Frank Marshall (scacchista): differenze tra le versioni

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Versione delle 11:07, 21 ago 2008

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Frank James Marshall (New York, 10 agosto 18779 novembre 1944) è stato uno scacchista statunitense.

Cittadino americano che è a lungo vissuto in Canada, a Montreal, Marshall fu uno dei più forti scacchisti americani nella prima metà del XX secolo.

Marshall iniziò a giocare a scacchi all'età di dieci anni e, nel 1890 si segnalava come uno dei più forti giocatori della sua città. Nel 1904 vinse il campionato statunitense ma rifiutò il titolo poiché il campione in carica, il forte Harry Pillsbury, non aveva preso parte alla competizione. Pillsbury morì nel 1906, e Marshall ancora rifiutò il titolo. Nel 1909 sconfisse Jackson Showalter in un match valido per il campionato degli Stati Uniti. Nessuno fu in grado di strappargli il titolo per i successivi ventisei anni fino a quando, nel 1936, vi rinunciò spontaneamente.

Nel 1907, dopo una convincente vittoria nel torneo di Cambridge Springs, lanciò una sfida per il titolo mondiale al campione in carica, il tedesco Emanuel Lasker. La sfida si tenne tra il 26 gennaio e l'8 aprile nelle città di New York, Filadelfia, Washington, Baltimora, Chicago e Memphis. Marshall perse rovinosamente, incappando in ben otto sconfitte e sette patte, senza riuscire a vincere neppure una partita. L'anno precedente Marshall aveva già subito una pesante sconfitta per 8 - 1 (con sette patte) per mano di Siegbert Tarrasch.

Nel 1909 acconsentì a disputare un match contro un giovane cubano chiamato José Raúl Capablanca. Con grande sorpresa di tutti, perse per +1 =14 -8. Dopo questa sconfitta non solo il campione americano non se la prese, ma fece di tutto affinché il giovane talento dell'Avana fosse ammesso al torneo di San Sebastian nel 1911. La competizione all'epoca era un appuntamento periodico che radunava l'élite scacchistica mondiale, ed era aperta solo a giocatori che avessero già riportato vittorie nei tornei maggiori. Come noto Capablanca, accolto tra lo scetticismo generale, vinse il torneo imponendosi con autorevolezza sulla scena dello scacchismo mondiale.

Parlando dei suoi infelici risultati negli scontri diretti, Marshall scrisse:

«Tutti sanno che ho sempre fatto meglio in torneo che nei matches, e non c'è da meravigliarsene: ho sempre avuto una passione per i volti nuovi, i nuovi luoghi, le novità nelle aperture, per gli attacchi ed i contrattacchi brucianti. Il sinistro compito di logorare l'avversario non mi è mai piaciuto molto»

Nel 1914 Marshall fu tra i finalisti del grande torneo di San Pietroburgo: in quanto tale lo zar Nicola II lo gratificò con l'assegnazione del titolo di Grande Maestro Internazionale, coniato in quell'occasione.

Negli anni Trenta Marshall guidò la squadra statunitense alla vittoria di quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi degli scacchi. Anche se va sottolineato che l'Unione Sovietica non prese parte a quelle competizioni, un simile risultato non si registrò mai più nella storia degli scacchi a stelle e strisce.