Stazione di Bara

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bara
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMacomer
Coordinate40°16′54.85″N 8°43′49.8″E / 40.281903°N 8.730501°E40.281903; 8.730501
Altitudine637 m s.l.m.
Lineeferrovia Macomer-Bosa
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1888
Caratteristiche
Tipofermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

La stazione di Bara è una fermata ferroviaria presente nel territorio comunale di Macomer, posta lungo la ferrovia tra quest'ultimo centro e Bosa, utilizzata esclusivamente per i servizi turistici legati al Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto nacque nell'ultima parte dell'Ottocento in coincidenza con la fase di realizzazione della ferrovia a scartamento ridotto tra Bosa e Macomer: lo scalo di Bara fu istituito dalla Strade Ferrate Secondarie della Sardegna in corrispondenza della casa cantoniera quattro della linea[1], situata nelle campagne a ovest di Macomer, e inaugurato insieme alla linea nel 1888[2], sebbene come fermata facoltativa.

La fermata dal giugno 1997 è utilizzata per il solo traffico turistico

Successivamente l'impianto passò alla gestione delle Ferrovie Complementari della Sardegna nel 1921, e nel dopoguerra la costruzione nelle vicinanze di un istituto agrario[3] incise sui volumi di traffico della fermata. Passata alle Ferrovie della Sardegna nel 1989, nella fermata cessò la regolare attività a partire dal 16 giugno 1997[4], data di destinazione dell'intera linea Macomer-Bosa a esclusivo uso turistico. Da allora l'impianto, passato nel 2010 alla gestione dell'ARST, viene utilizzato per le corse del Trenino Verde, effettuate principalmente in periodo estivo.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Posta nelle campagne tra Macomer e Sindia a ridosso di un passaggio a livello agreste, quella di Bara è una fermata di tipo passante, dotata del solo binario di corsa[5], avente scartamento da 950mm e dotato di una banchina.

Il binario di corsa visto in direzione Macomer, con sulla destra la banchina (nascosta dall'erba) ed il fabbricato viaggiatori

Lo scalo è dotato di un fabbricato viaggiatori in stato di abbandono, che è formato da una parte principale su due piani a pianta quadrata, riprendente le linee delle case cantoniere delle SFSS, con un corpo aggiunto sul piano terra, il cui tetto si estende sulla banchina a mo' di pensilina.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto dal giugno 1997 è utilizzato esclusivamente per le relazioni turistiche del Trenino Verde, la cui attuazione a partire dal 2010 a cura dell'ARST. Oltre allo svolgimento delle corse effettuate su richiesta dei turisti la fermata è attiva nel periodo compreso tra la primavera e l'autunno in cui vengono espletate relazioni "a calendario".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Prato, Marco Fiori e Salvatore Fiori, La ferrovia Macomer-Bosa, in Lestradeferrate.it. URL consultato il 10 marzo 2016.
  2. ^ Ogliari, p. 514.
  3. ^ Il Trenino Verde della Sardegna - Catalogo dei Viaggi 2003, 6ª ed., Ferrovie della Sardegna, 2003, p. 44.
  4. ^ Francesco Oggianu, Macomer-Bosa Marina, binario moribondo, in L'Unione Sarda, 6 giugno 1997.
  5. ^ Luigi Prato, Marco Fiori e Salvatore Fiori, Tra Macomer e Sindia, in Lestradeferrate.it. URL consultato il 10 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]