Spalacopus cyanus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Spalacopus)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cururo del Cile
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Famiglia Octodontidae
Genere Spalacopus
Wagler, 1832
Specie S.cyanus
Nomenclatura binomiale
Spalacopus cyanus
Molina, 1782

Il cururo del Cile o coruro (Spalacopus cyanus Molina, 1782) è un roditore della famiglia degli Ottodontidi, unica specie del genere Spalacopus (Wagler, 1832), endemico del Cile.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 112 e 152 mm, la lunghezza della coda tra 35 e 66 mm, la lunghezza del piede tra 25 e 32 mm, la lunghezza delle orecchie tra 9 e 13 mm e un peso fino a 120 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è robusto, corto, largo ed appiattito. Le arcate zigomatiche sono espanse, le bolle timpaniche sono a forma di pera. Gli incisivi superiori sono lunghi, stretti, con lo smalto bianco o giallo pallido e sono fortemente procumbenti. I denti masticatori hanno una disposizione delle cuspidi a 8.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 1 0 1 1 0 1 3
3 1 0 1 1 0 1 3
Totale: 20
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Il corpo è corto e robusto, gli occhi sono piccoli e situati sulla parte superiore della testa. La pelliccia è corta, soffice e lucida. Il colore generale del corpo varia dal brunastro scuro al nerastro, alcuni individui presentano una macchia biancastra o marrone chiara pettorale e pelvica. Sono stati osservati individui albini. Le orecchie sono corte. Le zampe anteriori sono robuste e munite di lunghi artigli eccetto il pollice, ridotto e con un artiglio corto. La coda è circa un quarto della testa e del corpo, è cilindrica, rivestita di scaglie e ricoperta di lunghi peli ma non è presente alcun ciuffo all'estremità. Le femmine hanno due paia di mammelle addominali e un paio inguinale. La clavicola è più ampia all'estremità mentre è sottile alla base. La sottospecie S.c.poeppigii è la più grande.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie fossoria, diurna e insolitamente sociale per un animale strettamente sotterraneo. Si aggrega in piccole colonie fino a 26 individui all'interno di sistemi di cunicoli che possono raggiungere un'estensione di 600 m. I recettori odorosi sono altamente sviluppati ed aiutano a riconoscere i membri della propria colonia.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di tuberi e bulbi. Danneggia le coltivazioni.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L'attività riproduttiva avviene da marzo fino al gennaio successivo. Danno alla luce 2-5 piccoli alla volta dopo una gestazione di 77 giorni. Alla nascita sono ciechi ed aprono gli occhi all'ottavo giorno di vita e vengono svezzati dopo due mesi, raggiungendo il peso adulto tra i 6 e 7 mesi d'età.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Cile centrale.

Vive nei prati alpini e nelle dune costiere fino a 3.400 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 3 sottospecie:

  • S.c.cyanus: Cile centrale dalla provincia di Copiapó alla provincia di Curicó fino a 1.000 metri di altitudine;
  • S.c.maulinus (Osgood, 1943): Zona costiera della Provincia di Ñuble;
  • S.c.poeppigii (Wagler, 1832): versante occidentale delle ande cilene centrali da 1.500 a 3.400 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica S.cyanus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Roach, N. 2016, Spalacopus cyanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Spalacopus cyanus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Mares & Al., 2000.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi