Mela d'oro: differenze tra le versioni

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== La mela d'oro nella cultura ottomana ==
== La mela d'oro nella cultura ottomana ==
L'appellativo di ''mela d'oro'' indicava, durante l'espansione dell'[[impero ottomano]], la città da conquistare e quindi l'oggetto dei desideri di cui il [[sultano]] doveva fruire. Dapprima, il nome si riferì alla città di [[Costantinopoli]], che grazie alle sue poderose mure di cinta riuscì per secoli a sottrarsi ad una qualsiasi occupazione, diventando una specie di [[enclave]] nell'Impero Ottomano. Con l'avvento delle nuove tecniche belliche, la mela d'oro finì essere effettivamente presa dai Turchi grazie all'[[assedio di Costantinopoli]]. Una volta spianata completamente la via dell'espansione nella [[penisola balcanica]], la città obiettivo principale divenne prima [[Buda]]; poi, soprattutto, venne la volta di, [[Vienna]], la nuova mela d'oro. Fu così che i turchi provarono due volte ad espugnare la città; la prima occsasione fu la [[battaglia di Vienna]] <ref>[http://books.google.ch/books?id=cs6rEXvrRDgC&pg=PA4&lpg=PA4&dq=%22mela+d'oro%22+roma+ottomani&source=bl&ots=KyAzMPt09y&sig=g32atpHY7VZ7gg-kwOk1IIDTfRE&hl=de&sa=X&ei=bKkaVNKQB6v_ygOk9YGYAw&ved=0CCAQ6AEwAg#v=onepage&q=%22mela%20d'oro%22%20roma%20ottomani&f=false Arrigo Petacco, ''L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa'']</ref>, la seconda l'assedio del 1683. Entrambi i tentativi fallirono e, dopo la seconda sconfitta, l'impero Ottomano si avviò verso il declino.
L'appellativo di ''mela d'oro'' indicava, durante l'espansione dell'[[impero ottomano]], la città da conquistare e quindi l'oggetto dei desideri di cui il [[sultano]] doveva fruire. Dapprima, il nome si riferì alla città di [[Costantinopoli]], che grazie alle sue poderose mure di cinta riuscì per secoli a sottrarsi ad una qualsiasi occupazione, diventando una specie di [[enclave]] nell'Impero Ottomano. Con l'avvento delle nuove tecniche belliche, la mela d'oro finì essere effettivamente presa dai Turchi grazie all'[[assedio di Costantinopoli]]. Una volta spianata completamente la via dell'espansione nella [[penisola balcanica]], la città obiettivo principale divenne prima [[Buda]]; poi, soprattutto, venne la volta di, [[Vienna]], la nuova mela d'oro. Fu così che i turchi provarono due volte ad espugnare la città; la prima occsasione fu la [[battaglia di Vienna]] <ref>[http://books.google.ch/books?id=cs6rEXvrRDgC&pg=PA4&lpg=PA4&dq=%22mela+d'oro%22+roma+ottomani&source=bl&ots=KyAzMPt09y&sig=g32atpHY7VZ7gg-kwOk1IIDTfRE&hl=de&sa=X&ei=bKkaVNKQB6v_ygOk9YGYAw&ved=0CCAQ6AEwAg#v=onepage&q=%22mela%20d'oro%22%20roma%20ottomani&f=false Arrigo Petacco, ''L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa'']</ref><ref>In maniera analoga, [[Roma]] veniva talvolta denominata dagli Ottomani anche ''mela rossa''.</ref>, la seconda l'assedio del 1683. Entrambi i tentativi fallirono e, dopo la seconda sconfitta, l'impero Ottomano si avviò verso il declino.

In maniera analoga, [[Roma]] veniva talvolta denominata dagli Ottomani anche ''mela rossa''.


==La mela d'oro nelle culture nordiche==
==La mela d'oro nelle culture nordiche==
Compare anche nei racconti fantastici della letteratura nordica. Generalmente un eroe (come [[Eracle]] o [[Făt-Frumos]]) deve recuperare la mela d'oro da un personaggio negativo come un drago o un altro mostro.
Compare anche nei racconti fantastici della letteratura nordica. Generalmente un eroe (come [[Eracle]] o [[Făt-Frumos]]) deve recuperare la mela d'oro da un personaggio negativo come un drago o un altro mostro.

==Note==
<references/>


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 12:28, 18 set 2014

La mela d'oro è un elemento che appare in svariati miti e leggende.

La mela d'oro nella cultura greca

Secondo la mitologia greca, la mela d'oro era il frutto del giardino delle esperidi che prometteva eterna giovinezza.

La mela d'oro nella cultura ottomana

L'appellativo di mela d'oro indicava, durante l'espansione dell'impero ottomano, la città da conquistare e quindi l'oggetto dei desideri di cui il sultano doveva fruire. Dapprima, il nome si riferì alla città di Costantinopoli, che grazie alle sue poderose mure di cinta riuscì per secoli a sottrarsi ad una qualsiasi occupazione, diventando una specie di enclave nell'Impero Ottomano. Con l'avvento delle nuove tecniche belliche, la mela d'oro finì essere effettivamente presa dai Turchi grazie all'assedio di Costantinopoli. Una volta spianata completamente la via dell'espansione nella penisola balcanica, la città obiettivo principale divenne prima Buda; poi, soprattutto, venne la volta di, Vienna, la nuova mela d'oro. Fu così che i turchi provarono due volte ad espugnare la città; la prima occsasione fu la battaglia di Vienna [1][2], la seconda l'assedio del 1683. Entrambi i tentativi fallirono e, dopo la seconda sconfitta, l'impero Ottomano si avviò verso il declino.

La mela d'oro nelle culture nordiche

Compare anche nei racconti fantastici della letteratura nordica. Generalmente un eroe (come Eracle o Făt-Frumos) deve recuperare la mela d'oro da un personaggio negativo come un drago o un altro mostro.

Note

  1. ^ Arrigo Petacco, L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa
  2. ^ In maniera analoga, Roma veniva talvolta denominata dagli Ottomani anche mela rossa.

Voci correlate

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