Parnaso: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
GrouchoBot (discussione | contributi)
m r2.7.2) (Bot: Aggiungo gl:Monte Parnaso
ArthurBot (discussione | contributi)
m r2.7.2) (Bot: Aggiungo simple:Mount Parnassus
Riga 64: Riga 64:
[[pt:Monte Parnaso]]
[[pt:Monte Parnaso]]
[[ru:Парнас (гора)]]
[[ru:Парнас (гора)]]
[[simple:Mount Parnassus]]
[[sv:Parnassos]]
[[sv:Parnassos]]
[[tr:Parnassos Dağı]]
[[tr:Parnassos Dağı]]

Versione delle 09:05, 9 set 2012

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Parnaso (disambigua).
Parnaso
Παρνασσός
Il monte Parnaso
StatoBandiera della Grecia Grecia
RegioneDelfi
Altezza2,457 m s.l.m.
Prominenza1 590 m
Coordinate38°32′N 22°37′E / 38.533333°N 22.616667°E38.533333; 22.616667
Altri nomi e significatiLiakoura
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Grecia
Parnaso Παρνασσός
Parnaso
Παρνασσός
Il dipinto di Nicolas Poussin, Apollo e le muse sul monte Parnaso.

Il Monte Parnaso, o Parnaso (dal greco Παρνασσός / Parnassós), è una montagna del centro della Grecia, che domina la città di Delfi.

Particolarmente venerato durante l'antichità, il Parnaso era consacrato al culto del dio Apollo e alle nove Muse, delle quali era una delle due residenze.

L'origine del nome è probabilmente pre-ellenica. Da reperti ittiti si è rivelata l'esistenza di un toponimo anatolico comparabile: Parnašša, che pare derivare dall'ittita e dal luvico parna che significa "casa", "dimora". Parrebbe che, in origine, la vetta del Parnaso, come quella dell'Olimpo, sia stata considerata il sacro luogo della ierogamia del cielo (Urano) e della terra (Gaia), essendo noto che il santuario di Delfi era consacrato a Gaia, prima di esserlo ad Apollo.

Nella tradizione classica, i due gioghi in cui il monte si biforca sono chiamati Pieria (o Cirra) ed Elicona[1]: in poesia, infatti, si può trovare sia l'epiteto "Muse della Pieria" sia "Muse dell'Elicona".

Note

  1. ^ Lucano, Phars. VII, 346; Stazio, Theb. VII, 32; Dante, Par. I, 16-18

Altri progetti

Il portale Mondo classico non esiste