Popolazione carceraria negli Stati Uniti d'America: differenze tra le versioni

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== Effetti sociali ==
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Nel 1995, il governo aveva stanziato oltre 5 miliardi di dollari per la costruzione di nuovi prigioni. Da notare che ad ogni cento milioni di dollari spesi in costruzione, corrispondono 1,6 miliardi per costi operativi nei successivi trenta anni.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Alexander |nome=Elizabeth |titolo=A Troubling Response To Overcrowded Prisons |rivista=Civil Rights Journal |mese=Fall |anno=1998}}</ref>
Nel 1995 il governo aveva stanziato oltre 5 miliardi di dollari per la costruzione di nuovi prigioni. Da notare che ad ogni cento milioni di dollari spesi in costruzione, corrispondono 1,6 miliardi per costi operativi nei successivi trenta anni.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Alexander |nome=Elizabeth |titolo=A Troubling Response To Overcrowded Prisons |rivista=Civil Rights Journal |mese=Fall |anno=1998}}</ref>
Il costo annuo per l'erario è stimato sui 60 miliardi di dollari, mentre ogni prigioniero costa circa trenta mila dollari per anno.
Il costo annuo per l'erario è stimato sui 60 miliardi di dollari, mentre ogni prigioniero costa circa trentamila dollari per anno.


Secondo il giornalista statunitenses Reihan Salam (National Review Online), oltre una certa soglia quando più e più persone sono state o sono in carcere, la carcerazione perde la sua connotazione di "vergogna sociale", e l'alto tasso di incarcerazione inizia a contribuire esso stesso all'aumento della criminalità. "Gli USA hanno già superato tale soglia", ha affermato.<ref>{{cita news|url=http://www.nationalreview.com/agenda/248259/mike-konczal-incarceration-problem-reihan-salam|titolo=Mike Konczal on the Incarceration Problem|autore=[[Reihan Salam]]|editore=[[National Review Online]]|data=29 settembre 2010|accesso=29 novembre 2010}}</ref>
Secondo il giornalista statunitense Reihan Salam (National Review Online), oltre una certa soglia quando più e più persone sono state o sono in carcere, la carcerazione perde la sua connotazione di "vergogna sociale", e l'alto tasso di incarcerazione inizia a contribuire esso stesso all'aumento della criminalità. "Gli USA hanno già superato tale soglia", ha affermato.<ref>{{cita news|url=http://www.nationalreview.com/agenda/248259/mike-konczal-incarceration-problem-reihan-salam|titolo=Mike Konczal on the Incarceration Problem|autore=[[Reihan Salam]]|editore=[[National Review Online]]|data=29 settembre 2010|accesso=29 novembre 2010}}</ref>


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 17:40, 26 dic 2013

Gli Stati Uniti d'America hanno la più numerosa popolazione carceraria del mondo. Con meno del 5% della popolazione mondiale, gli USA hanno circa il 25% della popolazione carceraria mondiale.[1]

Secondo un rapporto del Dipartimento di Giustizia USA del 2006, oltre 7,2 milioni di persone erano in quel momento in prigione o sotto varie forme di custodia, ossia circa 1 americano su 32.[2][3]

Secondo l'International Centre of Prison Studies presso il King's College London, di questi 7,2 milioni, 2,3 sono effettivamente in prigione. Al secondo posto nella classifica mondiale viene la Repubblica Popolare Cinese con 1,6 milioni, ma con una popolazione complessiva oltre quattro volte maggiore di quella degli USA.

Gli USA detengono il primato anche per il più alto tasso di incarcerazione: circa 751 persone in prigione per ogni centomila abitanti.[4] La Russia è al secondo posto con 627 prigionieri per ogni centomila abitanti. Confrontando con paesi culturalmente e socialmente simili, nel 2006, il tasso di incarcerazione nel Regno Unito era di circa 148 persone per centomila residenti.[5]

I prigionieri per reati connessi al traffico di stupefacenti erano circa il 21% nel 2004 nelle prigioni statali e circa il 55% nelle prigioni federali.[6]

Nel 2009 il tasso di incremento annuo della popolazione carceraria è stato dello 0,2%.[7]

Effetti sociali

Nel 1995 il governo aveva stanziato oltre 5 miliardi di dollari per la costruzione di nuovi prigioni. Da notare che ad ogni cento milioni di dollari spesi in costruzione, corrispondono 1,6 miliardi per costi operativi nei successivi trenta anni.[8] Il costo annuo per l'erario è stimato sui 60 miliardi di dollari, mentre ogni prigioniero costa circa trentamila dollari per anno.

Secondo il giornalista statunitense Reihan Salam (National Review Online), oltre una certa soglia quando più e più persone sono state o sono in carcere, la carcerazione perde la sua connotazione di "vergogna sociale", e l'alto tasso di incarcerazione inizia a contribuire esso stesso all'aumento della criminalità. "Gli USA hanno già superato tale soglia", ha affermato.[9]

Voci correlate

Note

  1. ^ Adam Liptak, Inmate Count Dwarfs Other Nations', New York Times, 23 aprile 2008.
  2. ^ Probation and Parole in the United States, 2006. By Lauren E. Glaze and Thomas P. Bonczar. U.S. Bureau of Justice Statistics (BJS), US Department of Justice.[collegamento interrotto]
  3. ^ BJS. Correctional Population Trends Chart.[collegamento interrotto]
  4. ^ World Prison Brief – Highest to Lowest Figures. International Centre for Prison Studies. School of Law, King's College London. Comparazione di diverse nazioni. Selezionate dal menu: popolazione carceraria totale, percentuale della popolazione carceraria, percentuale detenuti / prigionieri per popolazione, percentuale di donne sul totale dei prigionieri, percentuale di stranieri sulla popolazione carceraria.
  5. ^ Roy Walmsley, World Prison Population List (fourth edition) (PDF), su homeoffice.gov.uk, International Centre for Prison Studies. School of Law, King's College London, 2003.
  6. ^ Christopher J. Mumola: Drug Use and Dependence, State and Federal Prisoners, 2004, U.S. Department of Justice, October 2006, NCJ 213530
  7. ^ US DOJ Data Brief: Prisoners at Yearend 2009–Advance Counts (PDF), su bjs.ojp.usdoj.gov.
  8. ^ Elizabeth Alexander, A Troubling Response To Overcrowded Prisons, in Civil Rights Journal, Fall 1998.
  9. ^ Reihan Salam, Mike Konczal on the Incarceration Problem, National Review Online, 29 settembre 2010. URL consultato il 29 novembre 2010.

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