Anna Maria Ciccone: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Anna Maria
|Cognome = Ciccone
|Sesso = F
|LuogoNascita = Noto
|LuogoNascitaLink = Noto (Italia)
|GiornoMeseNascita = 29 agosto
|AnnoNascita = 1892
|LuogoMorte = Noto
|LuogoMorteLink = Noto (Italia)
|GiornoMeseMorte = 29 marzo
|AnnoMorte = 1965
|Epoca = 1800
|Epoca2 =1900
|Attività=matematica
|Attività2 = fisica
|Nazionalità = italiana
}}

==Biografia e carriera==
==Biografia e carriera==
Diplomatasi all'istituto magistrale di Noto,<ref name= piccolino /> consegue, nel 1914, la licenza fisico-matematica presso l'Istituto Tecnico “Archimede” di [[Modica]], grazie al quale può iscriversi all'università. È quindi all'Università di Roma, ''[[Università degli studi di Roma "La Sapienza"|La Sapienza]]'', al corso di laurea in [[matematica]] quando, al termine del primo anno di studi, passa all'[[Università di Pisa]], dove si laurea in matematica nel 1919. Nello stesso anno, consegue l'abilitazione all'insegnamento presso la [[Scuola Normale Superiore]].
Diplomatasi magistrale a Noto,<ref>Cfr. M. Piccolino, “Mariannina Ciccone, la tigre e i nazisti:
storia di una ricerca”, in: ''Atti del Convegno in ricordo di Mariannina Ciccone'', Noto (SR), 13-15 novembre 2015, a cura di C. Spataro, Patrocinato da: Comune di Noto, FIDAPA-BPW Italy e Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, Effe Grafica Fratantonio, Pachino (SR), 2016, pp. 89-175.</ref><ref>Cfr. tutta la documentazione reperibile dai relativi collegamenti esterni alla presente voce.</ref> consegue, nel 1914, la licenza fisico-matematica presso l'Istituto Tecnico “Archimede” di [[Modica]], grazie al quale può iscriversi all'università. È quindi all'Università di Roma, ''[[Università degli studi di Roma "La Sapienza"|La Sapienza]]'', al corso di laurea in [[matematica]] quando, al termine del primo anno di studi, passa all'[[Università di Pisa]], dove si laurea in matematica nel 1919. Nello stesso anno, consegue pure l'abilitazione all'insegnamento presso la [[Scuola Normale Superiore]].


Dal 1920 al 1924, insegna nelle scuole medie di Pisa e, al contempo, consegue, nel 1924, pure la laurea in [[fisica]] sotto la guida di [[Luigi Puccianti]] di cui ne diviene assistente l'anno successivo. Nel 1926, si perfeziona pure in [[fisica matematica]], grazie ad una borsa di studio bandita dalla ''Fondazione Lavagna''. Prima incaricata, poi assistente ordinario, nel 1931 è aiuto dell'Istituto di Fisica dell'Università di Pisa.
Dal 1920 al 1924, insegna nelle scuole medie di Pisa e, al contempo, consegue, nel 1924, anche la laurea in [[fisica]] sotto la guida di [[Luigi Puccianti]], che costituirà il suo principale campo di ricerca dell'intera carriera accademica. Nel 1935 è a Darmstatd in Germania da Gerhard Herzberg (Nobel per la chimica nel 1971), con cui collabora approfondendo i suoi studi in spettroscopia.

Nel 1935, si reca in Germania, a collaborare con [[Gerhard Herzberg]] ([[premio Nobel]] per la [[chimica]] nel 1971), con cui era già in contatto anni prima, specializzandosi in [[spettroscopia]], che costituirà il suo principale campo di ricerca dell'intera carriera accademica.


Nel 1936, consegue la libera docenza in [[fisica sperimentale]]. Dal 1939 fino al pensionamento, sarà titolare dell'insegnamento di spettroscopia presso il corso di laurea in fisica dell'università di Pisa, dove svolgerà tutto il suo percorso di docente e ricercatrice.
Nel 1936, consegue la libera docenza in [[fisica sperimentale]]. Dal 1939 fino al pensionamento, sarà titolare dell'insegnamento di spettroscopia presso il corso di laurea in fisica dell'università di Pisa, dove svolgerà tutto il suo percorso di docente e ricercatrice.


Dopo l'8 settembre del '43, si ritroverà ad essere l'unica del personale docente rimasto in servizio presso l'Istituto di Fisica, che, per profonda abnegazione alla ricerca e totale devozione all'insegnamento, cercherà, riuscendoci, di tenere attivi quanti più insegnamenti possibili, fra quelli ricadenti nei suoi ambiti disciplinari.
Dopo l'8 settembre del '43, si ritroverà ad essere l'unica del personale docente rimasto in servizio presso l'Istituto di Fisica, che cercherà, riuscendoci, di tenere attivi quanti più insegnamenti possibili, fra quelli ricadenti nei suoi ambiti disciplinari. <ref name= piccolino />


Dopo gli eventi bellici e la ricostruzione, riprende l'insegnamento, divenendo pure, nel 1947, incaricata del Laboratorio di Fisica, oltreché, nel 1948, titolare dell'insegnamento di fisica sperimentale.
Dopo gli eventi bellici e la ricostruzione, riprende l'insegnamento, divenendo pure, nel 1947, incaricata del Laboratorio di Fisica, oltreché, nel 1948, titolare dell'insegnamento di fisica sperimentale.
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Dal 1953 al 1954, trascorre un periodo di studio e di ricerca a [[Parigi]], frequentando sia il ''Laboratoire des Recherches Physiques'' del CNRS ([[Centre National de la Recherche Scientifique]]), presso [[La Sorbona]], che il ''Laboratoire d'infrarouge de Physique, Biologie et Chimie'' dell'[[Istituto Curie (Parigi)|Institut du Radium “Pierre Curie”]], presso il [[Collège de France]].
Dal 1953 al 1954, trascorre un periodo di studio e di ricerca a [[Parigi]], frequentando sia il ''Laboratoire des Recherches Physiques'' del CNRS ([[Centre National de la Recherche Scientifique]]), presso [[La Sorbona]], che il ''Laboratoire d'infrarouge de Physique, Biologie et Chimie'' dell'[[Istituto Curie (Parigi)|Institut du Radium “Pierre Curie”]], presso il [[Collège de France]].


Nel 1943 e nel 1951, vince due concorsi per ordinario di fisica sperimentale, ma non viene chiamata, in servizio, in nessuna università. Continua tuttavia la sua attività di ricerca e di insegnamento (alla cattedra di spettroscopia) presso l'Istituto di Fisica fino al 1962, nonostante sia stata già collocata (suo malgrado) a riposo nel 1956.
Nel 1943 e nel 1951, vince due concorsi per ordinario di fisica sperimentale, ma non viene chiamata in servizio, in nessuna università. Continua tuttavia la sua attività di ricerca e di insegnamento (alla cattedra di spettroscopia) presso l'Istituto di Fisica fino al 1962, nonostante sia stata già collocata a riposo nel 1956.
Dopodiché, ritorna nella sua città natale, Noto, dove morirà il 29 marzo 1965.
Dopodiché, ritorna nella sua città natale, Noto, dove morirà il 29 marzo 1965.

==Didattica e ricerca==
Fin dagli anni venti, la Ciccone inizia a pubblicare alcuni lavori riguardanti studi e ricerche da lei condotti sulla [[materia (fisica)|struttura della materia]] e in spettroscopia nell'[[infrarosso]], la maggior parte sul [[Nuovo Cimento]], i quali, nonostante fossero stati eseguiti con metodi classici, contribuirono molto alla ricerca sulle [[molecola|vibrazioni molecolari]]<ref>Sui contributi scientifici della Ciccone in spettroscopia, vedasi pure [[Giovanni Polvani|G. Polvani]], ''Il contributo italiano al progresso della fisica, negli ultimi cento anni'', volume I della serie ''Un secolo di progresso scientifico italiano: 1839-1939'', [[Società italiana per il progresso delle scienze]], Roma, 1939, p. 663.</ref> – allora fondamentali per la nascente [[meccanica quantistica]] molecolare&nbsp;– come lo stesso Herzberg, un pioniere in quest'ambito, ebbe a dire a suo tempo, meravigliandosi della poca rilevanza data ad essi dai fisici pisani.<ref>Cfr. C. Spataro, “La vicenda professionale e umana”, in: ''Atti del Convegno in ricordo di Mariannina Ciccone'', cit., pp. 19-88, ampio contributo storico che raccoglie le testimonianze di molti allievi e conoscenti della Ciccone, in merito alla sua produzione scientifica ed alle attività didattiche svolte.</ref>

Già nel 1953, proprio a ridosso della missione in Francia, per i nuovi indirizzi di ricerca nel frattempo intrapresi dalla nuova direzione della cattedra di fisica sperimentale subentrata a Puccianti, la Ciccone fu trasferita d'ufficio alla cattedra di [[chimica fisica]] dell'Istituto di Chimica di Pisa, anche se continuò a tenere gli insegnamenti di spettroscopia, di fisica (per altri corsi di laurea della Facoltà di Scienze) e di laboratorio di fisica all'Istituto di Fisica. Le sue ricerche, oltreché la spettroscopia nell'infrarosso, dopo la trasferta parigina riguardarono pure la spettroscopia nell'ultrarosso, la [[fisica nucleare]] e la spettroscopia nucleare.

Dal punto di vista didattico, coi suoi insegnamenti teorici e le preziose esercitazioni pratiche di laboratorio, la Ciccone si premurò nel cercare di creare attorno a sé una scuola pisana di spettroscopia sperimentale ed [[ottica]], sulla scia dell'opera scientifica e didattica di Puccianti; al suo insegnamento si formarono, fra gli altri, Erseo Polacco e Franco Strumia.<ref>Cfr. https://www.sif.it/static/SIF/resources/public/files/uomini-quarks/polacco.pdf</ref><ref>Cfr. pure A. Gozzini, ”Microwave physics in Pisa in the fifties“, in: ''The Origins of Solid State Physics in Italy: 1945-1960'', Conference Proceedings, Pavia, 21-24 September 1987, Volume No. 13, Edited by G. Giuliani, Società Italiana di Fisica, Bologna, 1988, pp. 67-75.</ref>

Da un punto di vista umano, infine, non è possibile non ricordare un evento memorabile per la storia della città di [[Pisa]] e dell'[[Italia]], frutto del carattere deciso, fermo e impavido della Ciccone: tra il giugno ed il luglio del '44, un'ala dell'edificio dell'Istituto di Fisica pisano venne bombardata e seriamente compromessa, al ché la Ciccone, in veste di vice-direttrice, affrontò per vie dirette, in tedesco, con coraggio e sprezzo del pericolo, degli ufficiali nazisti (fra cui, Guido Dessauer e Hans Nothdurf) intenzionati a razziare l'Istituto di Fisica (ed altri dell'università), indi distruggerlo, minacciando perentoriamente di non abbandonare l’edificio, anche a costo di saltare in aria.<ref>Cfr. A. Gozzini, ”Microwave physics in Pisa in the fifties“, cit.</ref><ref>Cfr. pure quanto riportato alle note a pie' di pagine 6, 7 di http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/fisicamateria.pdf</ref>

Di fronte a tale, ardita risolutezza della Ciccone nell'affrontare di petto i tedeschi, a cui farà seguito altrove un'azione simile dell'altrettanto coraggiosa [[Livia Gereschi]], gli ufficiali nazisti desistettero, riuscendo così ad evitare la distruzione completa dell'Istituto, nonché il saccheggio degli strumenti scientifici e del prezioso patrimonio bibliotecario. Per questi atti di patriottica resistenza, la Ciccone ricevette, in segno di riconoscimento, numerosi encomi ufficiali dalle varie autorità statali ed accademiche.

==Opere principali==
* ''Spettroscopia'', GUF, Pisa, 1941.
* ''Lezioni di spettroscopia'', F. Vallerini Editore, Pisa, 1947.
* ''Introduzione allo studio della fisica atomica e molecolare'', F. Vallerini Editore, Pisa, 1953.
* ''Elementi di fisica per i licei scientifici'', A. Signorelli, Roma, 1964.

==Note==
<references/>

==Bibliografia==
* ''Atti del Convegno in ricordo di Mariannina Ciccone'', Noto (SR), 13-15 novembre 2015, a cura di C. Spataro, Patrocinato da: Comune di Noto, FIDAPA-BPW Italy e Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, Effe Grafica Fratantonio, Pachino (SR), 2016.

==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://osiris.df.unipi.it/~rossi/Razzie-libri-44-Pisa.pdf|Articolo di M. Piccolino|lingua=it}}
*{{cita web|1=http://www.istitutoraelinoto.gov.it/downloads/588/anna-maria-ciccone-ppt.pdf|2=''In memoria di Anna Maria Ciccone''|lingua=it|urlmorto=sì}}
*{{cita web|https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/2444-estate-1944-a-pisa-mariannina-ciccone-la-tigre-e-i-nazisti|Commemorazione dell'Università di Pisa|lingua=it}}
*{{cita web|https://www.sba.unipi.it/it/risorse/archivio-fotografico/persone-in-archivio/ciccone-marianna|Archivio SBA dell'Università di Pisa|lingua=it}}
*{{cita web|http://www.pisatoday.it/cronaca/celebrazione-mariannina-ciccone-pisa.html|Celebrazione ''In memoriam''|lingua=it}}
*{{cita web|http://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/fisicamateria.pdf|''Gli anni della ricostruzione''|lingua=it}}
*{{cita web|https://www.unipi.it/index.php/news/item/6810-estate-1944-a-pisa|''Estate 1944 a Pisa''|lingua=it}}


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Versione delle 14:36, 9 mag 2019

Biografia e carriera

Diplomatasi all'istituto magistrale di Noto,[1] consegue, nel 1914, la licenza fisico-matematica presso l'Istituto Tecnico “Archimede” di Modica, grazie al quale può iscriversi all'università. È quindi all'Università di Roma, La Sapienza, al corso di laurea in matematica quando, al termine del primo anno di studi, passa all'Università di Pisa, dove si laurea in matematica nel 1919. Nello stesso anno, consegue l'abilitazione all'insegnamento presso la Scuola Normale Superiore.

Dal 1920 al 1924, insegna nelle scuole medie di Pisa e, al contempo, consegue, nel 1924, anche la laurea in fisica sotto la guida di Luigi Puccianti, che costituirà il suo principale campo di ricerca dell'intera carriera accademica. Nel 1935 è a Darmstatd in Germania da Gerhard Herzberg (Nobel per la chimica nel 1971), con cui collabora approfondendo i suoi studi in spettroscopia.

Nel 1936, consegue la libera docenza in fisica sperimentale. Dal 1939 fino al pensionamento, sarà titolare dell'insegnamento di spettroscopia presso il corso di laurea in fisica dell'università di Pisa, dove svolgerà tutto il suo percorso di docente e ricercatrice.

Dopo l'8 settembre del '43, si ritroverà ad essere l'unica del personale docente rimasto in servizio presso l'Istituto di Fisica, che cercherà, riuscendoci, di tenere attivi quanti più insegnamenti possibili, fra quelli ricadenti nei suoi ambiti disciplinari. [1]

Dopo gli eventi bellici e la ricostruzione, riprende l'insegnamento, divenendo pure, nel 1947, incaricata del Laboratorio di Fisica, oltreché, nel 1948, titolare dell'insegnamento di fisica sperimentale.

Dal 1953 al 1954, trascorre un periodo di studio e di ricerca a Parigi, frequentando sia il Laboratoire des Recherches Physiques del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), presso La Sorbona, che il Laboratoire d'infrarouge de Physique, Biologie et Chimie dell'Institut du Radium “Pierre Curie”, presso il Collège de France.

Nel 1943 e nel 1951, vince due concorsi per ordinario di fisica sperimentale, ma non viene chiamata in servizio, in nessuna università. Continua tuttavia la sua attività di ricerca e di insegnamento (alla cattedra di spettroscopia) presso l'Istituto di Fisica fino al 1962, nonostante sia stata già collocata a riposo nel 1956. Dopodiché, ritorna nella sua città natale, Noto, dove morirà il 29 marzo 1965.

  1. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore piccolino