Sonchis: differenze tra le versioni
wikificata |
m +cat |
||
Riga 4: | Riga 4: | ||
Era infatti consuetudine dei [[filosofo|filosofi]] (scienziati, matematici e mistici) delle scuole [[Atene|ateniesi]] recarsi nella terra dei [[faraone|faraoni]] per ricevere insegnamenti dell'antica scienza.<br/> |
Era infatti consuetudine dei [[filosofo|filosofi]] (scienziati, matematici e mistici) delle scuole [[Atene|ateniesi]] recarsi nella terra dei [[faraone|faraoni]] per ricevere insegnamenti dell'antica scienza.<br/> |
||
In particolare Sonchis riveste una singolare importanza storica: sarebbe stato lui a narrare a Solone dell'esistenza di [[Atlantide]], come riporta [[Platone]] nel [[Timeo]] richiamandosi al proprio ricordo di adolescente che udì lo zio Solone mentre raccontava a notabili ateniesi di quest'esperienza egizia. Tale passo nell'opera di Platone è considerato prezioso dai ricercatori del mitico continente perduto, in quanto unico documento storico che citi Atlantide. |
In particolare Sonchis riveste una singolare importanza storica: sarebbe stato lui a narrare a Solone dell'esistenza di [[Atlantide]], come riporta [[Platone]] nel [[Timeo]] richiamandosi al proprio ricordo di adolescente che udì lo zio Solone mentre raccontava a notabili ateniesi di quest'esperienza egizia. Tale passo nell'opera di Platone è considerato prezioso dai ricercatori del mitico continente perduto, in quanto unico documento storico che citi Atlantide. |
||
[[Categoria:Personaggi dell'Egitto antico]] |
Versione delle 22:59, 3 ago 2006
Sonchis (Egitto, VI-VII secolo a.C.) è ritenuto essere il nome del sacerdote di Sais che istruì Solone durante il viaggio di questi in Egitto.
Era infatti consuetudine dei filosofi (scienziati, matematici e mistici) delle scuole ateniesi recarsi nella terra dei faraoni per ricevere insegnamenti dell'antica scienza.
In particolare Sonchis riveste una singolare importanza storica: sarebbe stato lui a narrare a Solone dell'esistenza di Atlantide, come riporta Platone nel Timeo richiamandosi al proprio ricordo di adolescente che udì lo zio Solone mentre raccontava a notabili ateniesi di quest'esperienza egizia. Tale passo nell'opera di Platone è considerato prezioso dai ricercatori del mitico continente perduto, in quanto unico documento storico che citi Atlantide.