Patatine: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:35, 20 mag 2020

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Patatine fritte (serie televisiva) o Patatine da mister Poldo.
Patatine fritte
Origini
Altri nomichips
Luogo d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Diffusionemondiale
Dettagli
Categoriacontorno
Ingredienti principalipatate, olio, sale

Le patatine fritte, o più sinteticamente patatine, sono sottili fette di patata fritte ad alta temperatura.

Etimologia

In italiano l'originario significato del termine patatina è quello di diminutivo di patata. La parola però può anche indicare ciascuna delle fettine sottilissime di patata, fritte e croccanti, prodotte industrialmente e vendute in pacchetti sigillati[1]. In inglese americano vengono chiamate chips, un termine a volte utilizzato anche in italiano, mentre in inglese britannico si chiamano crisps[2] e con chips si indicano le patate fritte, ad esempio quelle che assieme al merluzzo impastellato compongono il fish and chips.

Storia

Le prime ricette per la preparazione casalinga di sottili fettine di patate (shavings) apparvero sui libri di cucina nord-americani a partire dal 1824. Le chips di patate iniziarono a diventare popolari nella ristorazione verso la fine del XIX secolo. La loro commercializzazione come snack invece stentò a decollare per le carenze qualitative dei sistemi di impacchettamento allora disponibili. A partire dal 1933 però la "Dixie Wax Paper Company" introdusse i primi pacchetti incerati, ovvero a prova di unto. Questo, oltre che migliorare di molto la conservabilità del contenuto, consentì ai produttori di stampare sulla parte esterna del sacchetto il proprio logo e altre informazioni, così che questa modalità di confezionamento divenne presto lo standard mondiale per la commercializzazione degli snack salati. La popolarità delle patatine fritte in sacchetto crebbe rapidamente nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale; negli anni Sessanta poi alle patatine ricavate direttamente affettando i tuberi si affiancarono quelle ricostruite a partire da fiocchi di patata.[3]

Preparazione

Friggitrice per la preparazione di patatine

Le patate vengono lavate, tagliate in fettine sottili, poi sciacquate per liberarle dall'amido in eccesso e asciugate. Vengono poi fatte friggere in abbondante olio e fritte per circa cinque minuti, assorbendo poi l'eccesso d'olio su carta assorbente prima di salarle e di servirle.[4]

Nella lavorazione industriale particolarmente importante è la successiva fase di confezionamento, che garantisce la conservazione del prodotto fino alla vendita. Esistono varie varianti del metodo di preparazione. Una piuttosto significativa è la rimozione o meno della buccia della patata prima della cottura. La presenza della buccia riduce l'indice glicemico del prodotto finito[5].

Valori nutrizionali

Patatine servite con birra scura
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La tabella che segue riporta il valore energetico e la composizione delle patatine fritte (per 100 g di prodotto)[6]:

Energia (Kcal) Grassi(g) Carboidrati(g) Proteine (g) Fibre (g) Acqua (g) Colesterolo (mg)
314 16,12 38,44 3,76 3,5 39,76 0

La patatine fritte in sacchetto vengono di solito considerate cibo spazzatura, il cosiddetto cibo spazzatura[7].

Note

  1. ^ Dizionario italiano, Hoepli, 2011. URL consultato il 2 marzo 2018.
  2. ^ David Else, Inghilterra, EDT, 2009, pp. 81. URL consultato il 2 marzo 2018.
  3. ^ (EN) Andrew F. Smith, Potato chips, in The Oxford Companion to American Food and Drink, Oxford University Press, 2007. URL consultato il 2 marzo 2018.
  4. ^ Patatine chips classiche, in Sale e Pepe. URL consultato il 2 marzo 2018.
  5. ^ Stefania Conreri e GIuseppe Maffeis, Dimagrisci con l’indice glicemico: scopri quali cibi devi mangiare per perdere peso rapidamente ed eliminare il rischio del diabete, Edizioni Riza, 2015, pp. 78.
  6. ^ Patatine fritte: Valori nutrizionali e composizione, su valori-alimenti.com. URL consultato il 2 marzo 2018.
  7. ^ junk-food, in Vocabolario, Istituto Treccani, 1992. URL consultato il 1º marzo 2018.

Voci correlate

Altri progetti

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