Andeca: differenze tra le versioni
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Salì al trono, nel [[584]], dopo aver prima deposto, facendolo tonsurare, e poi rinchiudere in un monastero, il precedente re, suo cognato, [[Eborico]], ed averne sposato la madre, Siseguntia, vedova del re [[Miro (Suebo)|Miro]] si fece proclamare re dagli aristocratici, che erano insorti perché Eborico aveva confermato il patto di sottomissione ai [[Visigoti]], stipulato precedentemente da suo padre, Miro. |
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Il re dei Visigoti, [[Leovigildo]], prese a pretesto la deposizione e l'assassinio<ref>Andeca, molto probabilmente, non si accontentò di aver rinchiuso [[Eborico]] in convento, ma lo fece anche assassinare.</ref> di Eborico per poter intervenire, ancora una volta, nel [[regno suebo di Galizia|regno suebo]]; |
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Il regno svevo fu assoggettato ed incorporato nel regno visigoto, divenendone una provincia; si fece avanti, allora, un pretendente al trono: [[Malarico]], discendente del re Miro. |
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Versione delle 01:43, 3 mar 2011
Andeca | |
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Re dei Suebi o Svevi di Spagna | |
In carica | 584 - 585 |
Predecessore | Eborico |
Successore | Malarico |
Morte | dopo il 585 |
Andeca dei Suebi anche in spagnolo, in galiziano ed in portoghese (? – dopo il 585) fu re dei Suebi di Gallaecia[1], dal 584 alla sua sconfitta e deposizione da parte dei Visigoti (585).
Origine[2]
Qualche fonte lo vuole figlio del re Teodemaro, quindi fratello del re Miro.<br<Ma molto più probabilmente, secondo Giovanni di Biclaro, era un nobile che aveva sposato la figlia di re Miro, quindi era genero del re.
Biografia
Salì al trono, nel 584, dopo aver prima deposto, facendolo tonsurare, e poi rinchiudere in un monastero, il precedente re, suo cognato, Eborico, ed averne sposato la madre, Siseguntia, vedova del re Miro si fece proclamare re dagli aristocratici, che erano insorti perché Eborico aveva confermato il patto di sottomissione ai Visigoti, stipulato precedentemente da suo padre, Miro.
Il re dei Visigoti, Leovigildo, prese a pretesto la deposizione e l'assassinio[3] di Eborico per poter intervenire, ancora una volta, nel regno suebo; invase immediatamente il territorio suebo e, secondo quanto afferma il cronista Isidoro, "con la massima rapidità" li sconfisse con due sole battaglie, a Portucale ed a Bracara. Battuto e fatto prigioniero Andeca, nel 585, fu deposto, costretto a sottoporsi alla tonsura, e rinchiuso in un monastero a Pax Julia.
Il regno svevo fu assoggettato ed incorporato nel regno visigoto, divenendone una provincia; si fece avanti, allora, un pretendente al trono: Malarico, discendente del re Miro.
Matrimoni e discendenza
Andeca sposò, in prime nozze, la figlia di re Miro, da cui non risulta che ebbe figli.
Poi in seconde nozze, nel 584, sposò Siseguta, la vedova di Miro, da cui non ebbe figli.
Di Andeca non si conosce alcuna discendenza, né legittima né illegittima.
Note
- ^ La Gallaecia corrispondeva all'incirca alle regioni (comunità autonoma) spagnole di Galizia, delle Asturie, di Cantabria, di Castiglia e León ed il nord del Portogallo.
- ^ (EN) Dinastie dei Suebi
- ^ Andeca, molto probabilmente, non si accontentò di aver rinchiuso Eborico in convento, ma lo fece anche assassinare.
Bibliografia
- Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 743-779
Voci correlate
- Svevi
- Regno suebo di Galizia
- Vandali
- Sovrani visigoti
- Imperatori romani
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
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