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Traforo del Menouve

Coordinate: 45°52′10″N 7°12′54″E
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Traforo del Menouve
Col Nord de Menouve
TipoGalleria stradale (non completata)
StatiItalia (bandiera) Italia
Svizzera (bandiera) Svizzera
LocalizzazioneÉtroubles (AO), Valle d’Aosta – Val d’Entremont, Canton Vallese
Coordinate45°52′10″N 7°12′54″E
ProprietarioRegno di Sardegna / Confederazione Elvetica (progetto congiunto)
GestoreNessuno (opera incompiuta)
PortaliNord: 45°53′18″N 7°12′06″E; Sud: 45°52′10.46″N 7°12′54.04″E
LunghezzaRealizzati: circa 70 m – Previsti: 2,3 km
AttraversaColle di Menouve, Alpi Pennine
AltitudinePortale sud: 1 300 m s.l.m.
Nº di canne1
Diametrocirca 2,5 m
CostruttoreSquadre locali italo-svizzere
Inizio dei lavori1856
Fine dei lavori1857
AperturaMai aperto
Annotazioni
Galleria naturale scavata a mano. I lavori furono interrotti dopo circa 70 metri a causa di difficoltà economiche e logistiche. Abbandonata nel 1877.

Il traforo del Menouve (pron. fr. AFI: [mənuv]) è un traforo mai completato tra Italia e Svizzera, sotto al monte Menovy o Menouve (3047 m s.l.m.), ideato a metà Ottocento dalla Confederazione elvetica e dal Regno di Sardegna per migliorare i collegamenti e i commerci tra i due paesi. È uno dei primi trafori alpini progettati, anticipando di circa un secolo il traforo del Gran San Bernardo.[1][2]

Georges Carrel, canonico e appassionato di scienza, insieme al deputato Laurent Martinet, ideò un primo progetto per il traforo del Col de Menouve[3], nella valle del Gran San Bernardo. L’obiettivo era unire il vallone di Menovy — oggi parte di Étroubles — alla val d'Entremont, nel Vallese.

I lavori iniziarono nel 1856 con venti operai, che dovettero affrontare condizioni climatiche difficili durante l'inverno. Scavando a mano con strumenti rudimentali, in nove mesi si realizzarono circa 70 metri sul lato italiano e una trentina su quello svizzero. Tuttavia, i costi crebbero rapidamente (fino a 10 franchi al metro cubo), e il progetto fu interrotto nel 1857.[4][3]

A oggi, sul lato italiano restano visibili una morena artificiale e un piccolo edificio nei pressi dell'imbocco a volta del tunnel. Il lato svizzero conserva solo alcune strutture in pietra. Il progetto fu definitivamente abbandonato nel 1877.

  1. ^ Enrico Martinet, Il traforo fantasma tra l’Italia e la Svizzera rinasce come teatro, La Stampa, 30 luglio 2016, consultato il 1º maggio 2020.
  2. ^ Ronni Bessi, Il traforo fantasma, www.vdamonamour.it, agosto 2013, consultato il 1º maggio 2020.
  3. ^ a b Gian Mario Navillod, Non tutti sanno che... Il traforo italo-svizzero del Menouve, in Tapazovaldoten, consultato il 1º maggio 2020. Testo e foto rilasciate in Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0).
  4. ^ Curiosità storiche sulla strada del Gran San Bernardo, www.golfeturismo.com, 19 settembre 2005.