Joseph von Sonnenfels: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco
Amplio e aggiungo fonte
Riga 1: Riga 1:
{{F|giuristi|luglio 2013}}
{{Bio
{{Bio
|Nome = Joseph von
|Nome = Joseph von
Riga 23: Riga 22:
}}
}}


Di origini ebraiche, fu battezzato da bambino (assieme a suo fratello) allorché anche il padre si convertì al cristianesimo; si laureò in legge all'[[università di Vienna]], dove poi ottenne una cattedra in scienze politiche<ref name="Venturi1">Nota di Franco Venturi a Joseph von Sonnenfels, ''Supplica apologetica a S.M.I.R.A.'', in: Cesare Beccaria, ''Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento'', a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pag. 580 n.</ref>.
Fu docente all'[[università di Vienna]] ed autore del saggio ''Sull'abolizione della tortura'', nel quale encomiava l'opera di [[Cesare Beccaria]] ''Dei delitti e delle pene'' (1764-1766), finalizzato all'abrogazione della [[tortura]] come pena giudiziaria.

Istruttore al [[Collegium Theresianum]], ottenne vasta notorietà con la sua attività pubblicistica su varie riviste nelle quali propugnò le idee dell'[[Illuminismo]], del quale è considerato il più importante esponente austriaco<ref name="Venturi1"/>.

Fu consigliere dell'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] ed ebbe un ruolo importante nella redazione del codice civile e del codice penale<ref name="Venturi1"/>.

Nel 1775 pubblicò a Zurigo il saggio ''Von der Abschaffung der Tortur'' (traduzione italiana: ''Su l'abolizione della tortura'', Milano 1776), con il quale, similmente a [[Cesare Beccaria]], prendeva posizione contro la tortura e contro la pena di morte<ref name="Venturi2">Nota di Franco Venturi ad un estratto da Joseph von Sonnenfels, ''Su l'abolizione della tortura'', in: Cesare Beccaria, ''Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento'', a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 592-3 n.</ref>. La diffusione di tale libro fu inizialmente vietata in Austria e Maria Teresa proibì espressamente a Sonnenfels di occuparsi di queste tematiche<ref name="Venturi1"/>. A tale imposizione Sonnenfels rispose con una supplica scritta all'imperatrice<ref name="Venturi1"/>, nella quale rivendicò la legittimità della sua attività di giurista e di docente e chiese un esame pubblico delle proprie idee<ref>Joseph von Sonnenfels, ''Supplica apologetica a S.M.I.R.A.'', in: Cesare Beccaria, ''Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento'', a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 580-92.</ref>.

Il trattato di Sonnenfels fu alla base del procedimento di riforma delle leggi penali, che sfociò nel codice penale emanato dall'imperatore Giuseppe II il 13 gennaio 1787; con questo codice la tortura e la pena di morte furono abolite, e ciò fece dell'Impero asburgico il secondo Stato in Europa (dopo il Granducato di Toscana) ad abolire la pena di morte<ref name="Venturi2"/>.

==Note==
<references/>

Versione delle 21:03, 31 mag 2014

Joseph von Sonnenfels (Nikolsburg, 1732Vienna, 25 aprile 1817) è stato un noto illuminista, romanziere e giurista austriaco e stimato consigliere presso i sovrani austriaci Giuseppe II e Maria Teresa d'Austria.

Di origini ebraiche, fu battezzato da bambino (assieme a suo fratello) allorché anche il padre si convertì al cristianesimo; si laureò in legge all'università di Vienna, dove poi ottenne una cattedra in scienze politiche[1].

Istruttore al Collegium Theresianum, ottenne vasta notorietà con la sua attività pubblicistica su varie riviste nelle quali propugnò le idee dell'Illuminismo, del quale è considerato il più importante esponente austriaco[1].

Fu consigliere dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria ed ebbe un ruolo importante nella redazione del codice civile e del codice penale[1].

Nel 1775 pubblicò a Zurigo il saggio Von der Abschaffung der Tortur (traduzione italiana: Su l'abolizione della tortura, Milano 1776), con il quale, similmente a Cesare Beccaria, prendeva posizione contro la tortura e contro la pena di morte[2]. La diffusione di tale libro fu inizialmente vietata in Austria e Maria Teresa proibì espressamente a Sonnenfels di occuparsi di queste tematiche[1]. A tale imposizione Sonnenfels rispose con una supplica scritta all'imperatrice[1], nella quale rivendicò la legittimità della sua attività di giurista e di docente e chiese un esame pubblico delle proprie idee[3].

Il trattato di Sonnenfels fu alla base del procedimento di riforma delle leggi penali, che sfociò nel codice penale emanato dall'imperatore Giuseppe II il 13 gennaio 1787; con questo codice la tortura e la pena di morte furono abolite, e ciò fece dell'Impero asburgico il secondo Stato in Europa (dopo il Granducato di Toscana) ad abolire la pena di morte[2].

Note

  1. ^ a b c d e Nota di Franco Venturi a Joseph von Sonnenfels, Supplica apologetica a S.M.I.R.A., in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pag. 580 n.
  2. ^ a b Nota di Franco Venturi ad un estratto da Joseph von Sonnenfels, Su l'abolizione della tortura, in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 592-3 n.
  3. ^ Joseph von Sonnenfels, Supplica apologetica a S.M.I.R.A., in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 580-92.