Stigma diaboli: differenze tra le versioni

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Uno dei modi per identificare una strega, durante il periodo della caccia alle streghe, era cercare sul suo corpo il cosiddetto marchio del Diavolo.

Tale test consisteva nella cruenta pratica di trafiggere ogni singola parte del corpo dell’imputata con uno spillone, al fine di trovare il punto insensibile al dolore. Il rinvenimento di tale segno costituiva un prova sufficiente per condannarla per stregoneria.

Cacciatori di streghe professionisti, specializzati nell’esecuzione di tali torture, venivano retribuiti ogni qualvolta identificavano una strega ed estorcevano confessioni alla malcapitata.

Altri metodi (considerati infallibili) consistevano nell’identificare la presenza di mammelle addizionali (che si supponeva le streghe utilizzassero per allattare i loro familiari) e nell’accertamento della capacità di stare a galla; la persona imputata veniva immersa nell'acqua di un fiume o di uno stagno (di solito legata a un masso): se riusciva a rimanere a galla era considerata colpevole, dato la credenza che il fiume rifiutava le streghe; se annegava era dichiarata innocente.

Una descrizione delle varie forme che il marchio poteva assumere e della procedura per la sua individuazione è nel capitolo undicesimo della Prattica di proceder di Deodato Scaglia (1637)[1]

Il marchio del diavolo è il titolo italiano di un romanzo di Glenn Cooper; Sigillum diaboli è il titolo di un brano del gruppo degli HIM, tratto dall'album Razorblade Romance.

Note

Bibliografia