Tamoya ohboya

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tamoya ohboya
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Radiata
Phylum Cnidaria
Classe Cubozoa
Ordine Carybdeida
Famiglia Tamoyidae
Genere Tamoya
Specie T. ohboya
Nomenclatura binomiale
Tamoya ohboya
Collins, Bentlage, Gillan, Lynn, Morandini, Marques, 2011
Nomi comuni

Medusa di Bonaire
Bonaire Banded Box Jellyfish

La Tamoya ohboya è una cubomedusa della famiglia Tamoyidae scoperta nel 2011.

Diffusione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La T. ohboya è stata scoperta nelle acque di Bonaire, nei Caraibi olandesi. È stata osservata numerose volte nel mar dei Caraibi, fra Saint Lucia, Saint Vincent, il Messico e l'Honduras[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto della T. ohboya ricorda quello di un aquilone: la campana è trasparente mentre i tentacoli sono striati di colori appariscenti. L'esombrella ed i pedalia sono coperti da nematocisti, le cellule urticanti delle cubomeduse. La caratterizzano uno stomaco profondo e i quattro tentacoli colorati, che vanno del rosso scuro el giallo vivo.

La T. ohboya nuota velocemente e non si sposta in gruppo, il che la rende difficile da catturare ed avvistare. Poco si sa del suo ciclo vitale o delle sue abitudini. Si suppone che sia un predatore diurno che si ciba di crostacei e piccoli pesci. La T. ohboya è invece preda delle tartarughe marine e dei pesci luna[2].

Capacità urticanti[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1989 ad oggi si sono registrati tre casi di puntura da parte della cubomedusa di Bonaire. La puntura è molto dolorosa, ma in un solo caso è stato necessario il ricovero in ospedale[2].

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Per assegnare un nome alle nuove specie, la Coalition on the Public Understanding of Science organizzò una competizione online alla quale parteciparono più di 300 candidati e vinta da Lisa Peck, un'insegnante di biologia al liceo[1]. Secondo la Peck, l'aspetto della medusa avrebbe fatto esclamare agli scopritori "Oh boy!" ("Caspita ragazzo!"), da cui il nome [3]. La T. ohboya è la prima specie del genere Tamoya ad essere scoperto in oltre 100 anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Quentin Wheeler, New to Nature No 51: Tamoya ohboya!, in The Guardian | The Observer, 21 agosto 2011. URL consultato l'11 ottobre 2014.
  2. ^ a b (EN) “Ohboya!” It’s the Bonaire banded box jellyfish, a new species, su Smithsonian Science, 15 marzo 2011. URL consultato l'11 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
  3. ^ Christine Dell'Amore, La Top Ten delle specie più strane, su nationalgeographic.it, National Geographic Italia. URL consultato l'11 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]