Umiltà

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Disambiguazione – Se stai cercando il nome proprio di persona, vedi Umile.
Allegoria dell'umiltà su una delle placche di bronzo della porta sud del battistero di Firenze

L'umiltà è la prerogativa dell'umile. Nonostante esistano diversi modi di intendere questo termine nel quotidiano, una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene migliore o più importante degli altri.

Il termine "umiltà" è derivato dalla parola latina "humilis", che è tradotta non solo come umile ma anche alternativamente come "basso", o "dalla terra". Poiché il concetto di umiltà indirizza a un'intrinseca stima di sé stessi, è enfatizzata nella branca della pratica religiosa e dell'etica dove il concetto è spesso definito più precisamente e ampiamente.

La modestia, d'altra parte, è una delle virtù più difficili da realizzare da parte dell'uomo in quanto comporta essenzialmente la rinuncia disinteressata ad ogni vana compiacenza di sé. Essa comporta: intelligenza (in quanto l'individuo deve prendere coscienza di sé e della propria posizione in relazione agli altri e alla società che lo circonda), moderazione ed equilibrio (in quanto deve frenare ogni impulso all'ambizione e all'egocentrismo), umiltà (in quanto deve rendersi conto della sua pochezza o, se si preferisce, della sua costituzionale finitezza).[1]

L'umiltà nella religione, nella spiritualità[modifica | modifica wikitesto]

Nella religione e nella spiritualità, l'umiltà è generalmente considerata un valore positivo. Nelle religioni monoteistiche, l'umiltà può essere vista come la capacità di riconoscere ed indagare la Verità su di sé. È la virtù che porta alla consapevolezza della propria identità, dei propri limiti e della propria forza, che permette di entrare in una vera relazione con gli altri. I limiti vanno intesi come confini, oltre i quali c'è il prossimo e c'è Dio, mentre la forza va intesa come i diversi doni e carismi attraverso i quali mettersi al servizio del prossimo e del disegno di Dio. Essere umili significa inconsciamente amare il prossimo come esperienza di vita, sentimentale, lavorativa e sociale senza alcuna distinzione o disparità.

«Che cosa ti serve disputare intorno ai profondi misteri della Trinità, se poi ti manca l'umiltà, senza la quale non riesci gradito alla Trinità?»

(L'imitazione di Cristo, I,I)

L'umiltà nella filosofia[modifica | modifica wikitesto]

Al Mahatma Gandhi è attribuita la considerazione che la ricerca della verità, senza l'umiltà, è condannata a degenerare in una tremenda caricatura di se stessa.[2][3]

Anche il taoismo considera l'umiltà come una grande virtù. Le seguenti massime descrivono in che modo l'uomo saggio dovrebbe concepire la propria realizzazione in accordo al Tao Te Ching (77.4)

«[l'uomo saggio] agisce senza rivendicare il risultato come proprio; egli consegue l'obiettivo ma non vi resta aggrappato: egli non desidera dimostrare la propria superiorità»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piero Bertolini, Dizionario di psico-socio-pedagogia, Bruno Mondadori, Milano, 1980, p. 132.
  2. ^ (EN) Venkat R. Krishnan's Home Page Archiviato il 30 giugno 2006 in Internet Archive. Selections from Mahatma Gandhi's Writings]
  3. ^ (EN) EPIGRAMS FROM GANDHIJI

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 51755 · LCCN (ENsh85062935 · GND (DE4125582-3 · BNF (FRcb119616120 (data) · J9U (ENHE987007531203905171