Tommaso Malagodi

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Tommaso Malagodi, patriota italiano.

Tommaso Malagodi (Cento, 21 dicembre 182631 dicembre 1894) è stato un patriota italiano.

Tommaso Malagodi
Dati militari
Paese servito Stato Pontificio

Repubblica Romana

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Volontario del Risorgimento[1], fu caporale nel battaglione “Basso Reno” alla difesa di Vicenza nel 1848 e sergente nel reggimento “Unione” a difesa della Repubblica Romana nel 1849[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cento (FE) il 21 dicembre 1826 da Sebastiano (1793-1869) figlio di Adamo e da Maria Guidetti è battezzato nello stesso giorno nella chiesa di San Biagio sempre in Cento. Apparteneva a antica e nobile famiglia centese. Giovane forte, occhi e capelli neri, da ragazzo si interessa di pittura come molti della sua famiglia. I genitori gli daranno altri cinque fratelli, uno questi, Ludovico condividerà con lui l'avventura risorgimentale[3].

Il 3 agosto 1847 a 21 anni, si arruola volontario nella Guardia Civica attiva nel Battaglione di Cento dell'esercito Pontificio, milite col numero di matricola 579. Alla formazione dei primi Reparti Combattenti Risorgimentali la milizia viene inquadrata dal Generale Giovanni Durando nel Battaglione Basso Reno. Tommaso, fervente patriota, viene inviato in Veneto e combatte alla vana difesa di Vicenza contro gli austriaci. Successivamente, per “disposizione governativa” il primo ottobre 1848 si congeda dal Battaglione Basso Reno col grado di Caporale e, il 15 ottobre 1848, sempre col grado di Caporale viene arruolato nel Reggimento Unione, in forza alla Terza Compagnia Fucilieri. Dal 18 dicembre 1848 si trova nella Piazza di Bologna, nella Terza Divisione, Secondo Battaglione, Terza Compagnia Fucilieri del Reggimento Unione. Il 9 febbraio 1849 viene proclamata la Repubblica Romana. Il 7 aprile 1849 la sua Compagnia muove da Bologna e successivamente raggiunge Roma. È a Roma che Tommaso si trova protagonista di una delle più belle pagine del Risorgimento italiano, l'estrema difesa della Repubblica.

Un bollettino a firma Giuseppe Garibaldi ricorda quelle giornate: “Il secondo Battaglione del reggimento Unione è un corpo di valorosissimi soldati. Essi hanno combattuto oggi sotto i miei occhi corpo a corpo, il Maggiore Panizzi per nostra sventura è morto sul campo di battaglia, incontrarono la stessa sorte gloriosa i due ufficiali: Cremonini e Giordani, ma le perdite del nemico furono maggiori, senza paragone; il furore dei nostri era al colmo, e quando per uccidere mancò la munizione per un istante quei bravi si rivolsero ai sassi e strapparono le baionette dalle mani del nemico “[4].

Rari documenti mostrano che col grado di Sergente è assegnato alla difesa della città nelle giornate fra il 13 e il 26 giugno 1849. I documenti sulla sua vita militare si fermano alla difesa di Roma, dopo il ripristino del potere pontificio (luglio 1849), l'esercito fu formalmente sciolto e Tommaso rientrerà a Cento.[5].

A Cento si sposerà con Ludgarda Luminasi (1833-1882), figlia del possidente Fortunato e di Giustina Broccoli, le foto rimaste ce la mostrano come una bella donna coi capelli scuri e con un tratto del viso forte. A Cento si occuperà principalmente di collaborare con il padre, possidente, nell'amministrazione dei beni di famiglia svolgendo nel contempo attività come agente di campagna per altri signori benestanti e accrescendo notevolmente il patrimonio paterno. Nel 1864 a 38 anni lo ritroviamo padre del primo dei suoi quattro figli, Armando (1864-1947) a cui seguiranno Viscardo (1867-1950), Olindo (1870-1934) e Edgardo Gustavo (1872-1878). Circa un mese prima della nascita di Olindo, il 25 novembre 1869 muore il padre Sebastiano. Tommaso, anche in segno di gratitudine per il lavoro svolto erediterà dal genitore gran parte dei suoi beni, tra cui la casa principale della famiglia, situata in Cento in Borgo da Dimani Inferiore al civico 46, diversi terreni e beni ed il compito di agente ed amministratore dei beni di famiglia in comune coi fratelli.

Disponendo di più abitazioni e spostandosi per meglio amministrare i suoi beni, il 9 aprile del 1883 si trasferisce a Bologna. Muore in Cento all'età di 68 anni il 31 dicembre 1894.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo ai benemeriti della Liberazione di Roma 1849-1870 - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Medaglia civica commemorativa della difesa di Vicenza

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ “Ventiquattro poesie , due ballate , diciotto racconti” di Olindo Malagodi, 1987; curato dal figlio On. Giovanni Malagodi, che nell’introduzione riporta le informazioni sulla storia della famiglia di cui era in possesso.
  2. ^ “Diario Centese (1796-1887)” di Antonio Orsini, a cura della Banca di Credito Agrario di Ferrara, 1966, custodito presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
  3. ^ Documentazione presente presso l’Archivio “Giovanni Malagodi” fondo aggiunto “Olindo Malagodi” custodito alla Fondazione Luigi Einaudi di Roma.
  4. ^ Bollettino officiale / Repubblica romana. Elogio del II battaglione del Reggimento Unione. Comando della I Divisione. Roma, tipografia Nazionale , 1849.
  5. ^ Documentazione presente nel fondo “Volontari del 1848–1849” custodito presso l’Archivio di Stato di Roma.

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