Sociologia criminale
La sociologia criminale è una specializzazione della sociologia che studia i fenomeni criminali.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima ancora della nascita della disciplina, poco dopo l'Unità d'Italia, si ebbe una polemica tra Filippo Turati, Enrico Ferri e Napoleone Colajanni sul ruolo dei fattori criminogeni. Partendo le mosse proprio da tale polemica, così nitidamente riportata da Colajanni, la comunità scientifica giunse a due conclusioni, l'una di natura teoretica, l'altra di carattere storico-politico[1].
Per quanto concerne la prima – l'eziologia criminale – la multifattorialità ferriana fu comparata con la teoria generale di Talcott Parsons, con teoria delle associazioni differenziali di Sutherland e con quella dell'identificazione differenziale di Glaser. Riguardo alla seconda concezione, di natura storico-politica, si mise a confronto il moderatismo ferriano con il radicalismo del Turati ed il socialismo di Colajanni, passando poi ad esaminare la loro diversa posizione riguardo alle classi lavoratrici e alla loro situazione economica generale.
Ma la nascita della sociologia criminale si deve a Enrico Ferri, criminologo italiano, che la concepì come una «scienza che applica il metodo positivo allo studio del delitto, del delinquente e dell'ambiente in cui il delitto si manifesta»[2].
Non si possono dimenticare tra l'altro tutte le principali impostazioni sociologiche sul comportamento deviante delle classi subordinate, ora viste in antagonismo con la classe dominante (le subculture delinquenziali del Cohen e di Cloward e Ohlin, la controcultura di Yinger) ora considerate in rapporto ad una norma tradizionale all'interno di una data società (Miller), ora come evoluzione e continuum della cultura originale (subcultura di Matza, Wilkins, Cavan), per giungere infine al fattore culturale generale di Wolfgang Heinz ed all'ipotesti di Ferracuti.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Oggi, la sociologia criminale, appartiene alle scienze criminologiche quale parte fondamentale della criminologia. La sociologia criminale studia i fattori sociali del delitto e i suoi compiti sono l'indagine dei rapporti intercorrenti fra delinquenza e ambiente sociale, la progettazione di metodologie di prevenzione dei fenomeni criminali e l'elaborazione di soluzioni operative per la sicurezza pubblica e privata.
Il risultato della sociologia criminale, come quelli delle altre scienze criminologiche, partecipando ai programmi di politica criminale, non interessa soltanto il legislatore, ma anche il giurista e il giudice per l'interpretazione precisa e per l'equa applicazione della legge penale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parlato A. (1969) Alle origini nazionali-popolari della criminologia italiana: la polemica Turati-Ferri-Colajanni sui fattori criminogeni, “Archivio della società lombarda di medicina legale e delle assicurazioni, 5, 3, pp. 217-243
- ^ Bisi R. (2004) Enrico Ferri e gli studi sulla criminalità, Milano, Angeli, p. 168
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- De Felice G. (2010) Principi di sociologia criminale, Biblio bazaar.
- Martucci P. (2002) Le piaghe d'Italia: i lombrosiani e i grandi crimini economici nell'Europa di fine Ottocento, Milano, Angeli.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Enrico Ferri
- Wikiversità contiene risorse su sociologia criminale
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su sociologia criminale
Ugo Spirito, SOCIOLOGIA CRIMINALE, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Associazione Nazionale Sociologia, su ans-sociologi.it. URL consultato il 22 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2014).
- Crime & Punishment su Wikisummaries
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