Tito Quinzio Cesernio Stazio Macedo

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Tito Quinzio Cesernio Stazio Macedo (in latino: Titus Quintius Caesernius Statius Macedo; 50/55 circa – post 107) cavaliere romano del I-II secolo d.C. della gens Quintia.

La famiglia di Cesernio proveniva da Aquileia. Sua moglie era probabilmente Rutilia Prisca Sabiniana, la figlia di un pretore.[1] La carriera di Cesernio è solo parzialmente nota. Negli anni attorno all'85-89 fu procurator Augusti in Pannonia, prendendo probabilmente parte alle campagne daciche di Domiziano.[2] Nel 107 era procurator Augusti in Mauretania Caesariensis.[3] I suoi figli, Tito Quinzio Cesernio Stazio Macedo Quinziano e Tito Quinzio Cesernio Stazio Staziano Memmio Macrino, entrarono nell'ordine senatorio diventando poi consoli suffecti negli anni 138 e 141.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andreas Krieckhaus, Senatorische Familien und ihre patriae (1./2. Jahrhundert n. Chr.), Kovač, Hamburg 2006, ISBN 3-8300-1836-3, pp. 66–68.

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