Utente:Alfredgell/Sandbox

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Fondazione Antonio Ratti[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Antonio Ratti (FAR), organizzazione no profit, nasce nel 1985 con il fine di sostenere e promuove attraverso le proprie attività ricerche in ambito tessile e nel campo dell’arte contemporanea, coinvolgendo studiosi, intellettuali e artisti affermati insieme a giovani promesse.

Storia dell'istituzione[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Antonio Ratti nasce nel 1985 su iniziativa dell'industriale serico Antonio Ratti. Dal 2002 la FAR è presiduta dalla figlia, l'artista Annie Ratti[1].

Nel 1993 si concentrano alla FAR le raccolte di tessuto antico di Antonio Ratti. Si tratta di una delle collezioni tessili delle più rilevanti in Europa sia per numero che per il valore dei pezzi, consta di 3500 reperti singoli, che spaziano dal periodo copto e precolombiano ai velluti del Rinascimento, alle sete broccate del Settecento agli scialli cachemire indiani e europei. Vi son poi più di 2500 libri campionario che ben rappresentano la storia del tessuto per abbigliamento dal secondo Ottocento ai giorni nostri. Nel 1998 FAR realizza un catalogo multimediale della collezioni. Nel gennaio del 2007 le raccolte vengono riconosciute di eccezionale interesse dallo Stato italiano e sottoposte a vincolo.

Parallelamente la FAR si impegna nell’indagine dei linguaggi e delle ricerche nel campo delle arti visive, con una particolare attenzione per l’arte contemporanea attraverso attività come il Corso Superiore di Disegno (1988-1994) e il successivo Corso Superiore di Arti Visive, ora CSAV-Artists' Research Laboratory[2](1995-in corso). La Fondazione Antonio Ratti è diventata negli anni un punto di riferimento per la giovane arte italiana e internazionale, un luogo di discussione e sperimentazione. L'istituzione collabora con curatori, critici, teorici e artisti organizzando e promuovendo eventi, mostre e conferenze anche in collaborazione con altre istituzioni.     

Parco di Villa Sucota

Nel 2017 Palazzo Te a Mantova ospita e produce una mostra dal titolo Il tessuto come arte: Antonio ­Ratti imprenditore e mecenate[3], dedicata all’industriale comasco e alla sua Fondazione. La mostra[4] successivamente viene allestita presso le Terme di Diocleziano a Roma per iniziativa del Museo Nazionale Romano[5] e di Electa.

Sede[modifica | modifica wikitesto]

Villa Sucota[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2010 la FAR si trasferisce nella sede di Villa Sucota, di cui acquisisce la proprietà, una delle ville storiche del Lario sulla via per Cernobbio, censita dalla Regione Lombardia come luogo di interesse storico-architettonico-paesaggistico particolarmente significativo per la comunità territoriale.

La villa anticamente denominata Zuccotta fu eretta dalla famiglia Volpi all’inizio del Settecento e successivamente passo di proprietà a Metternich, medico di Napoleone. Il successivo proprietario, Giovan Battista Brambilla, ampliò la villa affiancando al corpo neoclassico nuovi corpi di fabbrica di gusto ottocentesco ormai illeggibili a causa delle trasformazioni dell’immobile nel 1906.

La cappella, costruita intorno alla metà dell’Ottocento, conserva anche un altare ligneo barocco, proveniente dalla chiesa di Pescarenico.

Nel corso del Novecento la Villa serve da residenza privata; poi è utilizzata come sede degli uffici e della direzione del Gruppo Ratti, azienda tessile; dal 2010 è sede della Fondazione Antonio Ratti.

Parco[modifica | modifica wikitesto]

Il parco di Villa Sucota è un parco privato a vocazione pubblica. Si caratterizza per un itinerario artistico composto da installazioni e opere d’arte permanenti e semipermanenti collocate nel verde e all’interno delle strutture. Ad oggi nel parco si trovano le opere di Gerry Bibby, Jimmie Durham, Liliana Moro, Matt Mullican e Richard Nonas.

Il parco è parte del Chilometro della Conoscenza, un progetto che grazie al raccordo delle proprietà di tre ville storiche (Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota) ha dato vita a un percorso nel verde affacciato sul lago. Il progetto ha reso possibile la valorizzazione del contesto paesaggistico, storico, architettonicio e la fruizione pubblica.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Mostre e esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

Fin dal 1994 la FAR organizza mostre partendo dallo studio dei reperti tessili delle proprie collezioni.

Dall’anno 2001, come approfondimento della ricerca per la grande mostra antologica organizzata dalla FAR Seta. Il Novecento a Como, l’attività di studio ed espositiva ha avuto come focus il distretto serico comasco e le sue industrie tessili con l'intento di far conoscere la ricchezza e la specificità della produzione locale, sia sensibilizzare industriali e pubblico sull’importanza di salvaguardare gli archivi tessili presenti sul territorio.

Dal 2016, con Textilities... and Roses Too[6], le mostre proposte lavorano sull'intreccio tra la collezione tessile e arte contemporanea, fondando le due anime dell'istituzione. Questo dialogo prende forme diverse in base ai protagonisti coinvolti.

Workshop e formazione di giovani artisti[modifica | modifica wikitesto]

CSAV – Artists Research Laboratory, ideato e diretto da Annie Ratti, è un laboratorio artistico, tra i più prestigiosi a livello europeo. Ogni anno ospita un artista, di importanza e rilevanza internazionale, a condividere la propria visione ed esperienza con un gruppo di artisti emergenti selezionati attraverso un’open call.

Il workshop propone, sviluppando e seguendo l’improvvisazione, il dibattito e l’evoluzione di una tematica scelta dall'artista inviato. Il programma include anche la realizzazione di una mostra personale dell’artista invitato e dei momenti di apertura al pubblico per conoscere il lavoro dei giovani artisti partecipanti.

Le attività dello CSAV - Artists' Research Laboratory ad oggi hanno coinvolto in qualità di visiting progfessor gli artisti: Joseph Kosuth (1995), John Armleder (1996), Allan Kaprow (1997), Hamish Fulton (1998), Haim Steinbach (1999), Ilya Kabakov (2000), Marina Abramovic (2001), Giulio Paolini (2002), Richard Nonas (2003), Jimmie Durham (2004), Alfredo Jaar (2005), Marjetica Potrc (2006), Joan Jonas (2007), Yona Friedman (2008), Walid Raad (2009), Hans Haacke (2010), Susan HIller (2011), Liliana Moro (2012), Matt Mullican (2013), Tacita Dean (2014), Yvonne Rainer e Andrea Kleine (2015), Renée Green (2016), Hannah Black, Michael Dean, Russell Haswell e Karl Holmqvist (2017), Christina Mackie (2018), Ei Arakawa e Nora Schultz (2019).

Archivio Online[modifica | modifica wikitesto]

Da luglio 2020, con il programma Rewind,[7] la FAR ha reso attivo online il proprio archivio di conferenze ed incontri. Lo scopo del progetto è di diffondere e condividere il proprio patrimonio culturale a titolo gratuito. Il materiale selezionato, che si rifà ai 35 anni di attività della Fondazione, è presentato con cadenza bisettimanale attraverso piattoforme digitali in formato podcast e video.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Annie Ratti, artist: 'My work is about research - not thinking about, su The Independent, 5 marzo 2015. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  2. ^ Fondazione Antonio Ratti, su luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  3. ^ Il tessuto come arte, su Il Giornale delle Fondazioni, 15 ottobre 2017. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  4. ^ Arabesque, il tessuto dialoga con l'arte - Arte, su ANSA.it, 13 marzo 2018. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  5. ^ Home, su Museo Nazionale Romano. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  6. ^ Arte e tessuti per i 30 anni di Fondazione Ratti, su Abitare, 22 dicembre 2015. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  7. ^ Magic Box di mer 16/09, su Radio Popolare. URL consultato il 16 ottobre 2020.