Utente:Zanekost/Sandbox/Mercerie: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
Fin dal [[medioevo]] le Mercerie si attestarono come percorso principale, sebbene tortuoso, tra i due poli del potere veneziano: quello economico e amministrativo a Rialto e quello politico a San Marco. Questa condizione attrasse subito le numerose attività commerciali che continuano ancor oggi a costeggiarlo senza soluzione id continuità, fatte salve soltanto le porta di accesso alle abitazioni soprastanti che non potevano essere spostate su altri lati degli edifici.

Il conseguente fitto e continuo traffico di persone venne evidenziato dal provvedimento del 1299 che vietava il passaggio a cavallo per tutte le Mercerie in alternativa, se era proprio inevitabile, imponeva di dotare di sonagli gli animali di modo che i pedoni ne fossero avvertiti.<ref>{{Cita|Bellavitis 1989|p. 58.}}</ref>

Già una ventina d'anni prima il governo aveva manifestato un evidente interesse per questa strada predisponendone un preciso piano di "riqualificazione". Il progetto prevedeva la pavimentazione del tracciato e l'eliminazione dei ''revezene'', le falde dei tetti sporgenti a tettoia sulle calli, e la loro sostituzione con grondaie nonché l'eliminazione di tutte le sporgenze posticce installate dalle botteghe compresi i banchi esterni. Un fatto rilevante ad indicare l'interesse pubblico è il totale accollamento delle spese al governo senza chiedere, come d'uso, un contributo ai proprietari. Venivano anche indicate come esempio da seguire le case donate dal doge [[Pietro Ziani]] all'[[Basilica di San Giorgio Maggiore|abbazia di San Giorgio]], già risistemate a spese del comune<ref>Elisabeth Crouzet Pavan in {{cita|Architettura gotica 2000}}, p. 273.</ref>.

Per quanto riguarda la lastricatura è forse la prima volta per una calle, la pavimentazione dello spazio aperto più importante di Venezia, la piazza San Marco, era stata iniziata soltanto una trentina d'anni prima per volontà del doge [[Renier Zen]]<ref>{{Cita|Agazzi 1991}}</ref>, mentre per la sostituzione dei ''revezene'' con grondaie costituiva una novità, un obbligo che verrà poi esteso a tutta la città.

canoni da acqua

Le Mercerie resteranno sempre una tortuosa via medievale nonostante le riserve espresse da [[Marco Antonio Sabellico|Marc'Antonio Sabellico]] già alla fine del Quattrocento<ref>{{Cita|Concina 2006}}, p. 160.</ref>


== Note ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==


* {{cita libro|curatore=Francesco Valcanover|titolo=L'architettura gotica veneziana - atti del Convegno internazionale di studio, Venezia, 27-29 novembre 1996|anno=2000|editore=Istituto veneto di scienze, lettere ed arti|città=Venezia|cid=Architettura gotica veneziana|curatore2=Wolfgang Wolters}}
* {{cita libro|curatore=Francesco Valcanover|titolo=L'architettura gotica veneziana - atti del Convegno internazionale di studio, Venezia, 27-29 novembre 1996|anno=2000|editore=Istituto veneto di scienze, lettere ed arti|città=Venezia|cid=Architettura gotica 2000|curatore2=Wolfgang Wolters}}
* {{cita libro|autore=Giorgio Bellavitis|autore2=Giandomenico Romanelli|titolo=Venezia|anno=1989|editore=Laterza|città=Bari|cid=Bellavitis 1989}}
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* {{cita libro|autore=Ennio Concina|titolo=Tempo novo – Venezia e il Quattrocento|anno=2006|editore=Marsilio|città=Venezia|cid=Concina 2006}}
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* {{Cita libro|autore=Michela Agazzi|titolo=Platea Sancti Marci|editore=Comune di Venezia|cid=Agazzi 1991|anno=1991}}

Versione delle 19:12, 22 gen 2022

Marzarie
Altri nomiMarzarietta due aprile, Marzaria San Salvador, ramo Marzaria del Salvador, Marzaria del Capitello, Marzaria San Zulian, Marzaria de l'Orologio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàVenezia
QuartiereSan Marco
Informazioni generali
Tipocalle
Lunghezza500 m
Pavimentazionetrachite
Collegamenti
InizioCampo San Bortolomio
FinePiazza San Marco
Intersezionicampo San Salvador, calle dei Stagneri, calle de le Acque, calle de mezzo, calle de le Baolotte, ramo calle de mezzo, sotoportego de la Aque, campo San Zulian, calle dei Balloni, calle larga San Marco, calle del Cappello nero
Luoghi d'interessechiesa di San Salvador, casino Venier, chiesa di San Zulian, torre dell'Orologio

Le Mercerie (Marzarie in veneziano) sono la più nota arteria commerciale della città di Venezia. Si trovano nel sestiere di San Marco e collegano la zona di Rialto a Piazza San Marco attraverso un articolato complesso di calli.

A differenza della maggior parte dei vicoli veneziani nono sono chiamate calle ma tradizionalmente Marzaria e andando da campo San Bortolomio, vicino al ponte di Rialto, verso Piazza San Marco verso assumono definizioni diverse:

  • Marzarieta Due Aprile, è il primo tratto, sfigurato dall'allargamento e dalle riedificazioni ottocentesche, porta da campo San Bortolomio fino al campo San Salvador
  • Marzaria San Salvador parte dall'omonimo campo e dopo aver piegato nettamente nel breve ramo marzararia del Salvador si congiungono alla
  • Marzarie del Capitello, che si allunga fino al ponte dei Bareteri
  • Marzaria San Zulian, prosegue dal Ponte dei Bareteri fino al Campo San Zulian;
  • Marzaria de l'Orologio, partendo poco oltre il Campo San Zulian gingr sotto la Torre dell'Orologio per sfociare in Piazza San Marco.

Storia

Fin dal medioevo le Mercerie si attestarono come percorso principale, sebbene tortuoso, tra i due poli del potere veneziano: quello economico e amministrativo a Rialto e quello politico a San Marco. Questa condizione attrasse subito le numerose attività commerciali che continuano ancor oggi a costeggiarlo senza soluzione id continuità, fatte salve soltanto le porta di accesso alle abitazioni soprastanti che non potevano essere spostate su altri lati degli edifici.

Il conseguente fitto e continuo traffico di persone venne evidenziato dal provvedimento del 1299 che vietava il passaggio a cavallo per tutte le Mercerie in alternativa, se era proprio inevitabile, imponeva di dotare di sonagli gli animali di modo che i pedoni ne fossero avvertiti.[1]

Già una ventina d'anni prima il governo aveva manifestato un evidente interesse per questa strada predisponendone un preciso piano di "riqualificazione". Il progetto prevedeva la pavimentazione del tracciato e l'eliminazione dei revezene, le falde dei tetti sporgenti a tettoia sulle calli, e la loro sostituzione con grondaie nonché l'eliminazione di tutte le sporgenze posticce installate dalle botteghe compresi i banchi esterni. Un fatto rilevante ad indicare l'interesse pubblico è il totale accollamento delle spese al governo senza chiedere, come d'uso, un contributo ai proprietari. Venivano anche indicate come esempio da seguire le case donate dal doge Pietro Ziani all'abbazia di San Giorgio, già risistemate a spese del comune[2].

Per quanto riguarda la lastricatura è forse la prima volta per una calle, la pavimentazione dello spazio aperto più importante di Venezia, la piazza San Marco, era stata iniziata soltanto una trentina d'anni prima per volontà del doge Renier Zen[3], mentre per la sostituzione dei revezene con grondaie costituiva una novità, un obbligo che verrà poi esteso a tutta la città.

canoni da acqua

Le Mercerie resteranno sempre una tortuosa via medievale nonostante le riserve espresse da Marc'Antonio Sabellico già alla fine del Quattrocento[4]

Note

  1. ^ Bellavitis 1989, p. 58.
  2. ^ Elisabeth Crouzet Pavan in Architettura gotica 2000, p. 273.
  3. ^ Agazzi 1991
  4. ^ Concina 2006, p. 160.

Bibliografia

  • Francesco Valcanover e Wolfgang Wolters (a cura di), L'architettura gotica veneziana - atti del Convegno internazionale di studio, Venezia, 27-29 novembre 1996, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2000.
  • Giorgio Bellavitis e Giandomenico Romanelli, Venezia, Bari, Laterza, 1989.
  • Alvise Zorzi, Venezia scomparsa, 2ª ed., Milano, Electa, 1984 [1972].
  • Ennio Concina, Tempo novo – Venezia e il Quattrocento, Venezia, Marsilio, 2006.
  • Michela Agazzi, Platea Sancti Marci, Comune di Venezia, 1991.