Hanbalismo: differenze tra le versioni
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Versione delle 09:52, 13 mar 2019
Sunnismo hanbalita
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La Mecca, Città Santa nell'attuale Arabia Saudita, il più importante paese sunnita hanbalita. | |
Pertinenza | Sunnismo |
Moschea principale | Masjid al-Haram (Mecca) |
Numero di membri | 79 milioni (2007) |
Data di creazione | 855 d.C. |
Fondatore | Ahmad ibn Hanbal |
Rami ed eterodossie da esso originati | Salafismo, Wahhabismo |
Il hanbalismo è un madhhab (scuola giuridico-religiosa islamica) che all'interno del sunnismo si occupa delle problematiche connesse alla Legge Coranica. Ha visto la luce grazie all'opera di Ahmad ibn Hanbal (Baghdad, 780-855), il quale si opponeva in modo radicale a qualunque forma di intromissione della ragione umana - ritenendola arbitrariamente soggettiva - nell'interpretazione delle due fonti primarie dell'Islam, Corano e Sunna.
I suoi epigoni - fra cui si ricordano in particolare Ibn Taymiyya e Ibn Qayyim al-Jawziyya - accentuarono quella che era inizialmente un'intransigenza tecnica e morale, traducendola in uno stile di vita severo e finanche ascetico (al hanbalismo appartenne uno dei dotti che formarono la Sunna, Abu Dawud al-Sijistani e il fondatore della Qādiriyya, tuttora la più diffusa confraternita mistica islamica: ʿAbd al-Qādir al-Gīlānī).
Tutti, a diverso titolo, furono caratterizzati da un coerente rifiuto dell'intellettualismo teologico.
Tra i più recenti hanbaliti andrebbero annoverati il movimento del salafismo ed il Wahhabismo, fondato da Muhammad ibn ʿAbd al-Wahhāb (XVIII secolo), che ispirò il movimento che s'impadronì delle regioni peninsulari arabe e che contribuì non poco alla formazione della moderna Arabia Saudita. Però la Conferenza islamica mondiale a Grozny del 2016 ha dichiarato il salafismo ed il Wahhabismo non sunnite (e quindi non hanbalite), nel qual caso queste sarebbero classificate frange kharigite.
Movimento teologico molto seguito in ambito hanbalita è il Ahl al-Hadith.
Bibliografia
- I. Goldziher, "Zur Geschichte der ḥanbalitischen Bewegungen", su ZDMG, 1908, pp. 1-28.
- The Encyclopaedia of Islam, I ed., s.v. «Aḥmad ibn Ḥanbal» (Ignaz Goldziher).
- The Encyclopaedia of Islam, II ed. s.v. «Aḥmad ibn Ḥanbal» (Henri Laoust).