USTA Challenger of Redding 2011

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USTA Challenger of Redding 2011
Sport Tennis
Data 12 settembre - 18 settembre
Edizione 7a
Località Redding, USA
Campioni
Singolare
Bandiera degli Stati Uniti Julia Boserup
Doppio
Bandiera degli Stati Uniti Maria Sanchez / Bandiera degli Stati Uniti Yasmin Schnack
2012

Lo USTA Challenger of Redding 2011 è stato un torneo professionistico di tennis femminile giocato sul cemento. È stata la 7ª edizione del torneo, che fa parte dell'ITF Women's Circuit nell'ambito dell'ITF Women's Circuit 2011. Si è giocato a Redding negli USA dal 12 al 18 settembre 2011.

Partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Teste di serie[modifica | modifica wikitesto]

Nazionalità Giocatrice Ranking* Testa di serie
Bandiera dell'Italia Italia Camila Giorgi 162 1
Bandiera del Giappone Giappone Kurumi Nara 187 2
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Julia Boserup 256 3
Bandiera della Bolivia Bolivia María Fernanda Álvarez Terán 259 4
Bandiera della Russia Russia Ol'ga Alekseevna Pučkova 293 5
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Lauren Davis 329 6
Bandiera del Belgio Belgio Tamaryn Hendler 351 7
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Yasmin Schnack 380 8
  • Ranking al 29 agosto 2011.

Altre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Giocatrici che hanno ricevuto una wild card:

Giocatrici che sono passate dalle qualificazioni:

Campionesse[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: USTA Challenger of Redding 2011 - Singolare.

Bandiera degli Stati Uniti Julia Boserup ha battuto in finale Bandiera della Russia Ol'ga Alekseevna Pučkova, 6–4, 2–6, 6–3

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: USTA Challenger of Redding 2011 - Doppio.

Bandiera degli Stati Uniti Maria Sanchez / Bandiera degli Stati Uniti Yasmin Schnack hanno battuto in finale Bandiera degli Stati Uniti Brittany Augustine / Bandiera degli Stati Uniti Whitney Jones, 7–6(2), 4–6, [10–7]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su sunoakschallenger.com. URL consultato il 23 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2011).
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