Turcio Rufio Aproniano Asterio

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Flavio Turcio Rufio Aproniano Asterio (latino: Flavius Turcius Rufius Apronianus Asterius; ... – ...; fl. 483-494) è stato un politico e letterato romano vissuto sotto il regno degli Ostrogoti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendeva dai Turci Aproniani, una famiglia importante del IV secolo, ed era imparentato con i Rufii. Tra il 476 e il 483 ricevette un posto riservato nel Colosseo, attestato da un'iscrizione (CIL VI, 32203).

Vir clarissimus, ricevette il titolo onorario di comes domesticorum protectorum, che gli permise di ottenere il rango di vir inlustris. Successivamente raggiunse il rango di comes privatarum largitionum, per divenire, prima del 494, praefectus urbi; in quell'anno è attestato come console e patricius.

Sempre nel 494 pubblicò un'edizione, revisionata e con l'introduzione della punteggiatura, delle Egloghe di Virgilio, in cui accluse degli epigrammi con i quali affermava che l'edizione era stata completata malgrado l'impegno dei giochi consolari.[1] In quello stesso anno, o dopo il consolato, pubblicò il Paschale carmen di Sedulio: è stato proposto[2] che Asterio, come Vettio Agorio Basilio Mavorzio dopo di lui, intendesse pubblicare due edizioni parallele e affidabili di un classico pagano e di un contemporaneo cristiano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Una copia di tale edizione è il Virgilio Laurenziano, conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.
  2. ^ Roberts, Biblical Epic, p. 82, citato da Springer.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Flavio Albino Iunior,
Flavio Eusebio II
494
con Flavio Presidio
Flavio Viatore,
sine collega
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