Teodosio di Siracusa

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Teodosio raffigurato insieme a Sofronio e alcuni diaconi, portati al cospetto dell'emiro di Palermo, Busa.
Noto alle cronache storiche per aver scritto un'epistola a Leone Diacono, nella quale descriveva la tragica presa araba di Siracusa.

Teodosio (Siracusa, ... – ...; fl. IX secolo) è stato un monaco cristiano e grammatico italiano, vissuto in epoca bizantina, intorno al IX secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la sua stessa testimonianza venne condotto, insieme all'arcivescovo di Siracusa, Sofronio, e ai superstiti della popolazione siracusana, in catene fino a Palermo; divenuta sede dei conquistatori emiri.

Sofronio e Teodosio, dopo cinque giorni dalla loro prigionia in Palermo, furono condotti al cospetto dell'emiro supremo di Sicilia, che Teodosio descrive in questi termini:

«sedente in trono, sotto un portico, ascosto dietro una cortina per tirannesca superbia.[1]»

Dopo il colloquio, incentrato su argomenti religiosi, Teodosio e l'arcivescovo vennero rinchiusi nelle prigioni di Palermo e lì rimasero per diversi anni.

La lettera di Teodosio a questo punto si interrompe, ma da fonti bizantine si viene informati che i prigionieri di Siracusa vennero liberati dopo 7 anni (dall'878 all'885) con il pagamento di un riscatto; non è possibile tuttavia sapere se tra questi superstiti resi liberi vi era ancora in vita anche il monaco Teodosio.[2]

La lettera di Teodosio[modifica | modifica wikitesto]

La lettera, in origine scritta in greco, fu edita per la prima volta in traduzione latina da Ottavio Gaetani, nel tomo II delle Vitae Sanctorum Siculorum (Panormi, Cirilli, 1657) e ripubblicata con le note del Gaetani da Ludovico Antonio Muratori nel tom. 1, part. 2 dei Rerum Italicarum scriptores (online). Il testo greco, conservatosi solo in minima parte, fu edito dal bizantinista francese Carl Benedict Hase (Parigi 1819), e nuovamente da Carlo Oreste Zuretti (Palermo 1910).[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ludovico Gatto, Sicilia medievale: eventi e personaggi di un'isola che ha rappresentato nei secoli dell'età di mezzo il crocevia tra Occidente, Oriente bizantino e mondo arabo, 1992, p. 181.
  2. ^ Michele Amari, p. 409.
  3. ^ TEODOSIO di Siracusa, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]