Figli della carità (canossiani): differenze tra le versioni
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La congregazione conobbe un notevole sviluppo tra il [[1923]] e il [[1927]], quando vennero aperte le prime filiali. I canossiani ricevettero il pontificio [[decretum laudis|decreto di lode]] nel [[1949]] e l'approvazione definitiva dalla [[Santa Sede]] il 19 gennaio [[1960]].<ref>D.M. Montagna, DIP, vol. III (1976), col. 1494.</ref> |
La congregazione conobbe un notevole sviluppo tra il [[1923]] e il [[1927]], quando vennero aperte le prime filiali. I canossiani ricevettero il pontificio [[decretum laudis|decreto di lode]] nel [[1949]] e l'approvazione definitiva dalla [[Santa Sede]] il 19 gennaio [[1960]].<ref>D.M. Montagna, DIP, vol. III (1976), col. 1494.</ref> |
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== Attività e diffusione == |
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== Note == |
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Versione delle 12:09, 27 apr 2018
I Figli della Carità (in latino Congregatio Filiorum a Caritate) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione, detti comunemente Canossiani, pospongono al loro nome la sigla F.d.C.C.[1]
Cenni storici
Le origini di questa congregazione risalgono all'oratorio maschile istituito da Maddalena di Canossa (1774-1835) presso la "casa di carità" annessa alla chiesa di Santa Lucia a Venezia, accanto al convento delle Figlie della Carità: l'opera, finalizzata all'educazione dei fanciulli poveri, venne affidata dalla Canossa al sacerdote Francesco Luzzo, divenuto poi frate carmelitano scalzo.[2]
Alla morte della fondatrice la congregazione maschile, diversamente dal ramo femminile, era scarsamente organizzata e aveva avuto uno sviluppo assai limitato; sopravvisse soprattutto grazie al sostegno dei patriarchi di Venezia.[2]
Nel 1844 la chiesa di Santa Lucia venne abbattuta per far posto alla nuova stazione ferroviaria e la comunità dei sacerdoti si separò dalle suore per trasferirsi presso l'ex convento francescano di San Giobbe. I canossiani presero l'abito religioso il 29 aprile 1860 per volere del patriarca Angelo Ramazzotti e nel 1897 ebbero la loro prima regola a opera del patriarca Giuseppe Melchiorre Sarto.[2]
La congregazione conobbe un notevole sviluppo tra il 1923 e il 1927, quando vennero aperte le prime filiali. I canossiani ricevettero il pontificio decreto di lode nel 1949 e l'approvazione definitiva dalla Santa Sede il 19 gennaio 1960.[3]
Attività e diffusione
I canossiani si dedicano alla catechesi, all'educazione e all'istruzione della gioventù in scuole, oratori, collegi, orfanotrofi e istituti professionali; sono attivi anche in campo missionario.[1]
Oltre che in Italia, i canossiani sono presenti in Brasile, Filippine, Kenya, India e Tanzania;[4] il moderatore supremo, che porta il titolo di preposito generale, risiede a Verona.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 35 case con 153 religiosi, 114 dei quali presbiteri.[1]
L'attuale Superiore è Padre Carlo Bittante, eletto il 28 aprile 2018.
Note
Bibliografia
- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Il sito web ufficiale dei Figli della Carità Canossiani, su canossiani.org.