Sparizione di Mirella Gregori

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Mirella Gregori

La sparizione di Mirella Gregori è un fatto di cronaca riguardante la scomparsa di una ragazza italiana di 15 anni avvenuto il 7 maggio 1983 a Roma. Questo avvenimento fu collegato alla quasi contemporanea sparizione di Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano che scomparve un mese più tardi. Nessuna delle due ragazze è mai stata ritrovata[1][2][3][4][5].

Storia

Mirella Gregori (Roma 7 ottobre 1967), figlia minore dei titolari di un bar in via Volturno a Roma, viveva con i suoi genitori in via Nomentana[4][3] ed era descritta da tutti come una ragazza assolutamente normale, che studiava con profitto presso un istituto tecnico della capitale. Il giorno della scomparsa, la ragazza si recò regolarmente a scuola e tornò a casa attorno alle 14, dopo essersi intrattenuta qualche tempo in un bar vicino a casa assieme ad un'amica. Quest'ultima dichiarò che lei e Mirella avevano parlato del più e del meno e non seppe fornire altre informazioni[1].

Tornata a casa, Mirella fu chiamata al citofono da un sedicente amico, tale "Sandro", alle cui richieste di uscire avrebbe esclamato: «Se non mi dici chi sei, non scendo!», per poi prendere tempo e proporre di vedersi attorno alle 15:00[6]. A quell'ora, la ragazza effettivamente uscì, dicendo alla madre che aveva un appuntamento presso il monumento al bersagliere di Porta Pia con un vecchio compagno di classe, il quale, ascoltato poi dagli inquirenti, dichiarerà che quel pomeriggio era impegnato altrove. Da quel momento la famiglia non ha più avuto notizie della ragazza[1][7].

La madre riferì che la figlia poco prima di sparire si vantò con lei di essere in grado di trovare il denaro necessario all'acquisto di un appartamento che i genitori non si potevano permettere; tuttavia, tale uscita fu liquidata come una spacconeria adolescenziale[8][2]. La madre, durante una visita del Papa alla parrocchia romana di San Giuseppe il 15 dicembre 1985[9], riconobbe in un uomo della Vigilanza vaticana facente parte della scorta, Raoul Bonarelli, una persona che spesso si intratteneva con la figlia e una sua amica in un bar vicino a casa[10][11][2][7]. Nell'ottobre del 1993 la signora fu messa a confronto con Bonarelli: confermò le proprie dichiarazioni ma non riconobbe il superpoliziotto; non era più sicura nonostante poche settimane prima in un'intervista a Il Tempo si fosse detta certa dell'identità dell'uomo.

Nel 1997 venne disposto dalla magistratura un procedimento contro Bonarelli, che risultava conoscere la ragazza, ma non si arrivò a nulla[7]. Il procedimento verso ignoti per sequestro di persona venne archiviato nel 2007[7]. L'uomo in quegli anni riceverà il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana.

Secondo quanto riportato da un documento del Sisde del 31 ottobre 1983, pubblicato inedito dal giornalista Tommaso Nelli su "Cronacaedossier.it", la figlia dei gestori del bar situato all'epoca sotto l'abitazione dei Gregori sarebbe stata al corrente dell'identità dell'uomo che convinse Mirella a seguirlo. Nonostante lo abbiano avuto in mano per più di un anno dalla sua acquisizione, i magistrati dell'ultima inchiesta giudiziaria non hanno però approfondito le informazioni contenute in questo atto[12].

L'11 luglio 2005 alla redazione del programma Chi l'ha visto?, in onda su Rai 3, arrivò una telefonata anonima[13] in cui si diceva che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi era necessario andare a vedere chi è sepolto nella basilica di Sant'Apollinare e controllare «del favore che Renatino fece al cardinal Poletti». Si scoprì così che "l'illustre" defunto altri non era che un boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis. Il 20 febbraio 2006, un pentito della Banda, Antonio Mancini, sostenne, in un'intervista al giornalista Fiore De Rienzo di Chi l'ha visto?, di aver riconosciuto nella voce di Mario quella di un sicario al servizio di De Pedis, tale Rufetto; le indagini condotte dalla Procura della Repubblica tuttavia, non confermarono quanto dichiarato da Mancini[14]. Il 30 giugno 2008 il programma trasmise poi la versione integrale della telefonata anonima[15] del 2005, lasciata inedita fino ad allora. Dopo le rivelazioni sulla tomba di De Pedis e del cardinal Poletti, la voce aggiungeva «E chiedete al barista di via Montebello, che pure la figlia stava con lei...con l'altra Emanuela». Il bar si rivelò appartenere alla famiglia di S. D. V., amica di Mirella Gregori che probabilmente è la stessa che all'inizio fu accusata di falsa testimonianza e reticenza[16]. La redazione del programma è stata minacciata a luglio anche da un'altra telefonata anonima[17] da parte di un certo "biondino".

Secondo la testimonianza di Mehmet Ali Ağca, la scomparsa delle due ragazze, insieme con quella del giornalista sovietico Oleg G. Bitov il 9 settembre dello stesso anno dal Festival del Cinema di Venezia, sarebbero strettamente legate. In diversi comunicati del 1983 e del 1984 l'organizzazione di estrema destra turca dei Lupi grigi dichiarò di custodire entrambe le ragazze. In realtà la vicenda è più complessa. Secondo quanto dichiarato da Günter Bohnsack, ex-ufficiale della Stasi (il servizio segreto della Germania Est), a un giornalista del quotidiano la Repubblica, sarebbero stati i servizi della Germania Est, assieme a quelli bulgari e ai sovietici del KGB, a servirsi del caso Orlandi (al quale quello Gregori è stato collegato) confezionando falsi comunicati provenienti da sigle diverse (tra cui il Fronte Turkesh, collegabile ai Lupi Grigi) proprio per deviare le indagini parallele sulla pista bulgara per l'attentato a Giovanni Paolo II[4].

Nel luglio 2010[18] è stato dato, dal Vicariato di Roma, il via libera all'ispezione della tomba di De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare ed è stato disposto il prelievo del Dna sul fratello di De Pedis, sui famigliari di Emanuela e anche su Antonietta Gregori, sorella di Mirella. Il 14 maggio 2012 finalmente è stata aperta la tomba di De Pedis ma al suo interno era presente unicamente la salma del defunto che, per espresso desiderio dei familiari, è stata cremata. Allora si è scavato più approfonditamente, ma sono state trovate solo nicchie con resti di ossa risalenti al periodo napoleonico; non verranno trovate però tracce del Dna di Emanuela e Mirella. Quattro giorni dopo, il 18 maggio, è stato indagato don Pietro Vergari per concorso in sequestro di persona[19].

In realtà, non sono mai emersi elementi concreti che potessero avvalorare un qualsivoglia legame tra la sparizione di Mirella e quella di Emanuela Orlandi, né è mai stato peraltro appurato se dietro alla sparizione della Orlandi vi fosse la regia di terze persone, tanto meno legate al terrorismo. Le due ragazze, pur essendo coetanee, non si conoscevano né avevano frequentazioni in comune. A oggi, il caso di Mirella Gregori rimane aperto e insoluto.

Nell'ottobre del 2015 il GIP, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti, ha archiviato l'inchiesta sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, nata nel 2006 per via delle dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, e che vedeva sei indagati per concorso in omicidio e sequestro di persona: monsignor Pietro Vergari, Sergio Virtù, autista del boss, Angelo Cassani detto Ciletto, Gianfranco Cerboni detto Giggetto, Sabrina Minardi e Marco Accetti[20].

Note

  1. ^ a b c Redazione Roma, Mirella Gregori, chi è la 15enne scomparsa poco prima di Emanuela Orlandi. La sorella: «Spero sia lei», su Corriere della Sera, 31 ottobre 2018. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  2. ^ a b c "Mamma, è Alessandro. Io vado". Il mistero della scomparsa Mirella Gregori: 35 anni di tranelli e ricatti, su L'Huffington Post, 1º novembre 2018. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  3. ^ a b Mirella Gregori, la vicenda - Cronaca, su ANSA.it, 30 ottobre 2018. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  4. ^ a b c Il mistero di Mirella, scomparsa 35 anni fa come Emanuela Orlandi. L'appello della sorella: «Chi sa parli», su www.ilmessaggero.it. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  5. ^ I casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, su Radio24. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  6. ^ Pino Nicotri, Mistero Vaticano. La scomparsa di Emanuela Orlandi, Kaos edizioni, 2002; ISBN 8879531123.
  7. ^ a b c d Mario Caprara, Delitti e luoghi di Roma criminale, Newton Compton Editori, 22 settembre 2016, ISBN 9788854198913. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  8. ^ Pino Nicotri, Emanuela Orlandi. La verità. Dai lupi grigi alla banda della Magliana, Baldini Castoldi Dalai, 2008; ISBN 978-88-6073-474-7.
  9. ^ CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN GIUSEPPE. OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II. Domenica, 15 dicembre 1985, su w2.vatican.va. URL consultato il 4 ottobre 2016.
  10. ^ Deposizione di Maria Vittoria Arzenton ai giudici Malerba e Rando, riportata in: Ferdinando Imposimato, Vaticano. Affare di Stato, Koinè, 2003.
  11. ^ Deposizione di Maria Vittoria Arzenton ai giudici Malerba e Rando, riportata in: Pino Nicotri, Emanuela Orlandi. La verità. Dai lupi grigi alla banda della Magliana, Baldini Castoldi Dalai, 2008, capitolo 11; ISBN 978-88-6073-474-7.
  12. ^ Mirella Gregori, secondo il SISDE un'amica sapeva chi la portò via, su cronacaedossier.it, 21 settembre 2016. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  13. ^ Audio su sito Rai, su rai.tv.
  14. ^ Il video dal sito di Chi l'ha visto?, aggiornamento del 23 giugno 2008[collegamento interrotto]
  15. ^ Audio su sito Rai, su rai.it.
  16. ^ Emanuela Orlandi sul sito di Chi l'ha visto?, aggiornamento del 30 giugno 2008[collegamento interrotto]
  17. ^ Contenuto multimediale su sito Rai, su rai.it.
  18. ^ Caso Orlandi, sì del Vicariato a ispezione tomba De Pedis - Tg24 - Sky.it
  19. ^ Raffaella Fanelli, La scomparsa di Emanuela Orlandi, in La verità del Freddo, 1ª ed., Milano, Chiarelettere, 2018, pp. 223-226, ISBN 9788832960389.
  20. ^ Emanuela Orlandi, archiviata l'inchiesta. Gip chiude indagini anche su Mirella Gregori: “Prove prive di consistenza”

Voci correlate

Collegamenti esterni

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