Jūnihitoe: differenze tra le versioni

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Al giorno d'oggi il jūnihitoe può essere visto soltanto nei musei o nei film. La produzione di questo indumento è pressoché cessata. Queste vesti non hanno prezzo, essendo i più costosi in assoluto tra gli abiti tradizionali giapponesi. Soltanto la [[Famiglia imperiale del Giappone|casa imperiale giapponese]] li usa ancora in alcune importanti cerimonie. Durante il suo matrimonio la [[Imperatrice Masako|principessa Masako]] ha indossato un jūnihitoe; così come l'[[imperatrice Michiko]] nella cerimonia di ascesa al trono dell'imperatore [[Akihito]] nel [[1990]]. Anche le sue [[cortigiana|dame di compagnia]] indossarono un jūnihitoe, sebbene in una forma modificata tipica del [[periodo Edo]] e non del [[periodo Heian]].
Al giorno d'oggi il jūnihitoe può essere visto soltanto nei musei o nei film. La produzione di questo indumento è pressoché cessata. Queste vesti non hanno prezzo, essendo i più costosi in assoluto tra gli abiti tradizionali giapponesi. Soltanto la [[Famiglia imperiale del Giappone|casa imperiale giapponese]] li usa ancora in alcune importanti cerimonie. Durante il suo matrimonio la [[Imperatrice Masako|principessa Masako]] ha indossato un jūnihitoe; così come l'[[imperatrice Michiko]] nella cerimonia di ascesa al trono dell'imperatore [[Akihito]] nel [[1990]]. Anche le sue [[cortigiana|dame di compagnia]] indossarono un jūnihitoe, sebbene in una forma modificata tipica del [[periodo Edo]] e non del [[periodo Heian]].

==Voci correlate==
* [[Hinamatsuri]]
* [[Bijin-ga]]


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Versione delle 01:55, 4 mar 2021

L'imperatrice Kōjun con uno jūnihitoe alla sua incoronazione nel 1926

Il jūnihitoe (十二単?) è una tipologia estremamente elegante e complessa di kimono che veniva indossato soltanto dalle donne di corte in Giappone. È apparso intorno al X secolo, nel periodo Heian. Letteralmente il nome dell'indumento significa veste di dodici strati. Gli strati sono indumenti di seta posti uno sull'altro. Il peso complessivo dell'indumento può arrivare a venti chilogrammi.

Lo strato più interno è fatto di seta bianca ed è seguito da dieci strati di indumenti con vari nomi che vengono poi chiusi da uno strato finale o un cappotto. Gli abbinamenti e i colori degli strati del jūnihitoe sono molto importanti dato che indicano il gusto e il grado della donna. Alcuni colori hanno nomi poetici come "susino in fiore primaverile". L'unico punto in cui sono visibili tutti i vari livelli di indumenti sono le maniche e il collo.

Un importante accessorio da abbinare al jūnihitoe è un ventaglio molto elaborato che veniva usato sia per rinfrescarsi che per comunicare, dato che ad una donna non era permesso parlare con un uomo che non facesse parte della corte. La comunicazione avveniva infatti attraverso degli schermi chiamati sudare e l'uomo intravedeva soltanto le maniche del jūnihitoe. Questa pratica era molto usata nel periodo Heian ed è stata descritta minuziosamente nell'opera Genji monogatari.

Il movimento in questo indumento è molto limitato dato il peso. Le donne infatti talvolta dormivano nei loro jūnihitoe, usandoli come una sorta di pigiama. I vari strati potevano essere tolti o tenuti, a seconda della stagione e della temperatura. Durante il periodo Muromachi, comunque, il jūnihitoe venne ridotto a cinque strati.

Al giorno d'oggi il jūnihitoe può essere visto soltanto nei musei o nei film. La produzione di questo indumento è pressoché cessata. Queste vesti non hanno prezzo, essendo i più costosi in assoluto tra gli abiti tradizionali giapponesi. Soltanto la casa imperiale giapponese li usa ancora in alcune importanti cerimonie. Durante il suo matrimonio la principessa Masako ha indossato un jūnihitoe; così come l'imperatrice Michiko nella cerimonia di ascesa al trono dell'imperatore Akihito nel 1990. Anche le sue dame di compagnia indossarono un jūnihitoe, sebbene in una forma modificata tipica del periodo Edo e non del periodo Heian.

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