Stenotosaurus

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Stenotosaurus
Ricostruzione di Stenotosaurus stantonensis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Ordine Temnospondyli
Sottordine Stereospondyli
Superfamiglia Capitosauroidea
Genere Stenotosaurus
Specie
  • S. semiclausus
  • S. stantonensis
  • S. gracilis

Lo stenotosauro (gen. Stenotosaurus) è un anfibio estinto, appartenente ai temnospondili. Visse nel Triassico medio (Anisico, circa 247 - 243 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Germania e in Inghilterra.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era dotato, come tutte le forme simili, di un grande cranio allungato e piuttosto piatto. Il cranio poteva raggiungere i 30 centimetri di lunghezza, e si suppone che l'animale intero potesse raggiungere i 2 metri. Stenotosaurus possedeva un muso più allungato dei tipici capitosauridi, e il postorbitale era in contatto con il prefrontale laterale al confine orbitale, escludendo quindi lo jugale dal suo margine. Inoltre, le corna tabulari (che solitamente in molti temnospondili formavano una incisura otica più o meno ampia) andavano a toccare posteriormente l'osso squamoso, formando quindi una vera e propria finestra. Nel 1947 Alfred Sherwood Romer comprese correttamente che lo sviluppo di questa finestra otica si era verificato indipendentemente in Stenotosaurus e in Cyclotosaurus: in quest'ultimo genere, infatti, lo jugale non era escluso dal margine orbitale. Stenotosaurus possedeva inoltre alcuni caratteri distintivi, non riscontrabili in alcun capitosauro noto: l'ornamentazione delle ossa dermiche del cranio era molto grezza (costituita da grandi buchi e creste prominenti), ed era presente un grande forame del quadratojugale.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di questo animale furono rinvenuti in terreni dell'Anisico dell'Inghilterra, e vennero descritti da Arthur Smith Woodward nel 1904 come una nuova specie del genere Capitosaurus (C. stantonensis). Altri resti vennero trovati in Germania in strati dell'Anisico, e anch'essi vennero attribuiti a una specie di Capitosaurus (C. semiclausus) nel 1927 da Swinton. Solo nel 1947 uno studio di Romer chiarì che i resti tedeschi appartenevano a un genere a sé stante, Stenotosaurus, dal cranio più stretto e dall'incisura otica chiusa o quasi chiusa. Un successivo studio di Kamphausen (1983) attribuì anche la specie C. stantonensis al genere Stenotosaurus, e istituì una nuova specie proveniente dall'Anisico della Germania (S. gracilis).

Stenotosaurus è considerato un membro dei capitosauri, un clade di anfibi temnospondili solitamente di grandi dimensioni, dotati di lunghi crani triangolari e dalle abitudini strettamente acquatiche. Stenotosaurus, all'interno di questo gruppo, è stato variamente considerato un rappresentante dei Mastodonsauridae, dei Capitosauridae o di una famiglia a sé stante (Stenotosauridae).

Di seguito è presentato un cladogramma tratto da uno studio di Maganuco e colleghi (2009):

Cranio di Stenotosaurus semiclausus


Capitosauria

Sclerothorax hypselonotus

Warrenisuchus aliciae

Edingerella madagascariensis

Watsonisuchus gunganj

Watsonisuchus magnus

Watsonisuchus rewanensis

Wetlugasaurus angustifrons

Parotosuchus orenburgensis

Stanocephalosaurus pronus

Cyclotosauridae

Cyclotosaurus robustus

Tatrasuchus wildi

Stenotosaurus stantonensis

Xenotosuchus africanus

Cherninia denwai

Wellesaurus peabodyi

Paracyclotosaurus davidi

Heylerosauridae

Eocyclotosaurus

Odenwaldia heidelbergensis

Mastodonsauridae

Mastodonsaurus giganteus

Eryosuchus garjainovi

Yuanansuchus laticeps

Quasicyclotosaurus campi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Woodward AS. 1904. On two new labyrinthodont skulls of the genera Capitosaurus and Aphaneramma. Proceedings of the Zoological Society of London 2: 170–176.
  • Swinton WE. 1927. A new species of Capitosaurus from the Trias of the Black Forest. Annals and Magazine of Natural History 20: 177–186.
  • Romer AS. 1947. Review of the Labyrinthodontia. Bulletin of the Museum of Comparative Zoology, Harvard University 99: 1–352.
  • Kamphausen D. 1983. Stenotosaurus gracilis, ein neuer Capitosauride (Stegocephalia) aus den Unteren Rottonen Oberfrankens. Neues Jahrbuch fur Geologie und Palaeontologie, Monatshefte 1983: 119–128.
  • Damiani R. J. 2001. A systematic revision and phylogenetic analysis of Triassic mastodonsauroids (Temnospondyli: Stereospondyli). Zoological Journal of the Linnean Society 133 (4): 379–482.
  • Maganuco, S.; Steyer, J.S.; Pasini, G.; Boulay, M.; Lorrain, S.; Bénéteau, A.; and Auditore, M. 2009. An exquisite specimen of Edingerella madagascariensis (Temnospondyli) from the Lower Triassic of NW Madagascar; cranial anatomy, phylogeny, and restorations. Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 36 (2): 1–72.

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