Gonzalo di Borbone-Dampierre

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Gonzalo
Duca d'Aquitania
Stemma
Stemma
In carica21 settembre 1972 –
27 maggio 2000
PredecessoreSaverio di Borbone-Francia
Successore
Nome completoGonzalo Víctor Alfonso José Bonifacio Antonio María y Todos los Santos
NascitaClinica Santa Anna, Roma, 5 giugno 1937
MorteLosanna, 27 maggio 2000 (62 anni)
Luogo di sepolturaMonastero de las Descalzas Reales
PadreGiacomo Enrico di Borbone-Spagna
MadreDonna Emanuela di Dampierre
ConiugiMaría del Carmen Harto y Montealegre (1983)
María de las Mercedes Licer y García (1984-1989)
Emanuela Maria Pratolongo (1992-2000)
FigliStephanie Michelle de Borbón

Gonzalo di Borbone-Dampierre (nome completo: Gonzalo Víctor Alfonso José Bonifacio Antonio María y Todos los Santos) (Roma, 5 giugno 1937Losanna, 27 maggio 2000) era il secondogenito di Giacomo Enrico di Borbone-Spagna, pretendente al trono francese; portò il titolo di Duca di Aquitania.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nella Clinica Santa Anna a Roma[1], nella cui cappella venne battezzato, a quattro anni nel 1941, alla morte del nonno Alfonso XIII di Spagna, seguì i genitori a Losanna, in Svizzera. Trascorsa l'infanzia nell'Hotel Royal, fu mandato col fratello Alfonso al Collège Saint-Jean a Friburgo[2]. L'8 dicembre 1946 Gonzalo ricevette la prima comunione e la cresima dalle mani del cardinale Pedro Segura y Sáenz, arcivescovo di Siviglia[3].

Nel 1953 visitò la Spagna per la prima volta e l'anno dopo il Generale Francisco Franco invitò lui e suo fratello Alfonso a continuare i loro studi in Spagna[4]. Nel settembre 1955 Gonzalo ed Alfonso restarono entrambi feriti in un incidente di automobile vicino a Losanna[5]: stavano tornando da Windsor e avevano guidato tutto il giorno e tutta la notte[6].

Nel dicembre 1959 fu annunciato un fidanzamento fra Gonzalo e Dorothy Marguerite Fritz di San Francisco, ricca ereditiera figlia di Nicholas Eugene Fritz, Jr.[7], proprietario dell'esclusivo hotel Huntington; il matrimonio non si tenne.

Nel novembre 1961 Gonzalo e suo fratello Alfonso, poiché a detta loro il padre stava dilapidando il patrimonio familiare, richiesero ad una corte francese un decreto di interdizione contro di lui[8], appoggiati in questo dalla nonna paterna Vittoria Eugenia di Battenberg e da altri membri della famiglia reale spagnola. Nel gennaio 1962 la corte sostenne che ci non fossero motivi sufficienti per un'interdizione, ma nominò un amministratore per regolamentare la sua prodigalità e i suoi lussi.

Stemma di Emanuela, duchessa di Aquitania (dal 1995).

Il 28 gennaio 1983, a Puerto Vallarta, in Messico, Gonzalo si sposò con cerimonia civile con María del Carmen Harto y Montealegre (23 aprile 1947 - viv.); ottennero il divorzio civile il 18 aprile 1983, prima che l'unione fosse registrata in Spagna. Il 25 giugno 1984, a Madrid, sposò con cerimonia civile María de las Mercedes Licer y García (15 ottobre 1963 - viv.): rinnovarono i loro voti nuziali in una cerimonia religiosa il 30 giugno 1984 a Olmedo, vicino a Valladolid, si separarono nel luglio 1985, ottennero il divorzio civile nel 1989 e l'annullamento religioso nel 1994. Il 12 dicembre 1992, a Genova, Gonzalo sposò con cerimonia civile Emanuela Maria Pratolongo (22 marzo 1960 - viv.); il matrimonio religioso si ebbe il 17 settembre 1995, a Roma.

Gonzalo non ebbe figli dai suoi matrimoni, ma ebbe una figlia illegittima e riconosciuta da Sandra Lee Landry[9]:

  • Stefania Michela di Borbone, (19 giugno 1968, Miami - viv.)

Gonzalo morì di leucemia a Losanna, in Svizzera e fu sepolto nella cappella di San Sebastiano nella chiesa del Monastero de las Descalzas Reales a Madrid.

Rango e titoli[modifica | modifica wikitesto]

Poiché la madre di Gonzalo non era per nascita una principessa di sangue reale, suo nonno Alfonso XIII non considerò il nipote nella linea di successione al trono spagnolo, in conformità con la Prammatica Sanzione del 1776; il padre di Gonzalo, Giacomo Enrico, non era della stessa opinione e pretese che i due figli fossero considerati membri della dinastia spagnola con il titolo di "Altezza Reale". In Spagna Gonzalo fu chiamato generalmente Don Gonzalo de Borbón y Dampierre, benché altrove gli fosse concesso il titolo di principe e il trattamento di Altezza Reale. Il conflitto interno alla famiglia su rango e titolo di Gonzalo perdurarono per tutta la sua vita. Nel 1972 suo zio Giovanni di Borbone-Spagna conte di Barcellona lo invitò alla cerimonia nuziale di sua figlia Margherita di Borbone-Spagna: poiché sull'invito era omesso titolo e trattamento di membro della dinastia, Gonzalo scrisse una lettera di protesta allo zio[10].

Gonzalo fu considerato un principe francese con trattamento da Altezza Reale da quei legittimisti che ritennero suo nonno Alfonso XIII l'erede legittimo al trono francese: dopo la morte del nonno e l'ascesa di suo padre Giacomo Enrico come pretendente alla corona di Francia, Gonzalo divenne secondo nella linea al trono francese fino alla nascita di suo nipote Francesco Alfonso nel 1972.

L'8 marzo 1972 Giacomo Enrico lo nominò cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo e dell'Ordine di San Michele; le lettere patenti che accompagnavano tale nomine erano datate al 21 settembre 1972, [12] data in cui il padre lo creò duca d'Aquitania[11]. Nel documento d'investitura a Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, firmato da Vittorio Emanuele di Savoia ci si riferisce a Gonzalo come duca d'Aquitania.

Il 14 settembre 1988, il tribunale d'istanza a Montpellier riconobbe un certificato di nazionalità francese a Gonzalo, in considerazione del fatto che sua madre era francese per nascita ed aveva mantenuto tale nazionalità anche da sposata. Il 18 maggio 1989 Gonzalo ottenne una carta d'identità francese a nome di "SAR de Bourbon, duc d'Aquitaine, Gonzalve Victor" (Sua Altezza Reale di Borbone, duca d'Aquitania, Gonzalo Vittorio). Successivamente ottenne anche un passaporto francese con lo stesso nome.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alfonso XII di Spagna Francesco d'Assisi di Borbone-Spagna  
 
Isabella II di Spagna  
Alfonso XIII di Spagna  
Maria Cristina d'Asburgo-Teschen Carlo Ferdinando d'Austria-Teschen  
 
Elisabetta d'Asburgo-Lorena  
Giacomo di Borbone-Spagna  
Enrico di Battenberg Alessandro d'Assia  
 
Julia von Hauke  
Vittoria Eugenia di Battenberg  
Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha  
 
Vittoria del Regno Unito  
Gonzalo di Borbone  
Visconte Riccardo di Dampierre Visconte Enrico di Dampierre  
 
Elizabeth Tayloe Corbin  
Visconte Ruggero di Dampierre  
Jeanne Marie Carraby Pierre Étienne Carraby  
 
Marie Marguerite Ybry  
Emanuela di Dampierre  
Emanuele Ruspoli di Poggio Suasa Bartolomeo Ruspoli di Cerveteri  
 
Carolina Ratti  
Vittoria Ruspoli di Poggio Suasa  
Josephine Mary Beers-Curtis Joseph David Beers-Curtis  
 
Elizabeth Shipton-Giles  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Michele - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Begoña Aranguren, Emanuela de Dampierre, Memorias: Esposa madre de los Borbones que pudieron reinar en España (Madrid: Esfera, 2003), 111.
  2. ^ Marc Dem, Le duc d'Anjou m'a dit: La vie de l'aîné des Bourbons (Paris: Perrin, 1989), 23.
  3. ^ Ibidem, 24.
  4. ^ ibidem, 43-44.
  5. ^ "Spanish Princes Hurt in Wreck", The New York Times (September 11, 1955): 81.
  6. ^ ibidem, 48-49.
  7. ^ "Miss Dorothy Fritz Betrothed to Prince", The New York Times (December 18, 1959): 32.
  8. ^ "Trustee to Run Duke's Estate", The Times (January 25, 1962): 9.
  9. ^ Marlene A. Eilers, Queen Victoria's Descendants, Companion Volume (Falköping, Sweden: Rosvall Royal Books, 2004), 56.
  10. ^ Aranguren, 222-223.
  11. ^ a b c État présent de la Maison de Bourbon, 3e éd. (Paris: Editions de Léopard d'or, 1985), 213.
  12. ^ a b Chivalricorders Archiviato il 15 giugno 2012 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàBNE (ESXX1798467 (data)