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La Cittadella degli Archivi di Milano è un polo archivistico meccanizzato che ospita documenti del comune di Milano. Sito in via Gregorovius 15, zona Niguarda, ospita oltre 1,5 milioni di pratiche e fascicoli di interesse storico, sociologico, culturale e amministrativo prodotti da enti pubblici e privati, nonché decine di migliaia di pratiche prodotte dagli uffici comunali ogni anno.

Con una capienza di circa 70 km lineari, la Cittadella degli Archivi è uno degli archivi meccanizzati più grandi d'Europa.[1]

Dal marzo del 2015 è aperto al pubblico per la consultazione documentale.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ospitato all'interno di un complessi di stabili e magazzini siti in zona Niguarda, nella periferia Nord di Milano, il complesso rettangolare stretto tra via Gregorovius, viale Suzzani, via Monte Rotondo e via Racconigi è composto da due edifici principali, una struttura minore e una di tre piani, nella quale risiede fisicamente il deposito.[3]

Una cinta muraria ne delimita il perimetro e regola l'accesso.

Il robot Eustorgio gestisce in maniera automatizzata le otto corsie di scaffali in acciaio dove vengono fisicamente archiviati i faldoni, permettendo la conservazione e la consultazione e consegnando agli utenti in sala consultazioni o in sala scansioni il materiale disponibile.[4][5]

Progetti[modifica | modifica wikitesto]

Digitalizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Tramite l'utilizzo di scanner, la Cittadella ha dato inizio a un processo di dematerializzazione dei documenti al fine di garantire una preservazione migliore rispetto al supporto cartaceo e un accesso più diretto alla consultazione.[1]

La Cittadella dell'Arte[modifica | modifica wikitesto]

In un processo di riqualificazione, la Cittadella avvia la produzione di una serie di mostre e opere artistiche basate sul patrimonio documentale in proprio possesso.

Nel dicembre 2019 ospita una esposizione denominata Baj e l'anarchico Pinelli, in collaborazione con l'Università Statale di Milano, legata all'opera di Enrico Baj e con l'esposizione di alcuni documenti conservati nell'archivio legati agli avvenimenti del 1969 che portarono alla morte di Giuseppe Pinelli.[6]

Nel 2017 viene inaugurato un ciclo di murales ospitati sul perimetro esterno del polo archivistico, realizzati da numerosi artisti locali, invitati a prendere ispirazione dai documenti conservati all'interno della Cittadella. Nascono così opere che si richiamano ad avvenimenti e luoghi della città di Milano, come "Expo Milano 2015: gli orti botanici" di Gabriele Grones, “Gli istituti femminili milanesi" di Milena Sgambato, "Il Piccolo teatro di Milano" di Roberto Amoroso e molti altri.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Francesco Martelli (responsabile della Cittadella degli Archivi), La Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, su www.ilmondodegliarchivi.org. URL consultato il 23 giugno 2020.
  2. ^ Cittadella degli Archivi del Comune di Milano: nuovo polo archivistico, su MilanoAttraverso, 20 settembre 2017. URL consultato il 23 giugno 2020.
  3. ^ Sicurezza cantieri - Cittadella degli archivi - Milano, su BN Ingegneria. URL consultato il 23 giugno 2020.
  4. ^ Il robot Eustorgio alla Cittadella degli Archivi di Milano (JPG), su Club Milano. URL consultato il 23 giugno 2020.
  5. ^ Franco Bertoli, Eustorgio, l’impiegato modello della cittadella degli archivi | Zona Nove, su zonanove.com. URL consultato il 23 giugno 2020.
  6. ^ a b CITTADELLA DEGLI ARCHIVI. OGGI L’INAUGURAZIONE DELLE MOSTRE “BAJ E L'ANARCHICO PINELLI" E “MURI D’ARTISTA 2019”, su MI-LORENTEGGIO.COM., 14 dicembre 2019. URL consultato il 23 giugno 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Crupi e Marinella Guercio (a cura di), Reti di archivi per gli archivi in rete. Conservazione accesso ai patrimoni digitali in rete, Roma, Edizioni ANAI, 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Categoria:Enti pubblici