Utente:Arobeda/Bruno Freddi

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Bruno Freddi (Mantova, 21 Maggio 1937) è un artista, pittore, scultore, orafo, incisore, regista e attore teatrale.

Primi anni e formazione

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Bruno Freddi nasce e cresce a Mantova, secondogenito di una famiglia modesta dove il padre riparava biciclette e la madre confezionava camicie. Dopo il trasferimento di tutta la famiglia a Milano nel 1945, avendo interrotto gli studi, inizia a lavorare coma apprendista orafo presso la bottega di De Vecchi, in Via Monte Napoleone. A quattordici anni espone in una mostra organizzata in un bar, pur continuando a lavorare per potersi mantenere. Nel 1953, visitando la mostra di Picasso a Palazzo Reale di Milano, rafforza la propria idea di diventare un artista. Nel 1954, infatti decide di iscriversi ai corsi serali della Scuola d’arte del Castello Sforzesco, completando il suo percorso di studi in pittura e acquisendo una solida base formativa.

Bruno Freddi subito dopo la rinuncia allo studio, entrando nella bottega orafa a quindici anni e rimanendovi per sei anni, acquisisce la conoscenza delle tecniche orafe e matura un’esperienza utile per la sua carriera artistica.

Nel 1974 partecipa alla Biennale Aurea Arte Testimonianze a Palazzo Strozzi a Firenze; in quell’anno, poi nel 1975 e nel 1976 è vincitore di tre premi al Premio Artisti del Gioiello.

Nel 1984 una sua penna scultura è utilizzata per la firma del Concordato tra Stato e Chiesa e donata, come di rito, allo Stato Vaticano.

Nel 1983, Prima antologica alla Galleria di Arte moderna di Gallarate (VA).

Nel 1985, Seconda antologica alla Villa Reale di Monza a cura dello storico dell’arte e museologo Paolo Biscottini, dove in 29 sale del piano nobile vengono esposte più di trecento opere. In quell’occasione il Comune commissiona un oggetto particolare da omaggiare a personalità in visita a Monza, Bruno Freddi progetta 24 piastre per riprodurre una parte della Corona Ferrea[1] e due corone complete che si trovano rispettivamente una nella sala consigliare del Comune e l’altra nel Museo del Duomo.

Pittura, Scultura, Performance, Yoga e Teatro Butoh

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È dal 1968 che Freddi inizia ad esporre ufficialmente come pittore e scultore professionista presso la Galleria Il Cigno in Via Manzoni a Milano, nel 1971 espone a Roma alla Galleria Zanini e nel 1980 la Galleria d’arte Schettini di Milano organizza una serie di mostre dedicate all’artista.

Grazie all’incontro con Alfredo Vitali intorno agli settanta, che diverrà il suo insegnante di yoga e alle letture del maestro belga Andrè Van Lysebeth, che conoscerà personalmente, si dedicherà a questa disciplina e si diplomerà presso la scuola internazionale di yoga.  

Negli anni settanta si avvicina al teatro di Tadeusz Kantor, pittore, scenografo e regista teatrale polacco, tra i maggiori teorici del teatro del novecento.

Lo studio delle filosofie orientali e due viaggi in India, compiuti rispettivamente il 1988 e il 1990, danno un’impronta alla tematica delle sue opere, con la conoscenza approfondita del tantrismo appresa dal grande maestro yogi Andrè che segnano il suo progressivo avvicinamento verso la pratica del teatro Butoh, partecipando ad un seminario con Giancarlo Cos. Frequenta i corsi del maestro giapponese Atsushi Takenouchi con cui stringe una solida amicizia.

Nel 1999 fonda il gruppo di teatro Butoh OLOART, gruppo sperimentale tuttora attivo per cui crea soggetti, scenografie e regia di spettacoli e performance.  Dal 2009 è curatore della rassegna d’arte La voce del Corpo[2].

Galleria Michael Blaszczyk a Bad Homburg (Germania)

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Bruno Freddi espone nel 1977 al palazzo Comunale di Porto Ferraio all’isola d’Elba e in quell’occasione conosce il gallerista Michael Blaszczyk che promuove in Germania l’artista e le sue opere lavorando con lui per oltre trentacinque anni. In Germania Bruno Freddi vince nel 2004 a Bad Homburg un concorso europeo per il progetto di una fontana.

Cerimonia della consegna della cittadinanza onoraria.

Nel 1994, Bruno Freddi sceglie di trasferirsi ad Osnago, piccola cittadina della Brianza. Freddi elegge Osnago come suo luogo, e qui in una corte del centro, a cui assegna il nome di “Corte dei Pazzi” ristruttura una porzione dell’edifico, costituito da più piani collegati da una scala interna, per trasformarlo nel suo studio.

Osnago è la cittadina alla quale l’artista resta legato, per la vivacità culturale e la possibilità di intrecciare rapporti fruttuosi ed utili alla sua attività artistica. Freddi ha avviato ad Osnago progetti “site specific”, così come mostre e rassegne pluriennali.

“Io mi sono innamorato di Osnago, ho lo studio qui da tanti anni.La popolazione qui ha accettato me e ha risposto benissimo alle mie proposte, offrendo anche ospitalità agli artisti, anche a gruppi e per più giorni”

Bruno Freddi è cittadino onorario di Osnago[3].  

La mostra "Il materiale delle arti, processi tecnici e formativi dell’immagine" lo vede promotore e organizzatore insieme a critici Pier Carlo Santini, Licisco Magagnato, e Alberto Veca. La mostra si tiene dal 2 dicembre 1981 al 17 gennaio 1982, nelle sale viscontee del Castello Sforzesco di Milano.

Questa mostra si prefigge di presentare al pubblico le tecniche alla base delle arti, di svelarne i retroscena, di illustrarne i processi e meccanismi con i quali si formano le immagini; Freddi è convinto che l’abilità manuale,” Il saper fare”, resti comunque centrale in ogni attività artistica. Dice: “Essere artisti dal mio punto di vista significa avere una visione poetica della vita. Tutti abbiamo una nostra visione, ma l’artista riesce a tradurre questa visione della sua quotidianità, della sua vita, dell’esperienza totale, in un manufatto. L’opera è la manifestazione del sentimento dell’artista. Con l’esperienza ho scoperto che non si può parlare di arti visive separate, di pittura, scultura, che non c’è una demarcazione rigida tra le varie discipline perché è moto facile per un artista che ha una sua poetica “sconfinare”.”

Bruno Freddi nel corso della sua vita ha utilizzato tecniche e materiali diversi e si è cimentato con l’arte orafa con la quale ha iniziato la sua attività, per poi proseguire con la pittura, scultura in bronzo, realizzata con una delle tecniche più antiche (cera persa), le installazioni, la scenografia, le performance e il teatro Butoh. Una costante della sua attività artistica è stato il disegno, sin dall’infanzia, Freddi lo usa per descrivere, ricercare, rappresentare come sostituto della parola. Il disegno è usato per concepire e tracciare sulla carta i pensieri, ma anche gli oggetti reali e spesso immaginari.

Non esiste ancora un catalogo delle opere di Bruno Freddi.

  • Muro dell’amore, 2010, collage e acrilico su tela con frammento di abito da sposa, 142x250 cm
  • 4 amiche nella notte, 2005, collage e acrilico su tela, 50x50 cm
  • Occhi di pesce, 2010, collage e acrilico su cartone telato, 35x40 cm
  • La fuga, 2005, collage e acrilico su tela, 165x250 cm
  • Morte, amore mio, collage e acrilico e matita su materiali di recupero, 23x32,5 cm
  • Muro surreale (Omaggio a Max Ernst), Installazione materiali vari, acrilico, valigia, 230x247x60 cm
  • Compagni di viaggio, 2008, tecnica mista, acrilico e materiali di recupero, 150x230 cm
  • La musa, 2008, collage e acrilico, 150x230 cm
  • Presenza, 2009, collage e acrilico su tela, cm 118x81
  • Le maschere, 2008, collage e acrilico su tela, 150x230 cm
  • Personaggio di scena, 2007, collage e acrilico su tela, 230x110 cm
  • Personaggi Butoh, 2009, acrilico su tela, 230x150 cm
  • Terra Rossa, 2005, bronzo, legno, tela, colore e terra rossa, 33x19x30 cm
  • Ho appeso la luna al chiodo, 2006, bronzo, legno e colore, 30x25x13 cm
  • Appunti, 2007, bronzo, ferro e carta, 23x13x29 cm
  • La fuga dal sogno,2000, bronzo, mattone, gesso e colore, 26x15x12 cm
  • Masolino tantrico, 2000, bronzo, legno e colore, 36x39x15 cm
  • La donna del pescatore, 2001, bronzo e materiali di recupero, 23x23x42 cm
  • Meditazione in Sahasara, 2006, legno, pietre e corda, 240x71x65 cm
  • Meditazione (installazione), 2006, legno, tela e terra rossa, 96x71x65 cm
  • AdEva, 1985, bronzo, legno e minerali, 295x150x120 cm
  • Alla fonte del rosso, 2008, carta acrilico, tela e legno, 191x89x159 cm
  • Annichilito (installazione),2006, legno, tela e colore, 155x270x40 cm
  • Bozzetto per rosso,1998, bronzo, ferro, gesso, tela e colore, 30x25x18 xm

Gioielli artistici

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  • Muro con oggetto, 1970, olio su tavola, cm18x27, con ciondolo estraibile in oro bianco, oro giallo e Spinello viola
  • La vena, 2011, olio su tavola, cm23,5x14, con ciondolo estraibile in oro giallo, rame, e cristallo di marcassite
  • Muro con figura, 1985, centro collana in oro giallo, oro bianco, argento
  • Muro tormalinato, 2011, olio su tavola- cm 15x20, con ciondolo estraibile in oro giallo, ferro, rame, tormalina policroma.
  • Muro incluso, 2011, olio su tavola, Co m15x22, con ciondolo estraibile in argento e oro.
  • Gioielli, in oro, ferro e pietre naturali

Arte e Teatro

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  • Naturalmente, performance
  • Involucri, spettacolo teatrale
  • Ready made Butoh
  • Antropomorfo, performance
  • La donna rinoceronte, performance

Mostre personali

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  • Galleria Zanini, Roma,1970.
  • Galleria Metastasio, Prato, 1973.
  • Galleria Duccio di Boninsegna, Siena, 1973.
  • Galleria Paviart, Pavia, 1973.
  • Palazzo Comunale, Portoferraio, Isola D’Elba), 1977.
  • Galleria Nuovo Sagittario, Milano 1977.
  • Galleria Civica di Casale Monferrato (AL), 1978.
  • Galleria Pulcinelli, San Francisco (California), 1979.  
  • Galleria The Icehouse, Livorno 1979.
  • Galleria Schettini, Milano, 1980.
  • Antologica, galleria Civica d’arte Moderna, Gallarate (Va), 1980.
  • Galleria Schettini, Milano, 1982.
  • Antologica, Villa Reale di Monza, 1985.
  • Villa Ponti, Varese, 1988.
  • La Colleggiata, Castiglione Olona (VA), 1993.
  • Casa di Rigoletto, Mantova, 1994.
  • Sede Coin-Mondadori, Milano, 1994.
  • Villa Visconti Borromeo Litta, Lainate (MI), 1997.
  • Galleria Civica San Pietro in atrio, Como, 1998.
  • Galleria Michael Blaszczyk, Bad Homburg, 2001.
  • Villa Arese Lucini, Osnago (LC), 2002
  • Galleria Michael Blaszczyk, Bad Homburg (Germania), 2003
  • Galleria Arbur, Milano, 2003
  • Galleria On The road, Gallarate (Va), 2003
  • Galleria Michael Blaszczyk, Bad Homburg (Germania), 2007
  • Galerie U Zlatèho Kohouta, Praga (Rep. Ceca), 2010
  • Regionalne centrum Kultur Pogranicza, Krosno (Polonia), 2011.  
  • Espressioni, MUST, Museo del territorio,2015.
  • Espressioni[4], Torre Viscontea, Lecco, 2018.

Mostre Collettive

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  • Inside: passaggi interiori, Osnago (LC), 2005.
  • La guerra è finita, Osnago (LC), 2006.
  • Mauthausen, Calolziocorte (LC), Trezzo s/Adda (MB), 2006.
  • Interazioni, Osnago (LC), 2007.
  • Quarantaperquaranta, Milano, Bologna, Gallarate Aquiterme, Novara, Praga, 2007-2008.
  • Evento Plaza-oltre il limite! 1989-2009, Milano, Castellanza (VA), 2009.
  • Dell’acqua e del fuoco, Mezzago (MB), 2009
  • Un metroeoltre…; Novara, gallarate, mantova, Krosno (Polonia), Parga (Rep. Ceca), 2009-2010.
  • Qui già oltre, Osnago (LC), Agrate (MB), Mezzago (MB), Castellanza (VA), 2010
  •  Universi, Merate (LC), 2010.
  • Art&nergia, Osnago (LC), 2010.
  • Omaggio a Morlotti, Imbersago (LC), Merate (LC), Malgrate (LC), Paderno d’Adda (LC), Brivio (LC), 2010.
  • Viaggio di ritorno, Lecco, 2010.
  • Articolo 11, Lecco, 2011
  • Forme, Galbiate (LC), Calolziocorte (LC), 2011

Il Teatro e le Performance

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  • 1997 - Riprende l'attività teatrale e fonda il Gruppo Oloart
  • 2001- Rosso, ingresso solo per pazzi, Poeteatrosia, Serata Dadaista - Soggetto e regia.
  • 2003 -Spettacoli di poesia sul tema della pace.
  • 2004 - Tantra la poesia delle origini- Soggetto e regia.
  • 2005 - Involucri la guerra dentro- Soggetto e regia.
  • 2006 - Involucri II la pace dentro- Soggetto e regia.
  • 2006 - Il corpo religioso-Performance.
  • 2007 - Naturalmente: la pace dentro- Soggetto e regia.
  •  2008 - Antropomorfo- Performance.
  • 2009 - Due-Performance.
  • 2009 - Ofelia- Performance.
  • 2009 - La voce del corpo rassegna di Teatro Butoh- Curatore con il gruppo oloart, Osango (LC).
  • 2010 - La voce del corpo rassegna Performance Art- Curatore.
  • 2011 - Ready made Butoh – Soggetto e regia. Invitato alla rassegna Nocne Teatralia Strachy- Krosno, Polonia.
  • 2012 - Il lupo della Steppa- Soggetto e regia con Oloart e Marco Casiraghi.
  • 2013 - La voce del Corpo- Curatore  - TAPU- Performance con il gruppo Oloart.
  • Percorso Inverso, performance con Marcella Schiavelli e Roberta Cafiero.
  • 2015 – READY MADE BUTOH, MUST, Museo del territorio, Vimercate. - ELEMENTARIA BUTOH- MUST, Museo del territorio, Vimercate.   
  • Bruno Freddi - F.Galli, Chandela,  Edizioni Salea,  Milano,1995
  • Bruno Freddi Tantra: la poesia delle origini – Lorella Giudici – Ed. Centro Arbur d’arte, 2003
  • Qui,già, oltre – Brianza terra d’artisti, catalogo della Mostra a cura di Simona Bartolena, 2009
  • Oltre il Muro, Bruno Freddi, catalogo della Mostra a cura di S.Bartolena e V. Riva, Dell’Orto, 2011
  • Espressioni, Bruno Freddi, catalogo a cura di Simona Bartolena, Artcenter, 2015.
  • La voce del corpo, Intervista a Bruno Freddi, Not only magazine, giugno 2016[5]
  1. ^ Rosella Redaelli, Costantino, Barbarossa e Napoleone: l’artista che replica i gioielli storici, su Corriere della Sera, 27 marzo 2020. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  2. ^ La voce del Corpo (PDF), su lavocedelcorpo.altervista.org.
  3. ^ Scultura Due by Bruno Freddi Osnago (JPG), su upload.wikimedia.org.
  4. ^ Espressioni, su lecconotizie.com.
  5. ^ La voce del Corpo intervista, su notonlymagazine.it.

Collegamenti esterni

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http://brunofreddi.altervista.org/