The Garden of Allah (film 1916)

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The Garden of Allah
Titolo originaleThe Garden of Allah
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1916
Durata100 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generedrammatico
RegiaColin Campbell
SoggettoRobert Hichens (romanzo)
SceneggiaturaGilson Willets
ProduttoreWilliam Nicholas Selig
Casa di produzioneSelig Polyscope Company
ScenografiaGabriel Pollock
Interpreti e personaggi

The Garden of Allah è un film muto del 1916 diretto da Colin Campbell che aveva come interpreti principali Helen Ware e Tom Santschi.

La sceneggiatura di Gilson Willets adatta per lo schermo il romanzo omonimo di Robert Smythe Hichens pubblicato a Londra nel 1904. Mary Anderson e Hichens adattarono il romanzo in un lavoro teatrale di successo che debuttò a New York il 21 ottobre 1911[1][2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che la madre è fuggita con l'amante e suo padre si è ucciso maledicendo il nome di dio, Domini Enfilden cerca di dimenticare rifugiandosi a Beni Mora, un'oasi del Sahara. In albergo, conosce Boris Androvsky, un uomo tormentato dal passato avvolto nel mistero. I due si innamorano ma, un giorno, senza preavviso, lui si congeda da Domini nel Giardino di Allah, annunciandole la sua improvvisa partenza. Mentre si stanno dicendo addio, i due si lasciano però travolgere dalla passione. Sposati da padre Roubier, Domini e Boris vivono una breve felicità: De Trevignac, un ospite, riconosce infatti in Boris padre Antoine, un religioso che aveva abbandonato il convento. De Trevignac non dice nulla, ma Boris confessa la sua storia a Domini che, saputa la verità, lo spinge a ritornare al monastero.

Sono passati alcuni anni. Domini, che ha avuto un figlio da Boris, cresce il bambino nel Giardino di Allah.[1]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dalla Selig Polyscope Company. Le scene in esterni furono girate nei giardini della Missione di Santa Barbara e nel deserto californiano del Mojave[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto dalla Selig Polyscope Co., fu registrato il 29 novembre 1916 con il numero LP9668[1][3]. Distribuito dalla Film Market, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi dopo essere stato presentato in prima mondiale a Indianapolis il 25 dicembre 1916[1].

In Svezia, dove fu distribuito il 30 settembre 1921, prese il titolo Fritänkaren; in Norvegia quello di Allahs have.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Copia completa della pellicola in 35mm si trova conservata negli archivi del George Eastman House di Rochester[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) The American Film Institute Catalog, Features Films 1911-1920, University of California Press, 1988 ISBN 0-520-06301-5

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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