Utente:Carlo.decr/Sandbox

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Frediano Frediani[modifica | modifica wikitesto][modifica | modifica wikitesto]

Frediano Frediani (Forte dei Marmi 1897 - Napoli 1978) è stato un architetto italiano la cui produzione ha oscillato, inizialmente, dagli eclettismi storicistici al proto-razionalismo per poi giungere, tra gli anni '30-'50 del Novecento, a caratterizzarsi per significativi esempi di architettura razionalista realizzati, prevalentemente, tra Napoli e Benevento.

Frediano Frediani (primo da sinistra) col Direttivo EAV ai Littoriali di Bologna, 1933


Biografia

Frediano Frediani nacque a Forte dei Marmi il 24 gennaio 1897 da Armida Casini e Carlo Frediani, scultore e fotografo. Era il secondogenito di tre figli: l’architetto Mario e il pittore e scrittore Vincenzo. La famiglia Frediani da varie generazioni possedeva a Forte dei Marmi un negozio-laboratorio specializzato nella lavorazione del marmo, cavato dalle vicine Alpi Apuane. La storia di questo piccolo paese di scalpellini e contadini è fedelmente riportata nel libro La Bibbia del Forte dei Marmi, in cui il nome della famiglia Frediani ritorna frequentemente.


La formazione artistica

Nella prima metà degli anni ’10, Frediani frequentò le sezioni di Architettura e Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Pietrasanta lavorando al contempo, col professor Ghiselli, alle decorazioni murali, a tempera e a fresco, di alcune ville intorno Viareggio e, fra queste, soprattutto della Villa di Martino Barsanti al Motrone (Pietrasanta). In quegli anni era vicino al circolo di intellettuali toscani della Apua Mater. Si compì così la sua formazione fra studi storici e artistici, suggellata dall’attiva partecipazione a numerose mostre ed esposizioni. In questo contesto Frediani trovò modo di stringere rapporti con Lorenzo Viani (1882-1936), Ettore Cozzani (1884-1971), Gino Carlo Sensani (1888-1947), Piero Bernardini (1891-1974), Ugo Giovannozzi (1876-1957) e Plinio Nomellini (1866-1943). Dopo il primo conflitto mondiale, che lo vede impegnato sul fronte friulano, ritorna in patria per poi scegliere come destinazione professionale Napoli. Qui nel 1925 è assunto nella sezione "Studi e Lavori" presso l'Ente Autonomo Volturno, al tempo diretto dall'ingegnere Giuseppe Domenico Cangia, in cui diventerà figura di riferimento per la progettazione di grandi infrastrutture. Sempre a Napoli si iscrive, nel 1929, alla neo istituita Regia Scuola Superiore di Architettura per poi ottenere, nel 1938, il riconoscimento del titolo accademico a seguito della sua significativa produzione artistico-architettonica.

Opere Principali


Bibliografia

Carlo De Cristofaro, Frediano Frediani tra Classicismo e Modernità, Roma-Napoli, Editori Paparo, 2020


Collegamenti esterni

Archivio famiglia Frediani

Note

  1. ^ G. Giannelli, La Bibbia del Forte dei Marmi, Roma, Versilia Oggi, 1971.
  2. ^ Art. 9 (oggi abrogato) della legge 1395/23, Gazzetta Ufficiale n. 167 del 17/07/1923.