Res cogitans e res extensa: differenze tra le versioni

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{{C| Non mi sembra che si possa fare un parallelismo tra "qualità primarie\secondarie" e "res congitans\extensa", sono due cose completamente diverse! |filosofia|Dicembre 2006|[[Utente:Apolide|Apolide]]}}
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Versione delle 15:10, 8 dic 2006

Cartesio (così come fece Galileo e molto tempo prima Democrito) suddivide la realtà in qualità primarie e qualità secondarie che definisce res cogitans e res extensa. Con res cogitans si intende la realtà psichica a cui Cartesio attribuisce le sequenti qualità: inestensione, libertà e consapevolezza. La res extensa rappresenta invece la realtà fisica, che è estesa, inconsapevole e limitata.

Lo spunto originario deriva dalla metodologia Cartesiana. Per tutto ciò di cui si può dare un modello meccanico, tale modello è anche sufficiente come spiegazione del fenomeno sotto considerazione. Un modello meccanico opera solo con la fisica meccanica, cioè con corpi estesi in movimento. Ci sono, però, fenomeni quali il linguaggio ed il pensiero per cui non è possibile dare un modello meccanico. Perciò, conclude Cartesio, queste facoltà esistono al di fuori del dominio della res extensa e bisogna assumere l'esistenza di un secondo dominio che ontologicamente distinto dalla res extensa. Allora pensiero e linguaggio sono fenomeni pertinenti alla res cogitans e quindi devono essere studiati e spiegati con un modello e una scienza diversa dalla meccanica.

Poiché queste due realtà sono molto eterogenee e fondalmentalmente non possono interagire, si crea un problema nella spiegazione della capacità umana di agire secondo libera volontà. Come possono interagire i due domini di res extensa e res cogitans nell'uomo? Cartesio cerca di risolvere la questione del dualismo ammettendo comunicazione tra i due domini per mezzo della "ghiandola pineale" (l'odierna epifisi).

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