Giovanni Orgera: differenze tra le versioni
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Nato da agiata famiglia della borghesia napoletana, abbandonò gli studi universitari per partecipare alla [[Prima Guerra Mondiale]], durante la quale gli furono conferite una medaglia d’argento e una di bronzo. |
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Nel [[1921]] si iscrisse nel [[Partito Nazionale Fascista]] e dal [[1925]], grazie a questa appartenenza, iniziò la propria carriera amministrativa e partitica. |
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Caduto il regime fascista, riuscì a riparare a Roma nel dicembre del 1943, e dal 6 gennaio al 3 giugno del [[1944]] fu sindaco di Roma, nominato dal [[Partito Fascista Repubblicano]].<ref>[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4dca6061d96ae Il 3 giugno del 1944 su Cinquantamila.it]</ref> |
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Finita la guerra, fu sospeso dall'ordine degli avvocati e trattenuto al proprio domicilio, in attesa di giudizio. All'inizio del [[1947]] l'ordine revocò la sospensione, Orgera poté riprendere la professione. |
Versione delle 12:39, 11 mar 2014
Giovanni Orgera | |
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Podestà di Napoli | |
Durata mandato | 11 luglio 1936 – 5 agosto 1943 |
Predecessore | Giovanni Niutta (Commissario regio) |
Successore | Giuseppe Solimene (Commissario regio) |
Governatore di Roma | |
Durata mandato | 6 gennaio 1944 – 3 giugno 1944 |
Predecessore | Riccardo Motta (Commissario prefettizio) |
Successore | Roberto Bencivenga (Commissario governativo) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Giorgio Orgera (Napoli, 14 dicembre 1894 – Roma, 12 dicembre 1967) è stato un politico italiano, sindaco di Napoli e di Roma.
Biografia
Nato da agiata famiglia della borghesia napoletana, abbandonò gli studi universitari per partecipare alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale gli furono conferite una medaglia d’argento e una di bronzo.
Nel 1921 si iscrisse nel Partito Nazionale Fascista e dal 1925, grazie a questa appartenenza, iniziò la propria carriera amministrativa e partitica.
Nel 1936 partì volontario per l'Abissinia, quando ormai la Guerra d'Etiopia volgeva al termine, e l'11 luglio del 1936 fu nominato podestà di Napoli, carica che conservò fino al 5 agosto del 1943.
Caduto il regime fascista, riuscì a riparare a Roma nel dicembre del 1943, e dal 6 gennaio al 3 giugno del 1944 fu sindaco di Roma, nominato dal Partito Fascista Repubblicano.[1]
Riparato a Desenzano, fu quindi nominato commissario straordinario della Banca d’Italia, con autorità sul territorio della Repubblica di Salò.
Finita la guerra, fu sospeso dall'ordine degli avvocati e trattenuto al proprio domicilio, in attesa di giudizio. All'inizio del 1947 l'ordine revocò la sospensione, Orgera poté riprendere la professione.
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni