Suore oblate di San Francesco Saverio

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Le suore oblate di San Francesco Saverio sono un istituto religioso femminile di diritto diocesano.

La casa madre nel centro storico di Ariano Irpino

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione fu fondata nella città di Ariano nel 1732 per volontà di Filippo Tipaldi, a quel tempo vescovo della diocesi di Ariano. Egli infatti fin dal 23 dicembre 1731 aveva fatto sgombrare gli spaziosi locali dell'ospedale per i pellegrini e gli infermi (le cui attività furono trasferite in un edificio attiguo) per insediarvi un "rifugio" o "conservatorio" orientato alla rieducazione delle donne convertite. Alla realizzazione di tale opera pia parteciparono con lauti sussidi la regina Maria Amalia, consorte del re di Napoli Carlo III[1], e lo stesso papa Clemente XII; quest'ultimo fece inviare un contributo di duecento ducati[2]. Al fine di agevolare la crescita culturale delle educande fu inoltre organizzata una raccolta libraria[3], mentre le regole e costituzioni del novello ordine monastico, intitolato a san Francesco Saverio, furono fatte stampare a Napoli nel 1746[4]. Nel 1771 la congregazione fu però soppressa per regio decreto[3], ma nel 1816 fu ricostituita e riconosciuta ente morale[1]; progressivamente si riuscì anche a reintegrare almeno in parte la raccolta libraria, ribattezzata biblioteca generalizia Filippo Tipaldi in onore del fondatore dell'ordine[3]. Nel 2014 la congregazione delle suore oblate di San Francesco Saverio ha infine incorporato le suore oblate sacramentine dell'Immacolata Concezione (istituto fondato in Avellino nel 1654)[5].

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le suore oblate di San Francesco Saverio ebbero fin dalle origini finalità educative o rieducative, specialmente nei confronti dei bambini e delle donne appartenenti alle classi sociali più disagiate; tuttavia nei primi tempi la congregazione era tenuta alla clausura a scopo contemplativo, regola abbandonata nel 1923[6]. L'espansione del campo di azione fu progressivo: dapprima l'apertura di una casa d'accoglienza a Roma (nel 1989), poi una temporanea esperienza in Messico, infine l'insediamento in Estremo Oriente, a partire dalle Filippine (dal 1996) e successivamente anche in Indonesia[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b N. Flammia, pp. 70-72.
  2. ^ T. Vitale, p. 244.
  3. ^ a b c Biblioteca generalizia Filippo Tipaldi, su Anagrafe Biblioteche Italiane (archiviato il 7 giugno 2023).
  4. ^ T. Vitale, p. 281.
  5. ^ Conservatorio delle suore oblate sacramentine dell'Immacolata Concezione (nel 360º anno della sua fondazione), su Biblioteca statale di Montevergine. URL consultato l'8 giugno 2023 (archiviato l'8 giugno 2023).
  6. ^ Suore Oblate di San Francesco Saverio, su Tiscali. URL consultato il 12 giugno 2023 (archiviato l'8 febbraio 2013).
  7. ^ Flavia Squarcio, Da Ariano Irpino all’Indonesia, come san Francesco Saverio, su Mondo e Missione (archiviato il 29 marzo 2023).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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