'omelia di San Giovanni Paolo II Papa, nel corso dell'Udienza Generale del 25 agosto 2004, in occasione del ritorno dell'icona in Russia:

“(...)Quante volte, da quel giorno [che l'ho avuta], ho invocato la Madre di Dio di Kazan', chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa. Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa Icona facesse ritorno sul suolo della Russia, dove – secondo attendibili testimonianze storiche – è stata per lunghissimi anni oggetto di profonda venerazione da parte di intere generazioni di fedeli. Intorno all’Icona della Madre di Dio di Kazan’ si è sviluppata la storia di quel grande popolo. La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Rus. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira. È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona. Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr Gv 17, 20-22). Carissimi Fratelli e Sorelle, unitevi a me nell’invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria, mentre consegno la sua Icona alla Delegazione che, a nome mio, la recherà a Mosca”

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (IT) Giovanna Parravicini, La tenerezza diDio - Le icone russe raccontano l'amore, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2014, ISBN 978-88-215-9323-9.


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