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Gediminas, italianizzato in Gedimino (in bielorusso Гедымін, traslitterato Hiedymin; 1275 circa – Vilnius, 1341), fu granduca di Lituania dal 1316 fino alla sua morte.

Fu uno dei personaggi più significativi della storia medievale lituana. Proseguì l'opera di unificazione del Paese avviata da Mindaugas, fondatore del ducato di Lituania nel XIII secolo e fautore del completamento del processo di formazione dello Stato lituano. A Gediminas è riconosciuto il merito di aver plasmato un'identità più consapevole e stabile del Granducato di Lituania, divenuto sotto il suo dominio una delle principali potenze dell'Europa orientale.

Grazie alle efficaci campagne militari intraprese durante la sua parentesi al potere durata un quarto di secolo, Gediminas riuscì a espandere i suoi possedimenti verso est e verso sud, raggiungendo quasi le coste del Mar Nero. Si guadagnò numerosi alleati grazie a un'attenta politica matrimoniale, che coinvolse i propri figli, attuata con potenze limitrofe ostili all'Ordine teutonico.

A lui si deve la costruzione della città di Vilnius, capitale della Lituania, da cui la sua dinastia, quella dei Gediminidi, esercitò il potere nei decenni successivi giungendo, in seguito, a governare anche la Polonia, l'Ungheria e la Boemia.

Un ultimo lascito riguardò il campo religioso, in quanto, tramite il ricorso a una strategia caratterizzata da temporeggiamenti e ambigue promesse di conversione indirizzate alla Santa Sede e ad altri sovrani cristiani, Gediminas permise al paganesimo, in particolare alla mitologia lituana, di sopravvivere ancora nel XIV secolo, respingendo con successo i tentativi di cristianizzazione della Lituania.

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