Accademia del cimento: differenze tra le versioni
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La prematura scomparsa del Granduca Ferdinando e del fratello Leopoldo causò la fine anticipata del sodalizio. Gli esperimenti furono descritti e pubblicati nei ''[[Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del cimento]]''<ref>Accademia del Cimento, ''Atti e memorie inedite dell'Accademia del Cimento e notizie aneddote dei progressi delle scienze in Toscana contenenti memorie, esperienze, osservazioni, scoperte e la rinnovazione della fisica celeste e terrestre, cominciando da Galileo Galilei, fino a Francesco Redi, ed a Vincenzo Viviani inclusive, pubblicate dal dottore Gio. Targioni Tozzetti'', In Firenze : si vende da Giuseppe Tofani stampatore e da Luigi Carlieri librajo, 1780</ref>. Il volume, pubblicato in [[Firenze]] nel [[1666]], fu tradotto in [[Lingua latina|latino]] nel [[1731]], e divenne il manuale di laboratorio più usato nel [[XVIII secolo|Settecento]]. |
La prematura scomparsa del Granduca Ferdinando e del fratello Leopoldo causò la fine anticipata del sodalizio. Gli esperimenti furono descritti e pubblicati nei ''[[Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del cimento]]''<ref>Accademia del Cimento, ''Atti e memorie inedite dell'Accademia del Cimento e notizie aneddote dei progressi delle scienze in Toscana contenenti memorie, esperienze, osservazioni, scoperte e la rinnovazione della fisica celeste e terrestre, cominciando da Galileo Galilei, fino a Francesco Redi, ed a Vincenzo Viviani inclusive, pubblicate dal dottore Gio. Targioni Tozzetti'', In Firenze : si vende da Giuseppe Tofani stampatore e da Luigi Carlieri librajo, 1780</ref>. Il volume, pubblicato in [[Firenze]] nel [[1666]], fu tradotto in [[Lingua latina|latino]] nel [[1731]], e divenne il manuale di laboratorio più usato nel [[XVIII secolo|Settecento]]. |
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«Provando e riprovando»
L'Accademia del cimento ("Accademia dell'esperimento" nell'italiano odierno) è stata la prima associazione scientifica a utilizzare il metodo sperimentale galileano in Europa.
Descrizione
Fu fondata a Firenze nel 1657 da alcuni allievi di Galileo, Evangelista Torricelli e Vincenzo Viviani. Ne furono ugualmente membri Giovanni Alfonso Borelli e Niccolò Stenone.
L'associazione ottenne l'approvazione formale da parte delle massime autorità fiorentine del tempo: Principe Leopoldo ed il granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici. Il motto adottato dall'Accademia fu "Provando e riprovando"[1], ancora conosciuto ai giorni nostri.
I principi della società erano:
- la sperimentazione (a proposito di ogni cosa, in questo periodo ai primordi della scienza);
- il rifuggire dalle speculazioni;
- la creazione di strumenti di laboratorio;
- gli standard di misurazione.
Non essendo presente un sistema di iscrizione formale per entrare nella società poterono assistere alle riunioni, tenutesi abitualmente a Palazzo Pitti, anche Francesco Redi, Lorenzo Magalotti (segretario), Vincenzo Viviani, Carlo Renaldini, ed altri. I membri effettuarono numerosi esperimenti, principalmente nei campi della termometria, barometria, e pneumatica, utilizzando strumenti realizzati appositamente.
La prematura scomparsa del Granduca Ferdinando e del fratello Leopoldo causò la fine anticipata del sodalizio. Gli esperimenti furono descritti e pubblicati nei Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del cimento[2]. Il volume, pubblicato in Firenze nel 1666, fu tradotto in latino nel 1731, e divenne il manuale di laboratorio più usato nel Settecento.
Nel 1801 si tentò di rifondarla all'interno del Museo di Fisica e di Storia Naturale sotto il nome di Nuova Accademia del Cimento; ma l'esperienza si concluse appena dieci giorni dopo la sua nascita a causa dei cambiamenti politici che portarono, di lì a poco, alla nascita del Regno d'Etruria.
Note
- ^ Dante Alighieri, Divina Commedia. Paradiso, canto terzo, v.3
- ^ Accademia del Cimento, Atti e memorie inedite dell'Accademia del Cimento e notizie aneddote dei progressi delle scienze in Toscana contenenti memorie, esperienze, osservazioni, scoperte e la rinnovazione della fisica celeste e terrestre, cominciando da Galileo Galilei, fino a Francesco Redi, ed a Vincenzo Viviani inclusive, pubblicate dal dottore Gio. Targioni Tozzetti, In Firenze : si vende da Giuseppe Tofani stampatore e da Luigi Carlieri librajo, 1780
Bibliografia
- (EN) Leonard C. Bruno, The Landmarks of Science, Biblioteca del Congresso, 1989, pp. 17-18. ISBN 0-8160-2137-6
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Accademia del Cimento
Collegamenti esterni
- Museo Galileo, «L'Accademia del Cimento» (video)
- (EN) University of Waterloo Libraries, Scholarly Societies Project, Notes on the history of Accademia del Cimento
- Mostra virtuale "Scienziati a Corte: l'Accademia galileiana del Cimento", [1]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 157941540 · ISNI (EN) 0000 0001 2113 1702 · SBN UFIV067596 · LCCN (EN) n85049173 · J9U (EN, HE) 987007257294005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85049173 |
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