Luna (divinità): differenze tra le versioni

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Luna aveva il suo corrispondente greco in [[Selene]]
Luna aveva il suo corrispondente greco in [[Selene]]

== Culto e templi ==
Varrone elenca la dea Luna tra le 12 divinità vitali per l'agricoltura,<ref>Varro, De re rustica 1.1.4–6</ref> e Virgilio la elenca tra altre dodici divinità, e le se riferisce come la più chiara sorgente di luce del mondo.<ref>Virgilio, Georgiche 1.5–25. </ref>


== Nell'arte ==
== Nell'arte ==

Versione delle 22:32, 12 gen 2014

Luna crescente tirata dalla biga.

Luna in latino Luna era una divinità romana, personificazione della Luna.

Descrizione

Spesso era rappresentata come il complemento femminile di Sole, personificazione dell'astro solare. A volte si trova rappresentata, insieme a Proserpina e Ecate, come diva triformis, ossia dea che assume tre diverse sembianze.

A volte invece non è definibile come una vera e propria dea, quanto come un epiteto che qualifica una dea, come quando Diana e Giunone sono identificate come Lina.[1]

Varrone la include tra gli dei visibili, tra i quali cita anche Sol, distinti da quelli invisibile come Nettuno, e quelli mortali come Ercole.[2]

Macrobio la propose come uno dei numi tutelari segreti di Roma,[3] mentre in epoca imperiale, Sole e Luna rappresentavo il dominio di Roma portatrice di pace.[4]

Luna aveva il suo corrispondente greco in Selene

Culto e templi

Varrone elenca la dea Luna tra le 12 divinità vitali per l'agricoltura,[5] e Virgilio la elenca tra altre dodici divinità, e le se riferisce come la più chiara sorgente di luce del mondo.[6]

Nell'arte

Nell'arte romana è rappresentata come la Luna crescente tirata da una biga cui sono aggiogati due buoi.

Nei Carmen Saeculare, rappresentati nel 17 a.C., Orazio la rappresenta come siderum regina bicornis, la regina degli astri dai due corni, mentre lei ascolta il canto di due ragazze ed Apollo quello di due ragazzi.[7]

Note

  1. ^ C.M.C. Green, Roman Religion and the Cult of Diana at Aricia (Cambridge University Press, 2007), p. 73.
  2. ^ Varro, frg. 23 (Cardauns) = Tertullian, Ad nationes 2.2.14–2
  3. ^ Jörg Rüpke, Religion of the Romans, p. 133.
  4. ^ William Van Andringa, "Religion and the Integration of Cities in the Empire in the Second Century AD: The Creation of a Common Religious Language," in A Companion to Roman Religion (Blackwell, 2007), p. 94.
  5. ^ Varro, De re rustica 1.1.4–6
  6. ^ Virgilio, Georgiche 1.5–25.
  7. ^ Horace, Carmen Saeculare, lines 33–36.
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Voci correlate