Calendario Atlante De Agostini: differenze tra le versioni

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===La svolta del 1924===
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A sè stante un atlantino speciale (copertina di color seppia con stemma pontificio) per l'Anno Santo [[1925]], il ''Calendario Atlante delle missioni cattoliche''. Pubblicato in occasione dell'''Esposizione Missionaria Vaticana'', pur mantenendone il nome ed il formato, è molto diverso dalla versione tradizionale perché di essa conserva solo il calendario e le carte, che presentano in questo caso i confini di diocesi, prefetture, vicariati, ed in più una pianta di Roma e dell'Esposizione. Il testo è sostituito da una trattazione su apostolato cattolico e stato delle missioni in quattro lingue (italiano, francese, inglese, tedesco), l'elenco delle missioni ed alcuni dati statistici. Esso anticipa il ''Testo-atlante illustrato delle missioni'' del 1932<ref>probabilmente il Visintin si limitò a disegnare sulle cartine (IGDA) i limiti delle circoscrizioni ecclesiastiche.</ref>.
A sè stante un atlantino speciale (copertina di color seppia con stemma pontificio) per l'Anno Santo [[1925]], il ''Calendario Atlante delle missioni cattoliche''. Pubblicato in occasione dell'''Esposizione Missionaria Vaticana'', pur mantenendone il nome ed il formato, è molto diverso dalla versione tradizionale perché di essa conserva solo il calendario e le carte, che presentano in questo caso i confini di diocesi, prefetture, vicariati, ed in più una pianta di Roma e dell'Esposizione. Il testo è sostituito da una trattazione su apostolato cattolico e stato delle missioni in quattro lingue (italiano, francese, inglese, tedesco), l'elenco delle missioni ed alcuni dati statistici. Esso anticipa il ''Testo-atlante illustrato delle missioni'' del 1932<ref>probabilmente il Visintin si limitò a disegnare sulle cartine (IGDA) i limiti delle circoscrizioni ecclesiastiche.</ref>.

Versione delle 18:14, 10 nov 2018

Calendario Atlante De Agostini
Copertina della prima edizione (1904)
Autoreautori vari
1ª ed. originale1904
Genereenciclopedia geografica
Sottogenereatlante, statistiche e calendario
Lingua originaleitaliano

Il Calendario Atlante De Agostini è una pubblicazione annuale (con l'eccezione del volume unico biennale 1945-1946) dell'Istituto Geografico De Agostini nata nel 1904 e caratterizzata dal colore rosso. Ha tuttora grande successo anche per il formato tascabile oltre che per la ricchezza di notizie che riguardano il mondo intero: nel campo dell'editoria è un vero e proprio longseller.

Gli inizi

La prima edizione, una brochure in cartoncino verde oppure rosso mattone di piccolo formato (cm 15,7 per 7,5), era un calendario annuale che rispondeva alla moda ed aveva una funzione di promozione commerciale sia pur al prezzo di L. 0,60. Contava 64 pagine: calendario dei mesi con disegni liberty, alcune pagine di notizie astronomiche e geografiche con un atlantino, disegnato da Achille Dardano (1904-1907) ed inciso da A. Hoppe e G. Cipriani, costituito da 11 doppie tavole cartografiche, alternate ai mesi dell'anno 1904, di Europa, Italia, continenti, con una doppia pagina di bandiere dei 57 principali Stati, e con catalogo editoriale dell'allora Istituto Geografico Italiano del dott. G. De Agostini & C.

Già nell'edizione per il 1908, a cura di Carlo Maranelli, le pagine erano diventate 90. Nel 1910 venne aggiunto un indice dei nomi geografici contenuti nelle tavole e venne elevato il prezzo a L. 0,80, pur mantenendo il numero complessivo delle pagine. Rinnovate furono le edizioni per il 1911, a cura di Albino Machetto, per il 1912, in cui Machetto inserì la divisione amministrativa dell'Italia con le colonie italiane in concomitanza con la guerra di Libia intrapresa l'anno prima, e per il 1914, a cura di Luigi Filippo De Magistris[1], che ne fu redattore fino all'edizione per il 1919, questa edizione era aperta da una Nota d'Esultanza per la fine della guerra, e citava anche il Bollettino di Guerra di Armando Diaz del 4 novembre 1918.

La direzione di Luigi Visintin

I primi anni

Importanti novità vennero introdotte a partire dall'edizione per il 1920, la diciassettesima, per merito del geografo e cartografo prof. dott. Luigi Visintin, che ne fu redattore dal 1919 e ne assunse poi la direzione fino all'anno della morte (1958). La prosa breve e densa, che ne caratterizza le opere, era particolarmente adatta al Calendarietto.

Visintin, diventato nel 1920 direttore scientifico dell'Istituto Geografico novarese, continuò ad occuparsi personalmente dell'opera che considerava il proprio biglietto da visita e chiamava Calendarietto. Lo descriveva così proprio nel 1920: minuscolo libriccino tascabile, che si stampa annualmente a migliaia di copie e che, oltre all'Atlante Geografico di 24 tavole circa, contiene una quantità di notizie interessanti gli uomini d'affari e ogni persona colta, offrendo dati statistici tra i più recenti e attendibili, tratti dalle fonti migliori con rigorosa unità di metodo[2].

Nell'edizione per il 1920 vennero ripensate le carte in seguito ai trattati della prima guerra mondiale, ad esempio quella del Nuovo Confine Franco-Belga-Tedesco, quelle riguardanti l'Europa centrale, quella ancora in parte incerta sulla Venezia Giulia. Fu aggiunta una sezione sull'Africa. Fu introdotta per l'occasione un'ampia parte storica sulla prima guerra mondiale, soprattutto riguardo all'Italia, del prof. dott. T. Celotti, riguardo alla pace con l'Austria e alla questione di Fiume del prof. dott. Mario Baratta. Fu aggiunta la cronologia della guerra mondiale nei suoi vari scacchieri, dichiarazioni di guerra comprese, redatta dal Visintin, che per l'occasione tolse le carte sull'America, ridimensionò la sezione a carattere generale su universo e terra, eliminò la sezione su geografi ed esploratori contemporanei presente nel 1919, per lasciare spazio a due pagine di Baratta sui geografi morti in guerra, compreso Cesare Battisti, che era stato collaboratore esterno dell'Istituto.

A partire dal 1921, sotto la direzione del Visintin, fu aggiunto, come negli altri atlanti, l'indice dei nomi, estremamente laborioso, ma indispensabile per l'utilizzo del materiale[3].

La svolta del 1924

Nell'edizione per il 1924, ispirata ad un nuovo indirizzo, per il quale si era saggiato l' interesse nelle edizioni precedenti, prende l'aire la vocazione economica del Calendarietto. La prefazione sottolinea che, per il favore con cui era stato accolto il Calendario-Atlante[4], autore ed editore, sempre più attenti alla minuscola ma pur così utile pubblicazione, hanno introdotto numerosi cambiamenti nel ventunesimo volumetto della serie, che dalle 169 pagine del 1923 è passato a 230, sia per l' arricchimento della sezione di geografia generale. sia per l'aggiunta di dati e notizie di ordine economico (agricoltura, industria, commercio) riguardo ai continenti, agli stati europei ed ai paesi più importanti. Fra le aggiunte più importanti si devono annoverare la carta degli Stati Uniti, la carta sull'Argentina del Nord, meta di emigrazione italiana, e il raddoppio della carta d'Italia, di cui il pubblico aveva suggerito di aumentare la scala.

A sè stante un atlantino speciale (copertina di color seppia con stemma pontificio) per l'Anno Santo 1925, il Calendario Atlante delle missioni cattoliche. Pubblicato in occasione dell'Esposizione Missionaria Vaticana, pur mantenendone il nome ed il formato, è molto diverso dalla versione tradizionale perché di essa conserva solo il calendario e le carte, che presentano in questo caso i confini di diocesi, prefetture, vicariati, ed in più una pianta di Roma e dell'Esposizione. Il testo è sostituito da una trattazione su apostolato cattolico e stato delle missioni in quattro lingue (italiano, francese, inglese, tedesco), l'elenco delle missioni ed alcuni dati statistici. Esso anticipa il Testo-atlante illustrato delle missioni del 1932[5].

Il tipo di lavoro

Visintin, cercando di superare le lentezze burocratiche, aggiornava di anno in anno col massimo scrupolo[6], con grande impegno di lavoro ed attenzione scientifica il Calendario Atlante sia nelle sezioni generali (soprattutto le statistiche riguardanti la terra in generale e l'economia, i consumi, la produzione) sia nelle parti dedicate ad ogni singolo Stato del mondo (descrizione politico-amministrativa, superficie e popolazione, religione, capitale e città principali, risorse economiche, commercio, navigazione e comunicazioni, ferrovie, statistiche sociali). A poco a poco fece del "libretto rosso" una vera enciclopedia geografica (di solito 480 pagine di testo, una trentina di tavole cartografiche, prevalentemente politiche, indici dei nomi).

Una valutazione significativa

"Dans un format de poche, richesse incomparable de données géographiques et statistiques. Prix abordable même pour élèves... Éditions en d'autres langues seraient désirables..."[7]: questo il giudizio di I. B. F. Kormoss, geografo del Collège d'Europe di Bruges sul Calendario del 1956, anno 52°, pp. 525 + 30 doppie pagine di carte politiche[8]

Le varie edizioni italiane e straniere

Oggi le vecchie edizioni hanno grande interesse storico, anche per ricostruire i mutamenti della carta geografica mondiale, ad esempio durante la seconda guerra mondiale, per la politica coloniale o per l'Est europeo. L'importanza del Calendario divenne tale che fu tradotto in parecchie delle lingue più diffuse nel mondo (tedesco[9], francese[10], portoghese[11], spagnolo[12], ebraico, cosa di cui Visintin era fiero). Le singole edizioni straniere erano corredate da più ampie trattazioni riguardanti i rispettivi Stati, poste in bell'evidenza all' inizio e create appositamente, come la particolarmente informata sezione dedicata all'Italia nel calendario italiano.

Dal 1958 ad oggi

Le successive direzioni furono di Umberto Bonapace (fino al 1974), quindi di Giuseppe Motta (fino al 1998), entrambe con la collaborazione di Achille Soldani (per la parte geo-economica) e Franco Casabianca (per la cronologia e gli ordinamenti politici dei vari Paesi). Alla sezione geografica (testo, statistiche, carte, indici) erano infatti stati aggiunti col tempo una sezione storico-cronologica ed un compendio delle organizzazioni internazionali.

Nel 1999, con la direzione di Paolo Boroli, venne fatto un passo decisivo verso la contemporaneità e si costituì all'interno della redazione una banca dati elettronica che portò alle edizioni più recenti, con allegato un CD-ROM.

Oggi le pagine sono più di mille, i dati statistici sono oltre un milione e ci sono quasi un centinaio di cartine geografiche: tutto quello che occorre per comprendere il mondo. Oltre all'edizione a stampa, dal 2011 ci si può anche collegare a un sito specifico (il codice per l'accesso è contenuto in ogni copia del libro). Dal 2011 è stata aggiunta anche un'accurata edizione in Inglese.

Note

  1. ^ A De Magistris si deve anche un Atlantino Geografico Mondiale con notiziario statistico-storico-geografico edito per i tipi del De Agostini durante la prima guerra mondiale come omaggio della Società anonima Bianchi Automobili-Velocipedi Milano, abbastanza simile al Calendario Atlante tranne che per la disposizione delle tematiche e la mancanza del calendario e dell'annata
  2. ^ cfr. Prof. Luigi Visintin, Nuovo Atlante per Tutti, IGDA, 1920, parte conclusiva dell'introduzione
  3. ^ cfr. in proposito le osservazioni di Giuseppe Dalla Vedova in Scritti geografici
  4. ^ Vennero dell'edizione del 1924 pubblicati anche due atlantini speciali, del tutto simili al calendario-atlante per dimensioni ed ideazione, uno per l'Ansaldo ed uno promosso dal Commissariato Generale dell'Emigrazione per i membri della Conferenza Internazionale dell'emigrazione di Roma, datata maggio 1924
  5. ^ probabilmente il Visintin si limitò a disegnare sulle cartine (IGDA) i limiti delle circoscrizioni ecclesiastiche.
  6. ^ cfr. Commemorazione del Gr. Uff. Prof. Luigi Visintin di S. E. Amb. Vittorio Cerruti in B.S.P.N. 1958: Il perfezionamento continuo del prezioso volumetto rosso fu opera quotidiana del Prof. Visintin, che ad esso dedicava quelle che chiamava le sue ore di riposo, quelle ore durante le quali consultando ogni sorta di pubblicazioni ne traeva sempre notizie nuove ed interessanti con cui aggiornare o completare l'atlantino
  7. ^ "In un formato tascabile, ricchezza incomparabile di dati geografici e statistici. Prezzo abbordabile anche per alunni. Desiderabili le edizioni in altre lingue"
  8. ^ I.B.F. Kormoss, Atlas Scolaires Européens - Essai de bibliographie critique , Bruxelles, Commission Belge de bibliographie, sottocommissione della Commissione nazionale per l'Unesco, 1957, p. 8
  9. ^ Globus Jahrbuch des Deutschen Verlages
  10. ^ Encyclopédie géographique de poche
  11. ^ Enciclopedia geográfica manual
  12. ^ Atlas universal de bolsillo

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • [1][collegamento interrotto] Un articolo di Giuseppe Motta per i cento anni della pubblicazione
  • [2] Storia dell'Istituto Geografico De Agostini